Filosofia antica

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Filosofia antica
Il cosmo aristotelico era: finito; ordinato gerarchicamente; divideva la sfera sotto la Luna e quella sopra; le orbite dei pianeti erano circolari e incentrate sulla terra.
1 - Per spiegare che la terra supera o viene superata da altri pianeti usano l’EPICICLO (con il moto redogrado di Marte, il cappio).
2 - Per il problema delle orbite circolari(in realtà ellittiche), con il SISTEMA EQUANTE secondo cui la terra era spostata leggermente dal centro.
Copernico si stupì di questo sistema perché era tropo complicato(pensava che il cosmo doveva essere semplice e armonioso)anche perché gli aristotelici combinano i due sistemi facendoli diventare complicatissimi. Infatti diceva che mettendo il sole al centro sarebbe stato tutto più facile(nel De revolutionibus orbium coelestium affronta queste tesi:1-la terra deve essere sferico.2-il moto dei corpi celesti è uniforme, circolare e perpetuo, oppure composto da moti circolari.3-la terra si muove in un orbita circolare, ruotando anche sul suo asse.4-la dimensione dei cieli ,se comparata a quella della terra, è enorme). Pensava di offrire un sistema di calcolo più semplice e non pensava di iniziare una rivoluzione.
Tycho Brahe supponeva che la terra era al centro dell’universo, il sole e luna giravano attorno a questa e gli altri 5 pianeti giravano intorno al sole. Questo fu un tentativo per non sfasciare il sistema aristotelico.
Il suo allievo Kepler (convinto copernicano) studiava le orbite. Cercava di capire quale legge ci fosse che determinava la distanza dei pianeti dal sole. Diceva che all’interno delle varie sfere ci doveva essere un solido (Saturno, cubo; Giove, tetraedro; Marte, dodecaedro; Terra, icosaedro; Venere, ottaedro). Lasciò questo sistema e studiò l’irregolare moto di Marte e giunse alla conclusione che il problema si spiegava solo facendo muovere i pianeti in orbite ellittiche. Quindi formulo 3 leggi: 1-Ogni pianeta descrive un’orbita ellittica intorno al sole e questo occupa uno dei 2 fuochi.2-Il raggio che collega il pianeta al sole spazza aree uguali in tempi uguali.3-I quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti sono nello stesso rapporto dei cubi delle rispettive distanze dal Sole(Tv^2/Rv^3=Tg^2/Rg^3).
Nel 1610 Galileo pubblica il Sidereus Nuncius dove rende pubbliche una serie di scoperte: 4 satelliti intorno a Giove (contro le sfere di cristallino), le macchie solari(contro la regolarità dei pianeti),sulla luna esistono crateri e montagne(quindi tutti i pianeti erano come la Terra)e altre osservazioni. Riguardo alla terra dice:1-se la terra si muove allora i piccioni alzatisi in volo…,rispose che il moto si conserva che è poi il principio d’inerzia.2-come mai se la terra si muove noi non ci accorgiamo…,risponde che tra un sistema che si muove di moto uniforme e uno che non si muove non ci accorgiamo di nessuna differenza = principio di relatività galeiliano. Il moto non è una qualità dell’oggetto ed è una quantità che si può trasmettere da oggetto ad oggetto. Diceva che esistevano 2 libri:1-Il libro della natura, scritto con caratteri matematici, serviva per spiegare gli aspetti scientifici.2-Le scritture che ci insegnano come andare in cielo. Sapeva che esisteva una forza che attirava tutti gli oggetti costantemente verso il centro della terra, non conoscendo la forza di gravità elaboro una legge per la caduta dei gravi: disse che la v=a*t e che quindi lo spazio percorso è uguale all’area del triangolo s=1/2a*t^2. Disse che lasciando un oggetto da una torre l’oggetto deve cadere + avanti di questa. Per tutti i filosofi di questo tempo il mondo è fatto di materia che è inerte. Su questa materia io posso solo agire. Quindi l’azione del sole che attirava la terra era un’azione a distanza che per loro era visto come un’azione magica. Galileo disse che il moto circolare si conserva.
Il pensiero Giordano Bruno è di carattere magico-ermetico. Accetta la religione magica egiziana considerandola come un’esperienza che lo trascina versi Dio. Ha una visione copernicana dell’universo, incentrata sulla concezione eliocentrica e sull’infinitudine del cosmo e sull’esistenza di infiniti mondi simili al nostro, collegandola alla magia astrale e al culto solare. Propone il culto del deus in rebus, del Dio che è presente nelle cose. Cioè al di sopra di tutto ammette una causa o principio supremo, che lui chiama anche mente sopra le cose da cui tutto il resto deriva. L’anima del mondo è in ogni cosa, e nell’anima è presente l’intelletto universale, fonte perenne di forme che continuamente si rinnovano. Dio è tutto infinito e totalmente infinito, perché è tutto in tutto e totalmente anche in ogni parte del tutto; l’universo è tutto infinito ma non totalmente infinito, perché è tutto in tutto, ma non anche totalmente in tutte le sue parti.
Telesio è convinto che il senso riveli la realtà della natura. Il senso ci rivela essere principi fondamentali il caldo, che ha azione dilatante, fa essere le cose leggere e le mette in moto, e il freddo, che produce condensazione e che quindi fa essere le cose pesanti e tende a immobilizzarle. Caldo e freddo sono incorporei e quindi hanno bisogno di una massa corporea cui aderire. Quindi pone alla base degli enti 3 principi: 2 principi agenti, il c. e il f., e una massa corporea, che sotto l’azione di principi agenti assume differenti posizioni. I 2 principi agenti pervadono ogni corpo, si contrastano, si scacciano reciprocamente.

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