chimera

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

22 ottobre 2005
COMMENTO: “LA CHIMERA”
• L’AUTORE:
Sebastiano Vassalli nasce a Genova nel 1941, ma fin da piccolo ha vissuto a Novara. Tra gli anni ’60 e ’70 nei quali ha svolta l’attività di insegnante ha partecipao anche alla fondazione di nuove riviste, travasando nella pagina, attraverso un furore linguistico, le inquietudini politico-sociali di quegli anni. Vassalli attualmente è vivo ed è impiegato come opinionista al Corriere della sera
• TRAMA:
In una notte di gennaio del 1950 una piccola bambina viene abbandonata nei pressi della Casa di Carità di Novara. La piccola di nome Antonia venne accolta dalle suore che abitavano quella casa e venne fatta crescere assieme a tutti gli altri orfani della città di Novara. Antonia dovette crescere sotto la custodia delle suore, ma più cresceva più diventava bella. Grazie alla sua bellezza Antonia venne scelta dalle suore per rappresentare le orfane davanti al vescovo Bescapè in visita alla casa Pia; ma la bambina durante la cerimonia svenne. Circa all’età di dieci anni Antonia viene adottata da Francesca e Bartolo Nidasio e con loro si trasferì nel villaggio di Zardino, nella bassa. La bellezza di Antonia cominciò a procurarle dei guai, infatti le comare invidiose di cotanta bellezza cominciarono a pensare che quella potesse essere opera del Daivolo. Antonia innamoratasi, di un camminante, di nome Gasparo, la notte cominciò a fuggire di casa. Le comari, avendo visto una notte Antonia dirigersi dove si credeva che le streghe facessero al sabba denunciarono la cosa a Don Teresio, il prete di Zardino, che a sua volta denunciò il tutto al Sant’ Uffizio di Novara, il caso venne affidato all’inquisitore Mannini; questo dopo aver ascoltato alcune testimonianze delle comari del villaggio fece arrestare Antonia. Cominciò quindi il vero processo e Antonia venne giudicata colpevole e condannata a bruciare sul rogo. Antonia morì dunque bruciata sul rogo per dei delitti che non aveva mai commesso.
• TEMPO E LUOGO DELL’AZIONE:
La storia di Antonia si svolge a partire dal gennaio del 1590 quando Antonia viene abbandonata fino alla sua morte sul rogo, nel 1610. Il romanzo si svolge principalmente nella bassa, nella pianura lombarda, tra le risaie e le montagne sullo sfondo; ma a volte ci si sposta della bassa e dal paesello di Zardino per andare in città, a Novara; quest’ultimo luogo lo si trova principalemente alla fine del romanzo durante il processo di Antonia che si svolge per intero nell’ Sant’Uffizio di Novara.
• I PERSONAGGI:
Antonia: è la protagonista di questo romanzo. Il personaggio di Antonia è un personaggio dinamico, infatti, incominciamo a vedere Antonia già da quando è praticamente appena nata e i genitori l’abbandonano nella Casa di Carità, da quel momento Antonia comincia a crescere nella Casa di Carità assieme agli altri orfani della città novarese, cresce educata in modo piuttosto rigido dalle suore, fino a quando Francesca e Bartolo l’adottano. Antonia si trasferisce quindi a Zardino dove cresce in tutta la sua bellezza e proprio per questo motivo inizia ad essere vittima di molti pettegolezzi, da parte delle comari invidiose per la tanta bellezza della ragazza, questa però mai si lamenta di come viene trattata, e nonostante tutte le cattiverie delle comari continua a vivere la sua vita, aiutando anche quando le fosse stato possibile qualcuno, come per esempio Biagio, lo scemo del villaggio. Antonia crescendo e rifiutando tutti i miglior partiti che le si proponessero fece accrescere le invidie delle altre comari che poi la denunciarono come strega, e proprio durante il suo primo interrogatorio vediamo come una ragazza semplice che mai aveva nemmeno pensato di fare del male a qualcuno viene messa di fronte alla spietata crudeltà dell’inquisitore Mannini che sfrutta il suo caso non tanto perché pensa che Antonia possa realmente essere una strega, ma per avere una “rivincita” sul vescovo Bescapè e sulla chiesa di Roma. Nonostante tutte le sofferenza che Antonia deve sopportare nel suo ingiusto processo, lei non giudica mai quello che le sta capitando; sopporta tutti quei dolori senza mai dire chiaramente che tutto quello che le sta capitando è sbagliato o stupido.
Vescovo Bescapè: è il vescovo che, quando viene eletto a Roma il nuovo papa, viene mandato a Novara, in una parrocchia di provincia. Questo vescovo era pieno di voglia di lottare in quello in cui credeva, come ad esempio la santificazione di Carlo Borromeo. La storia di questo vescovo in una minima parte si intreccia anche con quella di Antonia, infatti era davanti al vescovo Bescapè che Antonia avrebbe dovuto recitare la poesia in rappresentanza degli orfani della Casa Pia,ma invece Antonia era svenuta e poi ricordandosi di quell’episodio la seconda volta che Antonia vide il vescovo si mise a ridere e proprio questo secondo episodio fu uno dei capi di accusa nel processo di Antonia.
Rosalina: era un’orfana più grande di Antonia, che dopo aver fatto la prostituta per le strade di Novara torna alla Casa di Carità, ed è la prima che mette Antonia di fronte alla crudeltà del mondo fuori dalla Casa Pia dove Antonia era sempre stata chiusa.
Francesca e Bertolo: Sono la coppia che adotta Antonia. Sono persone semplici e buone, infatti saranno le uniche persone che seguiranno Antonia dall’inizio del suo processo fino alla suamorte sul rogo, sempre credendo nella sua innocenza.
Gasparo: è un giovane camminante (specie di vagabondo) di cui Antonia si innamora, questo camminante durante tutto il tempo della mietitura del riso persuade Antonia con mille storie sul mondo che Antonia non aveva mai avuto l’occasione di vedere; ma poi, appena inizia il processo contro Antonia, Gasparo capendo che poteva essere rischioso continuare la sua storia con Antonia cerca di evitarla in tutti i modi abbandonandola così al suo destino.
Boia: Il boia nonostante sia colui che dovrà eseguire la condanna contro Antonia è l’unica persona che ha pietà della ragazza, infatti, sapendo che morire bruciando sul rogo era un enorme tortura, si fece preparare, in gran segreto, un intruglio, che userà poco tempo prima di appiccare il fuoco per addormentare Antonia.

• COMMENTO PERSONALE:
A me questo libro non è piaciuto tanto, o meglio mi è piaciuto solo in alcune parti. Innanzitutto è bella la prima parte, dove Antonia viene abbandonata e la storia principalmente si accentra sul suo personaggio, descrivendo ed esempio cosa faceva durante le sue giornate alla Casa di Carità, l’incontro con Rosalina è molto bello, perché Rosalina è la prima e forse anche unica persona che durante tutto il romanzo spiega ad Antonia cosa succede veramente nel mondo. La parte centrale invece, da quando Antonia si trasferisce a Zardino, non mi è più tanto piaciuto, infatti da quato momento Vassalli comincia a distogliere la sua attenzione dal personaggio di Antonia e accentrarla invece con lunghe descrizioni su dei personaggi secondari, come ad esempio il Caccietta, questo personaggio ad esempio, secondo me è inutile che viene inserito i questa storia, perché non centra nulla nella storia di Antonia e quindi distrae solamente il lettore dalla storia vera. Inoltre quando inizia il processo di Antonia, e finalmente si torna a parlare della protagonista, la concentrazione della storia di Antonia si interrompe nuovamente quando Vassalli comincia a raccontare di tutte le deposizioni che i vari abitanti di Zardino fanno, infatti, secondo me, Vassalli dedica troppo spazio nelle descrizioni di queste deposizioni, che pur essendo in parte interessanti, a mio parere sono troppo lunghe e quindi finiscono per annoiare il lettore. Infine a me non è per nulla piaciuto quando Vassalli descrive la morte di Antonia, infatti descrive in ogni parte la sua morte e il modo in cui il fuoco la uccide, e a mio parere questa descrizione anche se breve è molto macabra.

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