Romanticismo

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Il romanticismo

L’ETА DEL ROMANTICISMO: IL QUADRO STORICO
D
al 1820-21 L’Europa и sconvolta da ribellioni e guerre, finalizzate ad ottenere garanzie costituzionali o l’indipendenza (per esempio dall’Austria che, direttamente o indirettamente, controlla il Lombardo-Veneto, il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, il ducato dei Modena e Reggio, il granducato di Toscana).
Ricordiamo gli avvenimenti piщ significativi:
– I moti insurrezionali del 1820-21 in Spagna, a Napoli e in Piemonte, per ottenere la costituzione e lotta per l’indipendenza della Grecia dall’Impero Turco
Tra il 1820 e il 1821 esplosero i primi tentativi rivoluzionari, guidati dalle societа segrete in collegamento internazionale tra loro. Partito dalla Spagna, questo primo tentativo vide in Italia i moti costituzionali a Napoli e in Piemonte, entrambi falliti. Solo la Grecia, grazie anche alla solidarietа internazionale, risultт vittoriosa e arrivт all’indipendenza del paese.
– La rivoluzione di “luglio” in Francia
Nel luglio del 1830, in Francia, il popolo parigino scese in piazza, appoggiato dalla borghesia repubblicana e, dopo tre giorni di lotta, scacciт il sovrano Carlo X; ma la vittoria popolare venne subito dominata dalla borghesia liberale e antirepubblicana che controllava l’amministrazione e l’economia del paese e che nominт re Luigi Filippo.
– L’insurrezione di Belgio, Polonia, Italia e Germania
Sotto l’influsso della rivoluzione parigina, si mosse anche il Belgio, insieme a Polonia, Germania e Italia; ma di fatto solo in Belgio i moti ebbero successo, che si dichiara paese indipendente dall’Olanda, con la quale formava il Regno dei Paesi Bassi. In Italia i tentativi di insurrezione si concludono con la scoperta della congiura e la morte dei suoi principali artefici, tra cui il commerciante Ciro Menotti.
– Le rivoluzioni del 1848
Nel 1848, “la primavera dei popoli”, esplose una nuova fiammata rivoluzionaria, dopo gli sforzi decennali della borghesia nell’etа della Restaurazione, segnт all’interno dell’intero Ottocento l’inizio di un momento storico del tutto nuovo.

IL PENSIERO ROMANTICO
L’
epoca che va dalla fine del XVIII all’inizio del XIX secolo и caratterizzata, dal punto di vista culturale, dalla nascita e dalla diffusione del movimento idealista del Romanticismo1.
Ma il romanticismo fu piщ di una corrente di pensiero: si trattт di un vero e proprio rinnovamento della mentalitа e del modo si sentire, che influenzт completamente la societа dell’epoca, e riguardт tutte le sfere della vita umana e sociale, dalla religione alla politica, dalla letteratura alla filosofia, alle arti figurative. Il romanticismo trasformт in modo radicale il modo di concepire la realtа e l’uomo, rivalutando l’immaginazione e la libera creativitа dell'individuo; il romantico preferisce isolarsi da una societа che ritiene estranea, nemica, perchй dominata da un tiranno o da un popolo straniero, e coltivare l’individualismo, esaltando la solitudine e il sacrificio personale.
Per la ricchezza delle sue manifestazioni e per la diversitа delle sue ramificazioni, il romanticismo non fu un movimento “omogeneo”: и preferibile infatti parlare di “Romanticismi”, cioи tendenze che si sviluppano differentemente nei vari paesi europei, con caratteristiche spesso opposte, o comunque molto diverse.
I principi romantici
Romanticismo e rivoluzione
Il romanticismo si fece sostenitore anche di ideali civili, primo fra tutti la libertа dei popoli dall'oppressione politica in nome del diritto di ogni individuo al riconoscimento della propria dignitа. Nel Guglielmo Tell (1804) di Friedrich Schiller, cui si ispirт l'omonima opera (1829) di Rossini, il leggendario eroe svizzero incarna il simbolo della rivolta contro il tiranno e la dominazione straniera. Poeti come George Byron e Percy Bysshe Shelley incarnarono nella loro stessa vita, oltre che nell'opera, gli ideali romantici della lotta per la libertа, combattendo in Italia e in Grecia. Il russo Aleksandr Puљkin, che scrisse poesie di aperta intonazione rivoluzionaria, come l'ode Alla libertа (1817), fu per questo perseguitato dal regime zarista.
Il sentimento della natura
Secondo la concezione illuministica la natura era regolata da un complesso di leggi e fenomeni che l'uomo poteva comprendere grazie all'uso della ragione. In campo estetico venivano quindi ignorati tutti gli aspetti del reale che aprivano spiragli su dimensioni ancora sconosciute e che, sfuggendo agli schemi razionali, per questo venivano ritenute inquietanti. Nell'estetica neoclassica di Johann Joachim Winckelmann il bello si trova nella "nobile semplicitа" e nella "quieta grandezza", esso и "come la profonditа del mare che resta sempre immobile per quanto agitata sia la superficie". Per i romantici, invece, la natura и il luogo in cui l'anima puт dare sfogo alla propria malinconia e i fenomeni piщ interessanti sono proprio quelli che esulano dalla norma, mettendo l'individuo in contatto con una dimensione superiore, che non puт essere percepita con l'aiuto della ragione ma solo abbandonandosi ai sensi e alla fantasia. Il "bello" coincide allora col "sublime", sia esso un paesaggio sconvolto dalla furia degli elementi (si pensi alla situazione descritta da Leopardi nell'Ultimo canto di Saffo) o l'uomo perseguitato da una sorte ineluttabile (come nel caso di Ulisse "bello di fama e di sventura" nel sonetto A Zacinto di Foscolo).
Il fascino dell'esotico
La ricerca di nuove esperienze interiori si tradusse spesso in un'apertura verso nuovi orizzonti spaziali e temporali. Ci si rivolgeva con grande interesse a culture ancora sconosciute, o si rileggevano in una nuova ottica testimonianze ed espressioni di civiltа ormai scomparse. L'interesse per la poesia popolare aveva giа in precedenza dato i suoi frutti nella poesia ossianica, che evocava atmosfere altomedievali, mentre ad affascinanti sfondi orientali si era richiamato Samuel Taylor Coleridge in Kubla Khan (1816). La nostalgia per il Medioevo si fuse con la malinconica consapevolezza dell'impossibilitа di recuperare un passato ormai perduto per sempre; fra gli scenari preferiti dai narratori romantici ci furono allora castelli in rovina e abbazie diroccate, sfondi ideali per ambientare storie dense di elementi misteriosi e soprannaturali come quelle dei romanzi gotici di Matthew Gregory Lewis e di Horace Walpole, autore del celebre Castello d'Otranto (1764).
Il tema del "doppio"
Samuel Taylor Coleridge
L'interesse per il soprannaturale caratterizzт in particolare modo la letteratura romantica inglese e tedesca. Esso fu acuito da un lato dalla disillusione nei confronti del razionalismo settecentesco, dall'altro dalla riscoperta del patrimonio folclorico della fiaba popolare, dovuta in primo luogo ai fratelli Grimm e Hans Christian Andersen. Uno dei motivi ricorrenti nel genere fiabesco, e che ebbe molto seguito in letteratura, fu quello del Doppelgдnger, ossia del "doppio" o dell’ “altro che и in noi". Soprattutto gli scrittori tedeschi furono affascinati da questa nuova possibilitа di indagine sulla propria identitа, di uno scavo nella coscienza di un Io piщ profondo. Il poeta Heinrich Heine vi dedicт una lirica, intitolata proprio Il doppio (1827); lo stesso tema compare nel racconto Gli elisir del diavolo (1816) di E.T.A. Hoffmann e nel romanzo breve La straordinaria storia di Peter Schlemihl (1814) di Adalbert von Chamisso, la vicenda di un uomo che vende la propria ombra al diavolo. Nella seconda metа dell'Ottocento il motivo del doppio ricompare nel romanzo di Fлdor Dostoevskij Il sosia (1846), la descrizione di uno stato di alienazione di cui и vittima un modesto impiegato
Vengono rivalutati miti, leggende e tradizioni nazionali, per lo piщ medievali, che fanno parte del patrimonio di un popolo, favorendo in tal modo l’accrescersi di una coscienza nazionale e del concetto di “patria”, che influenzerа i moti insurrezionali del Risorgimento. La cultura romantica ha un forte senso della storia , di conseguenza vengono rivalutate epoche passate, come il giа citato Medioevo che, per gli illuministi, era sinonimo di arretratezza e crudeltа. Che l’opera d’arte fosse di ambientazione medievale, o piщ recente, era fondamentale che essa fosse: moderna, cioи rispondente alle esigenze dei tempi; nazionale, ossia in grado di riflettere la cultura e il popolo della nazione nella quale и stata prodotta; popolare, cioи adeguata ad un pubblico piщ vasto rispetto al passato e fondamentalmente borghese; infine originale, svincolata cioи da qualsiasi modello precostruito, che con le sue regole, limita la creativitа dell’autore.
Nel pensiero romantico, la componente fondamentale dell’arte и rappresentata dalla fantasia e dal sentimento, in contrapposizione alla ragione illuminista, ritenuta troppo fredda e indagatrice. A loro volta fantasia e sentimento portano all’analisi dei se stessi e delle proprie emozioni.
Di conseguenza le tematiche romantiche sono appassionate e sentimentali; i protagonisti hanno grandi drammi interiori: l’“eroe romantico” ha un carattere sensibile, tormentato dalle passioni, che vive un’esistenza si sregolata, ma intensa, cosciente del dolore e dell’infelicitа proprie della vita umana.
In campo letterario il gusto romantico stenta a prendere piede e il quadro culturale risulta piuttosto incerto. Alla fine del Settecento e nei primi anni dell’Ottocento, infatti, convivono ancora, oltre a tematiche derivanti dalla cultura illuminista, espressivitа di stampo neoclassico, accanto ai primi cenni della nuova sensibilitа romantica. Gli esempi piщ significativi di questa mescolanza di temi si possono trovare negli scritti di poeti come Johann Wolfgang Goethe, Friedrich Hцlderlin e Ugo Foscolo: rigorosamente neoclassici nella forma, erano arricchiti da ideologie illuministiche giа tendenti al romantico.
Johann Wolfgang Goethe
Verso la metа del secondo decennio del secolo, proprio su questo stratificato panorama culturale, viene a formarsi un movimento assai vasto e complesso, alla base del quale si poneva l’esaltazione della spontaneitа e della creativitа, insieme alla rivalutazione del sentimento sia individuale che collettivo; preceduto dal cosiddetto Preromanticismo, tendente al recupero di tutto ciт che и primitivo barbarico, macabro e sepolcrale, il Romanticismo si pose in contraddizione sia con il razionalismo settecentesco si con la poetica neoclassica, dominanti al momento del suo apparire.
Proprio per questa natura contraddittoria, tanto nel campo della letteratura quanto nel campo delle altre arti, vennero ripudiati tutti i canoni che, in linea con la tradizione neoclassica, vincolavano la libertа espressiva dell’artista. Furono cosм condannate tutte le regole della retorica nei componimenti drammatici, inoltre la mitologia greca e romana venne drasticamente eliminata, in quanto non corrispondente alla sensibilitа dell’epoca, in favore di una linea piщ moderna e al passo con i tempi; i modelli artistici vennero rinnegati, insieme a forme linguistiche auliche e antiquate: in questo modo l’autore aveva la possibilitа di esprimere direttamente le sue idee, utilizzando un linguaggio fruibile alla maggior parte delle persone: il pubblico, infatti, и un nuovo riferimento nella cultura romantica, anch’esso ereditato dall’illuminismo, nel quale i destinatari della lettura non erano piщ i soli nobili, ma tutti coloro che avevano intenzione di dedicarsi alla lettura (per lo piщ i borghesi, in quanto il fenomeno dell’analfabetismo era ancora diffuso nelle classi sociali piщ basse), comprese le donne infine, la letteratura si aprм alle culture di altri popoli, aumentando cosм il proprio bagaglio culturale.
Come giа detto in precedenza, il Romanticismo ebbe un’evoluzione complessa, ma sostanzialmente riducibile a due linee di tendenze fondamentali:
– una che rispondeva all’esigenza di individualismo, che chiameremo soggettiva
– un’altra che invece rispondeva al bisogno di una letteratura impegnata, legata ai temi civili, che chiameremo realistico-oggettiva o della storia.
La tendenza soggettiva o patetico-lirica
Questa tendenza concepiva la letteratura come specchio degli stati d’animo, ed era rivolta alla rappresentazione ora del dolore, ora della felicitа personale. Era caratterizzata da una visione pessimistica della vita e dalla consapevolezza di un divario incolmabile tra ideale e reale, tra sogno e realtа, un contrasto in cui l’artista romantico trovт espressione sia con poesie dalle tematiche semplici ed ingenuamente sentimentali, sia con liriche di tono elevato, altamente intellettuali, sia nella forma che nei contenuti.
La tendenza realistico-oggettiva o della storia
La seconda tendenza vedeva la letteratura come un mezzo atto a rappresentare in modo oggettivo la realtа contemporanea e quella storica, oltre a essere portavoce dei problemi nazionali; in questo modo l’intellettuale si metteva al servizio della libertа e dell’indipendenza politica del suo paese.
Era caratterizzata da un forte impegno sociale e civile e dall’amore per la libertа, e diede vita a nuovi generi letterali, tra cui il romanzo storico, che dava la possibilitа allo scrittore di realizzare la sua missione civile e sociale (i piщ importanti esponenti di questa tendenza furono in Francia V. Hugo, e in Italia A. Manzoni).
Mentre la prima tendenza finм, alla fine del secolo, nell’etа del Decadentismo, la seconda venne ripresa con vigore nella seconda metа del secolo dal Naturalismo.
Le origini tedesche
L'inizio del romanticismo si fa generalmente coincidere con la pubblicazione della rivista “Athenдum” (1797), fondata a Jena dai fratelli August Wilhelm e Friedrich Schlegel, che enunciт le linee programmatiche del nuovo movimento. Particolarmente influenzato dal pensiero del filosofo Johann Gottfried Herder, il romanticismo tedesco individuava nel Medioevo il momento di formazione della coscienza nazionale germanica, le cui origini dovevano essere quindi valorizzate da una letteratura non piщ assoggettata alla tradizione classica. Il ritorno alle fonti originarie della cultura tedesca fu anche uno degli obiettivi del movimento Sturm und Drang2. Lo stato d'animo degli scrittori romantici puт essere esemplificato dal protagonista del romanzo epistolare I dolori del giovane Werther (1774) di Johann Wolfgang Goethe, dove all'esaltazione del sentimento amoroso si accompagna il senso di solitudine di Werther, che non potendo adattarsi alla mediocritа del vivere, compie con il suicidio un gesto estremo di rivendicazione della propria libertа.
Inghilterra e Francia
Il manifesto del romanticismo inglese и la Prefazione alla seconda edizione delle Ballate liriche (1800) dei poeti William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge: vi si afferma che la vera poesia nasce dal sentimento e dall'immaginazione, quando la tensione espressiva non viene imbrigliata dalla fredda perfezione formale. Nella letteratura francese analoga funzione di manifesto programmatico ebbe un'altra Prefazione, quella di Victor Hugo al proprio dramma Cromwell (1827): vi sono esposte le ragioni della scelta di un protagonista cosм diverso dai modelli della tradizione classica, contraddistinto dalla presenza di difetti e qualitа riscontrabili anche nell’“uomo comune”, anche se giа in precedenza Rousseau aveva evidenziato nel processo di "umanizzazione" dell'eroe una caratteristica delle moderne tipologie del personaggio letteraria. Hugo ebbe comunque il merito di contestare e rifiutare uno dei canoni ritenuti fino ad allora fondamentali dell'arte drammatica, quello delle tre unitа, di tempo, di luogo e di azione, la cui formulazione veniva tradizionalmente attribuita alle teorie poetiche di Aristotele.
Il romanticismo in Italia
M
entre l’intera Europa si apriva alle nuove teorie e alle nuove espressivitа del romanticismo, la cultura italiana era ancora legata alle tematiche neoclassiche, con i sui miti e la sua eleganza espressiva.
I primi segni di sensibilitа romantica emersero giа in Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo, ma, come anno di nascita del romanticismo si assume il 1816, anno di pubblicazione sulla rivista milanese "Biblioteca italiana" dell'articolo intitolato Sulla maniera e l'utilitа delle traduzioni scritto da Madame de Staлl. Nella sua lettera, dopo aver parlato in linea generale dell’importanza delle traduzioni delle opere in lingua straniera, Madame de Staлl suggerisce agli italiani di tradurre le nuove poesie inglesi e tedesche, per “svecchiare” la cultura dei loro concittadini: gli scrittori italiani, infatti, sono ancora legati ai classici greci e romani, miti che, per Madame de Staлl non hanno piщ ragione di esistere perchй soltanto un repertorio di forme si belle, ma prive di significato, espressione, oltretutto di una societа e di una cultura completamente diverse da quelle moderne. La lettera continua con un’esortazione chiara e precisa a leggere e a conoscere le opere straniere, non per imitarle nello stile e nelle tematiche, ma per apprendere quanto di nuovo e valido esse contengano, adatto a aprire la loro cultura.

Alessandro Manzoni
L'articolo innescт un acceso dibattito culturale che vide schierati su posizioni conservatrici autori come Vincenzo Monti e Pietro Giordani, che rivendicarono i meriti della cultura italiana e allo stesso tempo difesero tutta la tradizione dal “corrompimento” straniero, sottolineando l’estraneitа della letteratura italiana dagli aspetti piщ incoerenti del romanticismo “nordico”. Ma anche la risposta di giovani romantici, tra i quali Silvio Pellico, Ludovico Di Breme, Pietro Borsieri e Giovanni Berchet che si raggruppavano intorno al “Conciliatore”, giornale dei patriottici milanesi, fu immediata e volta non solo all’apertura italiana alle nuove correnti di pensiero, ma anche ad affermare, come Giovanni Berchet nella “Lettera semiseria di Grisostomo” del 1816, che la poesia popolare doveva contribuire alla formazione di una coscienza sociale e nazionale in Italia, in contrapposizione alla poesia classica e mitologica, definendo quest'ultima come “poesia dei morti”.
Il rifiuto della mitologia и uno dei temi centrali della “Lettera sul romanticismo” (1823) di Alessandro Manzoni, per il quale la letteratura deve avere come soggetto il "vero", frutto di una sintesi tra valori morali, veridicitа storica e accuratezza espressiva. A questi stessi principi, che sono alla base della concezione manzoniana del romanzo storico, si ispirт la composizione dei Promessi sposi (1827, 1840-1842), una delle opere fondamentali del romanticismo italiano. Su un altro versante si collocт la ricerca espressiva di Giacomo Leopardi, che produsse risultati di straordinario rilievo nella lirica europea, mentre autori come Carlo Porta, Giuseppe Gioacchino Belli, Giuseppe Giusti, Ippolito Nievo si fecero interpreti di un romanticismo dai toni prevalentemente realistici. A un cosiddetto "secondo romanticismo", caratterizzato da un sentimentalismo dai toni esasperatamente languidi e sospirosi, appartengono invece poeti come Giovanni Prati e Aleardo Aleardi.
Romanticismo e risorgimento
Se i romantici, come abbiamo detto, hanno una concezione della letteratura rivolta alla trattazione dei problemi sociali e politici, non c’и dubbio che le loro attenzioni vengano rivolte all’indipendenza e all’unificazione nazionale, tema centrale del Risorgimento. Quindi Romanticismo in letteratura e Risorgimento in politica sono die facce della stessa realtа storica; и per questo che argomenti patriottici sono spesso presenti nelle opere degli autori del romanticismo italiano, dal romanzo del Manzoni alla poesia patriottica di Giovanni Berchet.
Crisi e decadenza del romanticismo italiano
Gli elementi che avevano portato allo sviluppo del romanticismo in Italia, a lungo andare finirono per perdere quella originalitа e quell’innovazione che ne aveva decretato il successo.
Uno dei motivi che hanno determinato tale crisi и da ricercare nel fervore patriottico che, sia in Italia che nel resto dell’Europa, aveva favorito il susseguirsi di moti insurrezionali del 1820-21, quelli del 1831 e quelli del 1848. Tali rivolte si erano perт concluse con un sostanziale fallimento, cosм quell’entusiasmo iniziale venne meno.
Ne deriva che la letteratura del secondo Ottocento, quando affronta temi di carattere patriottico, sprofonda nella retorica, descrivendo fatti e personaggi sui quali non c’и piщ niente di nuovo e originale da dire.
L’intento morale che nella prima letteratura romantica aveva occupato un posto molto importante, basti pensare al Manzoni, nel quale tale intento aveva radici e motivi seri e profondi; numerosi scrittori che, consapevoli della sua grandezza, tentavano di imitarlo scrivendo “alla maniera del Manzoni, scivolavano spesso nel moralismo , cioи la volontа di inserire a tutti i costi l’insegnamento morale nelle proprie opere, col risultato di comunicare un messaggio di rassegnata debolezza.
Stesso discorso puт essere fatto per quanto riguarda la libera espressione del sentimento, che se nel Foscolo, nel Leopardi e nel Manzoni nasceva sempre da una profonda riflessione, nei poeti del secondo Ottocento и molto superficiale, in quanto sembrano partire dalla convinzione che basta riprodurre gli atteggiamenti di quei grandi maestri per ottenere una grande poesia. L’espressione dei sentimenti diventa cosм sentimentalismo: l’esasperazione, cioи, degli stati d’animo, con l’intento di commuovere a tutti costi il lettore.
Bibliografia

Federico Roncoroni, Forme e Testi Arnoldo Mondadori Editore
Mantovani-Monti-Pitella Pivetti, Obiettivo leggere 3 Editore Bulgarini Firenze
V.Lazzarini, I Promessi Sposi Edizioni il capitello
Microsoft, Encarta 98 Microsoft® Corporation
1 Romanticismo, entrato in uso alla metа del Seicento, il termine inglese romantic indicava narrazioni di contenuto particolarmente fantasioso, affine a quello dei romanzi cavallereschi medievali; in Francia, con l’aggettivo romantique, vengono qualificati alcuni aspetti della natura capaci di suscitare turbamento ed emozione, mentre il vocabolo tedesco romantisch evoca racconti e paesaggi di carattere medioevale. Fu l’intellettuale tedesco Friedrich Schlengel (1772-1829) ad utilizzare il termine “romanticismo” per indicare una letteratura ricca di sentimento e di passione.
2 Sturm und Drang (In tedesco "tempesta e impeto"), movimento letterario tedesco sviluppatosi fra il 1765 e il 1785 in opposizione al razionalismo illuministico. Gli scrittori che ne fecero parte esaltarono gli istinti e la passionalitа e la spontaneitа della creazione poetica, e si richiamarono ai caratteri originari della cultura germanica.
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