Cartesio

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

CARTESIO
L'obiettivo che anima il pensiero di Cartesio è quello di fondare una scienza moderna. La domanda che si pone è: che cosa l'uomo può conoscere?
Il pensiero di Cartesio è anche di tipo scettico con un dubbio di tipo metodico: c'è la possibilità di raggiungere una verità ma il problema che si pone è relativo a quale verità è conoscibile per l'uomo dunque il dubbio diventa un metodo di studio. Egli afferma che è necessario definire i requisiti minimi con i quali noi possiamo arrivare a conoscere la verità. C'è la consapevolezza che l'uomo non può conoscere tutto.
La domanda che segue questo problema è: in che modo posso conoscere?
Il metodo da lui utilizzato è differente da quello degli scienziati precedenti che partono dall'oggetto conoscibile e lo analizzano, mentre lui parte da chi conosce, quindi l'uomo, e non dal cosa si vuole conoscere.
Del suo essere dubbioso, mette in dubbio la sensorialità umana. Egli ha addirittura dice di mettere in dubbio la presenza del proprio corpo come cosa reale. Questo problema lo risolve affermando che: esistendo un io che pensa (entità mentale: Res cogitas), essendoci dunque una realtà pensante, allora esisto. La frase che riassume tale "dimostrazione" è: COGITO ERGO SUM, cioè: penso, dubito quindi sono.

Il problema si sposta dal proprio corpo alla realtà che lo circonda. Egli partendo da tre sogni che ha fatto dice: poiché nel sogno potrei giurare che quello che mi circonda sia realtà (anche se da sveglio mi accorgo che è finzione), perché anche la realtà che vedo da sveglio non può essere finzione?
L'unica certezza è che io sono poiché dubito quindi penso quindi applico una funzione del pensiero.
A questo punto Cartesio dice che non può fondare una scienza della natura poiché non è dimostrato che la natura esista. Cartesio però vorrebbe uscire da questa sua riflessione. Per far questo utilizza una idea sicura: la perfezione. Egli afferma che: posso dire che qualcosa è imperfetto se conosco la perfezione; avere questa idea significa che qualcuno me l'ha data, costui è Dio, entità perfetta, il quale per essere perfetto non è maligno e non mi può illudere quindi l'esistenza è realtà e tutto quello che percepisco è vero. Questo concetto di perfezione Cartesio lo riprende dalla scolastica, i quali componenti (teologi) cercano di dimostrare l'esistenza di Dio filosoficamente. È ovvio che utilizzando tale dimostrazione Cartesio riconosca parte del pensiero anche le idee e i concetti, non solo i dubbi.
Questo ragionamento oggi li viene criticato in quanto non si può partire dalla caratteristica di un oggetto per definirlo dunque non si può definire Dio partendo dalla sua caratteristica di perfezione.
Cartesio viene definito il filosofo eclettico, cioè mobile del ragionamento.

Il metodo scientifico sfrutta due scienze importanti, la matematica e la geometria, poiché hanno uno oggetto o definito e indistinguibile. Con esse è possibile rappresentare in simboli la realtà. Non sono realtà ma la rappresentano, infatti, la realtà è molteplice e in continuo cambiamento, mentre il codice è fisso a meno che non si ha l'uomo a cambiarlo. È proprio il divenire, il cambiamento, della realtà che si crea la necessità di un codice immutabile. Queste scienze derivano da idee umane, collocate da Cartesio (e ancora oggi da noi) nella nostra mente.
La geometria ha un ruolo particolare: si colloca tra codice (matematica) e realtà sensibile. È una via di mezzo che congiunge le due "fazioni opposte". Graficamente attraverso il codice posso trasportare e rappresentare la realtà; e quello che Cartesio fa introducendo gli assi cartesiani.

Il metodo scientifico è necessario per poter indagare. Cartesio fissa quattro regole fondamentali:
- REGOLA dell'EVIDENZA → è il razionalismo cartesiano. È una regola di tipo intuitivo e non empirico. La base della conoscenza è un pensiero, un'intuizione, mentre la certezza è data da un'idea del pensiero scaturita dall'intuizione stessa. L'intuizione è frutto dell'immediatezza. La conseguenza più diretta è che dall'immediatezza deriva la certezza; questo può essere perché esiste qualcuno, che non conosco, che però mi aiuta: queste sono le cosiddette idee innate che Platone aveva teorizzato secoli prima, essere sono per Cartesio necessarie per avere l'intuizione.
- ANALISI → divisione dei problemi in parti elementari
- SINTESI → passaggi da concetti elementari a concetti più complessi
- ENUMERAZIONE → controllo di quello che è stato fatto

Con Cartesio dunque nasce lo studio sull’io, cioè su chi indaga.
Uno dei primi concetti è che l'uomo è limitato, è dunque necessario per Cartesio sapere come l'uomo pensa e come l'uomo indaga.

Matrix è pensiero. Esso si manifesta con il programma.
L’hardware utilizzato da Matrix è molto simile a quello del cervello umano.
La differenza tra una macchina e l'uomo è che la macchina ha una più veloce elaborazione.
Rispetto al passato le macchine hanno oggi assunto una nuova funzione umana il cosiddetto problem solving, cioè la strategia che permette di fronte ad un problema di trovare più soluzioni per risolverlo.
Un problema degli scienziati odierni che studiano il cervello è quello di capire in che modo noi passiamo dall'atto di volontà, di fare una cosa, all’input cerebrale che comanda al corpo di fare materialmente tale cosa.

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