La conoscenza simbolica

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Testo

ITALIANO-“La conoscenza simbolica”

“E’ molto diverso che il poeta cerchi il particolare nell’universale, oppure che veda nel particolare l’universale. Nel primo caso si ha l’allegoria, in cui il particolare vale solo come esempio; nel secondo caso(…)chi coglie questo particolare coglie allo stesso tempo l’universale senza prenderne coscienza”(Goethe).
Su questa base possiamo fare una distinzione tra il simbolismo dell’età romanica e l’allegorismo dell’età gotica. Il simbolismo medievale è un modo non solo di rappresentare, ma anche di pensare. La natura è concepita come un libro scritto da Dio. L’universo è un grande sistema di segni da decifrare. La ricerca dei significati si basa su un processo intuitivo, che tende a illuminare le corrispondenze segrete tra il piano sensibile e quello ultrasensibile.
L’allegoria della “Commedia” si basa sulla concezione figurale, tipica delle Scritture.”L’interpretazione figurale stabilisce tra due fatti un nesso in cui uno di essi non significa soltanto sé stesso ma anche l’altro, mentre l’altro comprende e adempie il primo”(Auerbach).Virgilio, Beatrice, Catone, sono personaggi caratterizzati umanamente e rappresentano l’allegoria della ragione, della fede, della libertà, proprio perché nella vita hanno espresso questo; fatti e personaggi dell’antichità possono essere interpretati come prefigurazione della futura civiltà cristiana.Di qui l’importanza dell’Eneide e dell’impero romano.
Diverso è il simbolismo che si afferma nel Rinascimento.Esso trova un supporto nella concezione magica della natura diffusa dal Corpus Hermeticum e dalla filosofia neoplatonica. Il presupposto va ricercato nella teoria dell’emanazione degli esseri da un’Unità.L’universo si presenta come una rete di simpatie cosmiche che lega tutti gli elementi.E’impossibile risalire all’Uno attraverso la catena degli effetti e delle cause: le sue emanazioni sono percepibili solo attraverso l’intuizione.
Nelle poetiche romantiche, l’arte può ricostruire l’originaria unità tra l’io e la natura.Attraverso il sentimento della natura il poeta moderno riesce a colmare la scissione tra essa e il proprio io(si veda a questo proposito la sezione di Filosofia intitolata”(“Il Romanticismo e il rifiuto della ragione”). Più tardi Rimbaud porta alle estreme conseguenze le modalità conoscitive della logica simbolica, che stabilisce rapporti d’identità tra cos diverse. Il poeta, nel tentativo di dare voce all’inesprimibile, ipotizza una sorta di annientamento dell’io e dei suoi limiti razionali.Di qui il linguaggio allucinato della poesia.
In Italia è Ungaretti a rifarsi alla tradizione simbolista e rilancia una concezione della poesia come rivelazione religiosa:esistenza individuale e universale si identificano nella tensione a trascendere il particolare in una dimensione assoluta. Anche l’Ermetismo è un fenomeno post-simbolista:il presupposto è comunque che la poesia consenta una specie di distacco dalla realtà,un’innocenza originaria che si colloca in una dimensione assoluta.
Sempre all’inizio del 900 è C.G.Jung(1875-1961) a fornire una spiegazione al processo mentale del simbolo:nell’inconscio collettivo si trovano gli archetipi,forme innate di intuizione che si presentano alla coscienza come immagini. Jung stesso lavorò con l’archetipo della saggezza,riuscendo a dare una lettura psicanalitica di molti miti dell’antichità e di culture extraeuropee,dando un importante contributo all’antropologia culturale.

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