"Fontamara" di Ignazio Silone

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

FONTAMARA (I. SILONE)

La vicenda si svolge durante i primi anni della dittatura fascista in uno sperduto villaggio montano abruzzese: Fontamara.
In questo paese vivono un piccolo numero di persone, che lavorano alla giornata o possiedono piccoli terreni, costoro sono da sempre costretti a sottostare a soprusi ed umiliazioni. La loro ignoranza non permette loro di evitare gli inganni burocratici che alcuni ricchi signorotti locali tessono a loro danno.
La situazione si acutizza con l’arrivo dell’Impresario che con prepotenza si appropria di tutte le terre e riduce alla fame i Fontamaresi, che assistono inerti agli avvenimenti. L’unico a rifiutare la sua condizione di Cafone è Berardo Viola, che con animo ribelle, di nascosto, vendica ogni sopruso, ma il fervore giovanile si spegne con l’approssimarsi del suo matrimonio e con l’ingrandirsi delle responsabilità di futuro marito e padre.
La vicenda di Berardo e di Fontamara è intensamente raccontata da tre membri di una famiglia che è trascinata da!l’enormità degli eventi, che stanno per verificarsi a Fontamara.
I soprusi aumentano, Fontamara è privata dell’acqua (indispensabile per l’agricoltura) e una colonna di mezzi carica di “camicie nere”, getta il terrore nel paese violentando le donne e devastando le case.
La reazione che tutti si aspettavano da Berardo tarda ad arrivare, infatti, lui era l’unico a poter contrastare le prepotenze e ad istruire al riguardo i giovani.
La morte d’Elvira, futura moglie di Barando permette al ragazzo di dare sfogo alla sua rabbia.
Mentre si trova a Roma in cerca di lavoro s’imbatte nel “solito sconosciuto”, un rivoluzionario, egli gli apre gli occhi e risveglia in lui l’animo combattente. Con un inganno Berardo permette al “ solito ignoto” di uscire dal carcere fingendo d’essere lui stesso lo sconosciuto, in seguito a ciò Berardo è disposto a sacrificare la sua vita per la libertà del compagno di cella e dei Cafoni.
La rivoluzione prende corpo in tutta Italia, e gli ideali dei rivoluzionari si fanno largo anche nelle menti dei fontamaresi che si rendono redattori di un giornale contro la dittatura.
La reazione fascista è però secca o sanguinaria, i fontamaresi sono massacrati e i pochi superstiti sono costretti a fuggire all’estero, nonostante l’unica realtà che conoscessero fosse quella di Fontamara e dei paesi limitrofi.

Ignazio Silone, pseudonimo di Ignazio Tranquilli, figlio di una tessitrice e di un piccolo proprietario terriero, nasce il 1° maggio 1900 a Piscina dei Marsi, un comune rurale in provincia dell’Aquila. Per motivi economici frequenta dapprima il seminario di Piscina e poi il liceo-ginnasio di Reggio Calabria, ma deve abbandonare gli studi in seguito al terremoto della Marsica del 1915, in cui perderà i genitori e i cinque fratelli.

Roccoti

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