Il sentiero dei nidi di ragno

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

Bassano Davide

IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO
Autore: Italo Calvino
Casa editrice: Einaudi, Torino 1947

Negli anni della resistenza, tra i carrugi di un piccolo paesino ligure vive Pin, Un bambino a cui piace stare coi grandi e osservarli, grandi di cui non capisce né il primitivo senso della guerra né il caldo desiderio di donna, grandi che lui sa far ridere e irritare con le battute spesso volgari. Ed è su ordine di questi esseri per lui avvolti da un’ombra di mistero che il bambino ruba una pistola al marinaio tedesco che si reca spesso da sua sorella, la quale fa la prostituta. Pin nasconde il suo grande tesoro in un sentiero che solo lui conosce presso il quale fanno il nido i ragni. Proprio per questo suo furto viene rinchiuso in carcere dove conosce Lupo Rosso, un giovane partigiano mitizzato dai racconti popolari. Grazie a lui riesce a fuggire e si ritrova in una brigata partigiana composta da sbandati tra cui però Pin si trova bene. Il capo della brigata si chiamava Dritto, un giovane stanco di tutto che provocherà l’incendio del rifugio il quale, assieme al tradimento di un compagno, sarà causa di una rappresaglia tedesca. E proprio mentre la battaglia infuria il Dritto cerca nell’amplesso con la moglie del cuoco della brigata l’unica via di fuga da una voglia angosciante di morire.
Pin si sente una volta ancora escluso dai misteri dei grandi e si ritrova solo, ma risoluto di far la Resistenza da solo con la sua pistola. Alla fine però ritrova Il Cugino un partigiano della brigata che considerava l’unico vero amico in compagnia del quale si accompagna per la strada scintillante di lucciole.

Caratteristiche dei personaggi:
Pin, il protagonista del romanzo, è un bambino affascinato dal mondo dei grandi e dal mistero che esso racchiude. E’ proprio dal suo punto di vista che parte l’analisi di tutto il mondo partigiano. E’ un bambino che si muove nella vita esplorandola per cercare di capire quello strano sistema che è il modo di comportarsi dei grandi.
Un altro personaggio è Lupo Rosso, il giovane partigiano che Pin ha conosciuto in carcere e che lo ha fatto evadere. Egli è un avventuriero che incarna tutte le qualità del buon partigiano: furbizia, spregiudicatezza e idee politiche. Egli è la canonizzazione del partigiano le cui qualità sono state attribuite a tutti i combattenti della resistenza da un giudizio colmo di sentimentalismi proprio dell’orgoglio degli anni del dopoguerra.
Poi c’è il Cugino il partigiano considerato da Pin come l’amico di sempre che non ti tradisce mai.

Giudizio sull’opera:
Il romanzo rappresenta un’analisi quanto più obbiettiva dell’ambiente partigiano volta alla demistificazione del moralismo attribuito da sempre ai combattenti della resistenza. L’autore ha voluto cioè descrivere in modo oggettivo tutti i personaggi senza nessun coinvolgimento sentimentale personale. Il lettore, infatti, no si trova a schierarsi con nessuna fazione in guerra ma si sente come un inerme spettatore che , non visto, si aggira nell’ambiente della vicenda sempre costretto dal tono dello scrittore a cogliere solo i particolari più veritieri ed imparziali. Questo scritto si divincola dal solco delle precedenti opere che raccontavano la lotta partigiana come spinta da un desiderio di libertà. La brigata del Dritto è però costituita da sbandati e irrequieti partigiani la cui fede politica si mescola a drammi personali, ignoranza e miseria. Su tutto l’istinto della guerra e il sogno di una felicità che dovrà venire, insieme alla felicità e al benessere, al termine della lotta contro i tedeschi. La guerra non è spesso causata dai tedeschi ma prende il via quindi da una ribellione contro se stessi o contro il mondo; come il Cugino che fa la guerra perché la moglie lo ha tradito e perché tutte le donne sono brutte tranne sua madre.

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