Apollonio Rodio

Materie:Riassunto
Categoria:Letteratura Greca

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Testo

Apollonio Rodio

Importante per la sua “epica modernizzata”, più drammatizzata e attenta al personaggio e alla sua psicologia.

NOTE BIOGRAFICHE (vive nel III secolo a.C.)
Le notizie su di lui sono scarse e contraddittorie. Nacque ad Alessandria (centro culturale dell’età ellenistica), ma il suo successo lo acquisì probabilmente a Rodi, di cui ottiene la cittadinanza (vedi il nome). Ritornato ad Alessandria con l’opera rinnovata, avrebbe ottenuto la fama sperata. Forse diresse la Biblioteca.

OPERE
- Canòbo → 3 coliambi eziologici, circa l’origine di alcuni culti locali alessandrini.
- Poemi vari → riguardano il tema tipico della fondazione delle città (Alessandria, Rodi, Cauno, …).
- Argonautiche → poema epico in esametri in 4 libri sulla saga degli Argonauti.
└ Narra le peripezie degli eroi per strappare il vello d’oro a Eèta, padre di Medea. Il capo della spedizione è Giasone, che dovrà affrontare le ultime fatiche dopo la conquista del vello. Grazie all’amata Medea riuscirà nell’impresa e riporterà gli eroi a casa.

È evidente la volontà dell’autore di revisionare l’epica omerica, dalla struttura ai temi, ai personaggi, al singolo termine. Prima di tutto c’è una forte drammatizzazione con influssi tragici, inoltre è presente una massiccia erudizione di tipo filologico (genere che gli alessandrini amavano).

Molti motivi ed episodi interi sono comunque presi dall’epica omerica, per questo Apollonio era stato indicato in passato come un imitatore malriuscito di Omero. Ma il significato di questi episodi è profondamente diverso, si delinea una ciclicità compositiva e tematica originale, lontana tra l’altro dalle tipiche composizioni ad anello.

Frequente è l’allusione dotta di tipo filologico, come la scelta di concludere il poema con un verso molto simile a quello che per alcuni filologi sarebbe il verso finale dell’Odissea (Apollonio dichiara così indirettamente qual è la sua teoria in proposito).
Frequenti sono anche le digressioni erudite, fra le quali sono più numerose quelle di tipo eziologico (l’autore compie così delle scelte in merito a varianti di miti).

La narrazione diviene episodica e digressiva, inoltre la presenza degli αίτια contamina il tempo della vicenda determinando una narrazione a piani multipli integrati (passato-presente).
Lo stile è inoltre a due velocità: si alterna ad una narrazione lenta e digressiva, un’altra più lineare e drammatica. Attenzione è data alla psicologia dei personaggi.

Le scene tipiche omeriche sono rivisitate e variate profondamente (variatio), inoltre l’autore s’inserisce speso in prima persona determinando una narrazione soggettiva e non più tradizionalmente oggettiva.

La tematica erotica inoltre è al centro (cosa del tutto atipica) ed è determinante per l’impresa degli eroi. A ciò si deve aggiungere il ruolo assolutamente innovativo e profondamente psicologico del personaggio femminile di Medea, in continua evoluzione. Anche il personaggio di Giasone è atipico: non ci sono solide motivazioni ideali alla base delle sue azioni ed è continuamente soccorso da altri nell’agire e nel decidere.
Non ricopre il tradizionale ruolo di eroe e avvia il personaggio di Enea, eroe umanizzato e dubbioso.
Anche l’intervento divino è secondario e subentra dopo che l’azione è stata determinata dai personaggi, invece è rilevante il fato, minaccioso e imprevedibile, che condiziona anche il forte pessimismo dominante.

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