Aristotele: Nato a Stagira nel 387 a.C. è allievo di Platone nell’accademia e divente precetto re Alessandro. Fonda ad Atene una scuola presso il tempio di apollo Licio, e per questo chiamata “Liceo”. Ciò che ci è rimasto sono i testi preparatori delle lezioni tenute da Aristotele, le opere nel quale affronta il problema dell’educazione sono princi
Pedagogia
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-solitaria, realizzata in spazi chiusi, ripetitiva, condotta in compagnia di un giocattolo che riproduce qualche aspetto della realtà o è derivato da altri prodotti, veicolati soprattutto dalla TV;
-collettiva, sono i giochi all’aperto, strutturati secondo regole a volte molto antiche o dettate sul momento dall’organizzazione spontanea.
Le attua
Questa impostazione teorica di base permette di spiegare il parallelismo esistente fra le caratteristiche che il gioco assume col progredire dell’età e le caratteristiche dei processi mentali di cui il bambino diviene via via capace, e quindi di distinguere varie fasi nell’evoluzione del gioco infantile: 1) dall’età di un anno a quella dei diciotto mesi
Ciascun essere umano ha potenzialmente l’intelligenza che lo conduce alla conoscenza graduale del mondo circostante e all’impiego di certi mezzi per impadronirsene e affermare se stesso. Ha già delle energie affettive da esprimere e delle naturali attitudini.
Dipenderà in gran parte dall’educazione, dagli stimoli ambientali che quelle energie potenz
La nostra cultura ha superato la concezione di follia come un qualcosa di diabolico ed oscuro sostituendo ad esse interpretazioni di tipo medico.
Il Malato di mente è un essere umano con difficoltà psicologiche che incidono in modo dannoso sulla propria vita e su quella altrui che possono essere affrontate con una disciplina medica apposita: la PSIC
Per tutta la sua vita si dedicò alla lotta contro l’eresia protestante,mettendosi al servizio del papa(paolo III).
La sua opera più importante sono Esercizi spirituali.
I Gesuiti non nacquero come insegnanti, ma come un esercito di missionari.L’educazione quindi deve reprimere tutti gli impulsi che possono spingere al rifiuto dell’obbedienza.~~
QUELLA DI ANNA FREUD è UN IMMAGINE MOLTO + SVILUPPATA E COMPLESSA DI QUELLA IDEATA DAL PADRE.LEI OSSERVA NEL BAMBINO LA PRESENZA DI UN ES,UN EGO E UN SUPER-EGO,PIU PRECOCI E COMPLESSI LA CUI CATTIVA INTEGRAZIONE è FONTE DI DISTURBO. GIA NELL INFANZIA.SECONDO LA FREUD IL TERAPEUTA DOVEVA ACCOSTARSI AL BAMBINO MEDIANTE IL LINGUAGGIO E L ANALISI DEI COMPOR
LA NUOVA EDUCAZIONE
Alle figure dell’insegnanti, delle maestre e delle assistenti della scuola infantile , si sostituisce la figura dell’educatrice. Le attività educative della scuola materna agazziana , richiedevano alle educatrici molteplici capacità: organizzazione , flessibilità e sensibilità, coordinando il lavoro e la vita dei bambini , evita
L'INCONSCIO E LA RIMOZIONE
Freud riconosce che non é necessario che eventi traumatici siano realmente avvenuti, ma é sufficiente che essi siano immaginati e pensati per originare i loro effetti perniciosi. Freud ha il sentore che al centro di questi disturbi vi siano conflitti tra forze psichiche contrapposte: da un lato, pulsioni che premono per s
Scuola
dedicare grande attenzione alle effettive capacità degli allievi, tentare di svilupparne le potenzialità, e proporre un sapere legato all'esperienza e da questa risalgono dinamicamente alle teorie. Dunque il processo educativo si costituisce nella sintesi tra individuo e società..
L’aula deve essere sostituita dall’ambiente esterno all’ed