I sentieri dei nidi di ragno

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Testo

Italiano Martina Matteucci 02/11/’03
“I sentieri dei nidi di ragno” di Italo Calvino
Einaudi editore, Torino, 2002, 195 pagine, 7.50 euro.
“Dopo la Seconda guerra mondiale…avevamo vissuto la guerra, e noi più giovani- che avevamo appena fatto in tempo a fare il partigiano- non ce ne sentivamo schiacciati, vinti, ‘bruciati’, ma vincitori, spinti dalla carica propulsiva della battaglia appena conclusa, depositari esclusivi d’una sua eredità”. (frase presa da una citazione di un pensiero di Italo Calvino scritta a fine libro).
Si narra la storia di un giovane ragazzo, Pin, trovatosi a vivere con una sorella prostituta, orfano di madre e abbandonato dal padre.
Costretto ad assumere atteggiamenti forzati per potersi rifugiare nel mondo degli adulti in quanto i suoi coetanei sono lontani dai suoi drammi di infanzia familiare…
Pin si trova costretto a rubare una pistola a un tedesco per non essere allontanato da quei pochi uomini che ancora lo considerano; essi però si dimenticano di lui e della pistola, cosicché Pin è costretto a nasconderla in un posto segreto che solo lui conosce, un posto dove i ragni fanno il nido.
Viene poi arrestato, picchiato e imprigionato dai tedeschi. Scappa di prigione grazie all’aiuto di Lupo Rosso, un giovane partigiano che però poco dopo essere evasi lo abbandona.
Incontra poi Cugino, che all’apparenza incute paura, ma che si rivelerà un ottimo amico. Egli porta Pin nel suo accampamento di partigiani, il cui capo è il Dritto, un uomo molto riservato, un capo poco amato ma che viene comunque rispettato dai suoi uomini.
Inaspettatamente giunge ai partigiani la notizia dell’arrivo dei tedeschi perché il loro distaccamento è stato scoperto.
Il Dritto e la Giglia, la moglie del cuoco, rimangono con Pin nell’accampamento. Il ragazzino scatena l’ira del Dritto raccontando le effusioni amorose del suo capo agli altri uomini, così è costretto a scappare, anche perché il distaccamento si scioglie.
Pin torna nel luogo dove ha lasciato la pistola, ma non la ritrova, perché un ragazzino del suo stesso distaccamento l’aveva presa sapendo dov’era e casualmente la regala alla sorella dello stesso Pin.
Così rientra in possesso dell’arma e incontra Cugino, il quale sta andando ad uccidere la sorella di Pin perché collabora con i nazifascisti.
Cugino non rivela a Pin le sue intenzioni, cosicché rimarrà per sempre l’amico che Pin ha sempre cercato.
“E continuano a camminare, l’omone e il bambino, nella notte, in mezzo alle lucciole, tenendosi per mano”.(citazione di pag.195, ultima frase del romanzo).
Nella narrazione odio, bontà, paura e coraggio si riscontrano in una vicenda realmente accaduta, una situazione particolare di un periodo di guerra. Non è però la guerra il tema principale, ma è solo lo sfondo di una storia piena di sentimento e realtà, data anche dall’accurata descrizione dei luoghi, che fanno sentire il lettore più coinvolto; vicenda racchiusa in un breve periodo di tempo, qualche settimana.
Tutto ciò che accade è in particolare focalizzato sul personaggio principale, Pin, soffermandosi su altri personaggi solo nel loro inserimento nella vicenda in cui compaiono accenni al loro passato.
Vi è un narratore che non giudica, si limita a raccontare la storia, o si cala nel protagonista in modo da far inserire il lettore nella vicenda e così conosca come si viveva e si era allora, nel periodo di guerra.
In una storia apparentemente semplice si tratta di argomenti molto profondi quali:
la guerra, che viene descritta indirettamente, cercando di analizzare più la differenza tra i fascisti, che combattono perché le cose non cambino, e i partigiani, che al contrario combattono perché le cose cambino, migliorino, per avere più giustizia e più libertà a livello sociale; non si ha un quadro agiografico dei partigiani, ciò nonostante emerge un quadro realistico degli uomini, ogni uomo dà il proprio contributo nella storia; non vi è un distacco tra giusto e sbagliato, buoni o cattivi, sta al lettore giudicare;
la solitudine, che appare particolarmente rilevante nel personaggio di Pin, che rappresenta un bambino costretto a comportarsi come un adulto per non rimanere solo, o come nelle figure del Cugino e del Dritto, che fanno emergere la difficoltà nello stabilire rapporti profondi con gli altri;
ma soprattutto si tratta dell’importanza dell’amicizia, in particolare dell’importanza che ha l’amicizia per Pin, che vive sempre alla ricerca dell’amico perfetto, colui che condivida con lui le stesse cose, gli stessi interessi, ma che sia con lui anche protettivo. Nella conclusione della vicenda questa ricerca di Pin finisce nella scoperta in Cugino di colui che aveva sempre cercato, una figura paterna, un fratello, ma soprattutto un amico.
È indubbiamente un libro ben scritto, senza che siano tralasciati particolari importanti o che non si capisca chi, cosa, dove, quando e perché delle cose che accadono.
Un testo letterario basato su un tema molto importante, quale la guerra, trattato dal punto di vista di chi ne era partecipe suo malgrado.
Lunghe descrizioni possono fare sviare il lettore e distrarlo dalla vicenda in sé, oppure ottenere l’effetto contrario e far sì che il lettore si immedesimi nei personaggi.
Periodi brevi alternati a periodi eccessivamente lunghi, creano sbalzi di intensità della narrazione .
Nella vicenda vengono poste domande ce solo alla fine verranno risolte, con un lieto fine per quanto riguarda il protagonista.

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