Relazione impianto smaltimento liquami

Materie:Tesina
Categoria:Igiene

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Data:10.05.2005
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Testo

di Gava Giovanni
- Ambientazione dell’esperienza
Martedì 26 aprile 2005 ci siamo recati presso l’impianto di smaltimento dei liquami di Ca’ Nordio (PD). Ci ha accompagnato il professor Agostini e uno dei dipendenti ci ha fatto da “guida” all’interno dell’impianto spiegandoci le varie strutture e le loro funzioni.

- Descrizione esperienza
Inizialmente il relatore ci ha portato all’interno di un ufficio, in presenza di un tabellone che rappresentava dettagliatamente l’impianto. Qui ci ha fornito delle informazioni di carattere generale sull’impianto stesso.
Il relatore ci ha informati che in quest’impianto arrivano soltanto i reflui civili (quelli provenienti dalle abitazioni) di circa 500mila abitanti e che quelli industriali non vengono trattati da loro.
Attualmente all’impianto arrivano i reflui di 1/3 di Padova tra cui quelli del centro storico, mentre il resto viene emesso direttamente nel Bacchiglione. Per risolvere questo problema stanno costruendo un impianto che possa “coprire” altre 200 mila persone, ma è ancora in fase di realizzazione.
Il relatore ci ha poi informato che per smaltire il materiale finale, viene indetto un appalto tra le ditte specializzate e/o le discariche e generalmente i prezzi al kg si aggirano sulle 60 lire.
All’arrivo del materiale effettuano valutazioni sul BOD e COD, anche se non sono richieste dalla legge, ma sono comunque utili agli addetti ai lavori. Alla fine del trattamento invece sono obbligatorie e quindi devono assolutamente farle, Il controllo è effettuato sia dal laboratorio interno, sia ufficialmente dall’ARPAV
In seguito ci ha fatto visitare ciascuna componente dell’impianto che avevamo studiato teoricamente a scuola, descrivendone il compito specifico e le modalità d’azione.
Lo smaltimento dei reflui prevede due fasi principali, quella delle acque per la parte più liquida e quella dei fanghi per la componente più solida.
Le operazioni effettuate prevedono:

• Trattamento primario (obbligatorio): ha lo scopo di allontanare dal liquame il materiale grossolano presente in esso perché potrebbe comportare problemi alle apparecchiature e alle fasi successive dello smaltimento. Esso prevede grigliatura, disoleatura, dissabbiatura e sedimentazione primaria ossia le fasi della linea acque.
Innanzitutto il liquame arriva all’impianto dagli emmissari e all’aumento della portata entrano in gioco le viti di Archimede, delle pompe con lo scopo di portare in alto il liquame in modo che proceda lungo l’impianto per caduta evitando inutile dispendio energetico.
Grigliatura: il liquame è immesso in un condotto dove trasversalmente è posta una griglia con maglie sottili atte a fermare il materiale grossolano (carta, tappi, stracci, assorbenti…), che viene poi triturato e rimesso nell’impianto.
Disoleatura: il materiale entra all’interno di vasche e procede lentamente consentendo ai grassi con bassa densità di risalire in superficie, spesso la risalita è aiutata dall’influssamento d’aria. Un braccio meccanico procede poi a raccogliere periodicamente i grassi superficiali, inviandoli al digestore.
Dissabbiatura: il refluo entra in specifiche vasche con il fondo ad imbuto e procede lentamente per far adagiare la sabbia sul fondo e allontanarla; la sabbia è infatti presente anche nelle fogne separate.
Sedimentazione primaria: il liquame rimane a riposo per circa 2 ore in modo tale che le feci si depositino sul fondo della vasca e la permanenza deve essere tale in modo da evitare fenomeni putrefattivi e permettere sia una prima chiarificazione del liquame, sia una riduzione del BOD del 30-40%. Il materiale che si deposita sul fondo viene raccolto e avviato al digestore.

Trattamento secondario (obbligatorio): ha lo scopo di trasformare la sostanza organica presente nel liquame in materiale inorganico e di eliminare i germi patogeni presenti. Il metodo usato a Ca’ Nordio è quello a fanghi attivi. Il materiale proveniente dalla sedimentazione primaria è raccolto in vasche circolari e viene areato o mediante insufflazione o attraverso agitazione meccanica. Il contatto con l’aria fa si che si realizzi la seguente reazione:

Ca(HCO3)2 + O2 2 CaCO3 3 + CO2 + H2O

dove il CaCO3 forma il nucleo attorno al quale si aggrega la sostanza organica e i microrganismi in grado di nutrirsi di essa. All’aumentare della sostanza organica aumenta il numero dei microrganismi e si forma il cosiddetto materiale fioccoso, che fin che è piccolo rimane in sospensione mentre quando diventa grosso precipita verso il fondo.
All’uscita del liquame dalle vasche a fanghi attivi il suo BOD ha subito una riduzione dell’80-90%. Alla fine il materiale ha bisogno di una sedimentazione finale attuata in apposite vasche dove viene raccolto il deposito dei fiocchi, ½ del quale viene rimesso nella vasca dei fanghi per avere un’elevata concentrazione di microrganismi, l’altra metà (fanghi di supero), finisce nel digestore. Il refluo, che ormai può essere definito acqua, non contiene più sostanza organica né germi patogeni perciò viene immesso nell’ambiente.

Per quanto riguarda la linea fanghi, essa consta di un di gestore, un grande contenitore chiuso all’interno del quale viene messo il materiale e vengono create le condizioni affinché vada incontro a un processo di tipo anaerobio. In particolare si creano le condizioni ottimali di temperatura per la moltiplicazione dei batteri metanigeni che trasformano il materiale organico in CO2 (20-25%) e CH4 (70-75%). Il metano viene raccolto nella parte superiore del digestore e viene in parte usato per il riscaldamento dei laboratori e degli uffici annessi all’impianto, mentre quello che è in eccesso è venduto alle apposite aziende.
Dopo un trattamento di 20-30 giorni, rimane nel contenitore un liquido grigio nerastro non putreffibile la cui componente principale è acqua. La legge però proibisce di immetterlo come tale nell’ambiente, bisogna perciò concentrarlo. Entra così in gioco la filtropressa, dove il materiale, in seguito a un trattamento di 20-30 minuti, viene privato dell’acqua. Si ottiene così un terriccio nerastro definito materiale palabile, destinato ai fioristi e vivaisti di Saonara o per coprire il materiale delle discariche.

Trattamento terziario: è facoltativo e nel caso di Ca’ Nordio è attuato mediante clorazione con ipoclorito di sodio.

Alla fine dei vari trattamenti il refluo, diventato acqua, viene immesso nel Piovevo, le cui condizioni, come abbiamo constatato, non sono molto buone.

- Competenze Richieste
Per capire bene di cosa stavamo parlando ci bastavano principalmente i contenuti studiati a scuola come:
- definizioni di BOD, COD
- struttura di una fognatura
- definizione di reflui civili, industriali e agricoli
- definizione di liquame, smaltimento e impianto di smaltimento

- Valutazione delle proprie Attitudini
È un’attività che non mi attira particolarmente, per le condizioni di lavoro e soprattutto perché è abbastanza ripetitiva in quanto le attività da svolgere sono più o meno sempre le stesse. Preferirei un lavoro che mi porti a contatto con molte persone.

Esempio



  


  1. marti

    sto cercando una tesina su impianti per il trattamento dei fanghi