Uno studio in rosso, A. C. Doyle.

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:04.04.2007
Numero di pagine:5
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Testo

Scheda libro di “Uno studio in rosso”

Autore: Arthur Conan Doyle

Titolo: Uno studio in rosso

Data della prima pubblicazione: 1887

Casa editrice: Oscar Mondadori

Data dell’edizione letta: 2007

Riassunto:
Il libro è diviso in tre parti: la prima sono i ricordi del dottor Watson, la seconda è un grande flashback e la terza è la conclusione della vicenda con il ritorno al tempo reale della narrazione. Nella prima parte un medico dell’esercito britannico, il Dr. Watson, è appena tornato, essendo stato ferito, dalla guerra in Afghanistan. A causa della scarsità di soldi è in cerca di un appartamento a basso prezzo. Un suo amico gli propone di dividere l’appartamento con un tipo strano chiamato Sherlock Holmes. Watson accetta e presto si rende conto di certe abitudini strane del suo coinquilino e del suo strabiliante senso dell’osservazione. Un giorno arriva una lettera dell’investigatore Gregson, che chiede a Holmes un parere sull’omicidio di Enoch Drebber. Holmes, incalzato da Watson, accetta di aiutarlo e così i due si recano sul luogo dell’omicidio. Una volta arrivati, trovano i due illustri investigatori di Scotland Yard, Gregson e Lestrade intenti ad ispezionare il cadavere. A sua volta Holmes si mette ad esaminare la stanza e il cadavere, ma in un modo molto originale, osservando cose insignificanti per gli altri. Nella stanza la situazione è questa: c’è un cadavere a terra e vicino a questo delle tracce di sangue, che però non appartengono alla vittima; inoltre viene trovato sotto il cadavere un anellino da donna e una scritta sul muro: RACHE, che in tedesco significa vendetta. Una volta finito di analizzare la situazione, i tre investigatori si separano e ognuno segue la propria pista. Gregson convinto che l’assassino sia il figlio della proprietaria della locanda in cui alloggiava Drebber; Lestrade invece convinto che l’assassino fosse il segretario Stangerson e Holmes sulla pista giusta di Jefferson Hope. Pochi giorni dopo ci fu anche l’omicidio del segretario Stangerson, che scartò le idee di Lestrade e Gregson. Holmes intanto cattura Jefferson Hope. Nella seconda parte c’è un grande flash back, che ci spiega il movente del delitto. Infatti Hope aveva sete di vendetta perché Drebber e Stangerson avevano causato la morte della sua promessa sposa, Lucy, e di suo padre. Nella terza parte, torniamo al presente e abbiamo la confessione di Hope e infine la sua morte a causa di un aneurisma aortico, appena prima del processo.

Frasi da non dimenticare:
• “secondo me il cervello d’un uomo ….. fatti inutili possa spodestare quelli inutili” – pg 17
• “mi sembra che lei … ci si formano dei preconcetti” – pg 29
• “vediamo un po’ se posso chiarire.. parlo di ragionamento a ritroso o analitico” – pg 140

Analisi dei personaggi:
• Sherlock Holmes: è alto più di un metro e ottanta ed è tanto magro che sembra più alto. Ha gli occhi acuti e penetranti, tranne in quei periodi di torpore in cui assume un’espressione vacua e assente. Ha il naso affilato e un po’ adunco, che conferisce al viso un’espressione vigilante e decisa. Anche il mento, quadrato e pronunciato, denota il lui una salda volontà. Ha le mani sempre macchiate d’inchiostro e di sostanze chimiche, eppure possiede una straordinaria delicatezza di tatto. La sua ignoranza è notevole quanto la sua cultura. Infatti le sue cognizione sulla letteratura, filosofia e astronomia sono pari a zero; sulla politica sono scarse; sulla botanica sono variabili, conosce a fondo le caratteristiche e le applicazione della belladonna, dell’oppia e dei veleni in generale, ma non sa nulla di giardinaggio e di orticoltura; sulla geologia sono pratiche ma limitate, riconosce a prima vista le diverse qualità di terreno; sulla chimica sono profonde; sull’anatomia sono esatte ma poco sistematiche, sulla letteratura sensazionale sono illimitate, a quanto pare conosce i particolari di tutti gli orrori perpetrati nel nostro mondo. Sa suonare molto bene il violino, che è una delle sue passione e lo rilassa molto. È abilissimo nel pugilato e nello scherma. È dotato di buone nozioni pratiche in fatto di legge inglese. Lavora al gabinetto di analisi chimiche dell’ospedale. Non ha mai seguito sistematicamente un corso di medicina. Va soggetto a crisi di cattivo umore e non apre bocca per giorni e giorni. Ha scritto libri e articoli sull’arte della deduzione, che ritiene importante per qualsiasi indagine, ma che nessun agente mette in pratica fuorché lui. È molto pignolo ed è un grande osservatore. Non è sposato. Watson, quando è intento ad esaminare il luogo del delitto, lo paragona a un segugio di razza, ben allenato, intento a inseguire la preda.
• Watson: Nel 1878 prese la laurea in medicina all’università di Londra e si trasferì a Netley per seguire il corso per i medici militari. Terminati gli studi fu assegnato al Quinto Reggimento Fucilieri Northumberland e fu spedito in qualità di assistente chirurga in Afghanistan. Là fu colpito alla spalla e successivamente prese la gastroenterite perciò fu rispedito in Inghilterra. Qui diventò amico e successivamente aiutante di Holmes. È abbastanza alto e non molto magro. Si alza ad ore impossibile ed è terribilmente pigro.
• Gregson e Lestrade: sono i migliori investigatori di Scotland Yard. Secondo Holmes sono gli unici che valgono qualcosa tra quella marmaglia. Sono dotati entrambi di prontezza e di energia, ma sono terribilmente convenzionali nei loro metodi. Sono molto in competizione tra loro e anche se ammettono a loro stessi che Holmes è migliore di loro, non lo ammetterebbero mai a una terza persona.
• Jefferson Hope: è l’assassino. È un uomo alto circo un metro e ottanta, è ancora giovane, ha i piedi piccoli per la sua statura, porta scarpe grossolane con la punta quadrata, ha il viso florido e le unghie della mano destra notevolmente lunghe.
• Drebber e Stangerson: sono le vittime. Sono uomini meschini, vili e cattivi. Venti anni prima avevano massacrato il padre di Lucy e avevano portato alla morte Lucy costringendola a sposare Drebber. Sono mormoni.
• Lucy Ferrier: era la ragazza più bella di tutto lo Utah ed era agile come un’amazzone. Si era innamorata di Hope, che doveva a breve sposare se non fosse stata impedita dai mormoni. Pur essendo fuggita dal gruppo dei “fanatici religiosi” con Hope e il padre, viene catturata e costretta a sposare Drebber, in decisione del Profeta. Muore così d’odio e disperazione.

Tempo: La vicenda è ambienta a circa metà del 1800. C’è una differenza di vent’anni tra i fatti avvenuti a Londra e quelli narrati nel flash back.
Spazio: Poiché la vicenda è divisa in tre parti, anche i luoghi cambiano. La prima parte si svolge a Londra, in Inghilterra dove avviene l’omicidio. La seconda parte si svolge in America
Narratore: Il narratore è interno, infatti è lo stesso Watson. Watson non è onnisciente, infatti scopre con noi a mano a mano gli indizi sull’omicidio fino ad arrivare alla sua risoluzione.

Temi trattati: Il tema principale in questo libro è l’amore e ciò che si può arrivare a fare per amore. Come si dice l’amore rende ciechi e si sarebbe disposti a fare qualsiasi cosa per il proprio amato/a, anche cose che normalmente non faremmo e che sappiamo esser sbagliate. Infatti Hope compie entrambi gli omicidi per vendicarsi della morte della sua amata Lucy.

Lessico: Il linguaggio è semplice e discorsivo. Sono abbastanza frequenti i dialoghi tra i personaggi anche se il testo è principalmente descrittivo, infatti ci sono molte descrizioni minuziose.

Giudizio personale: Questo libro mi è piaciuto molto e anche se l’avevo già letto mi ha comunque coinvolta. Io sono una gran lettrice di gialli e soprattutto mi appassionano quelli di Conan Doyle. Devo dire però che questo non è di quelli che preferisco, perché il flash back al centro del libro l’ho trovato, entrambe le volte, molto noioso e trovo che rallenti molto il ritmo e la suspance della storia. Per il resto l’ho trovato di gradevole lettura e veloce da leggere essendo curiosa di scoprire la risoluzione dell’omicidio. Lo consiglio a tutti gli appassionati di gialli o delle avventure di Scherlock Holmes.

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