Cartesio

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Testo

Cartesio

* Nella produzione delle sue opere si possono distinguere 2 periodi:il primo animato dal tentativo di una riforma e dallle conoscienze del mondo, in questo periodo scrive "Il Mondo"; il secondo è una ricapitolazione dei suoi studi precedenti sotto forma di discorso metodologico, in questo periodo scrive "Discorso sul Metodo"
* Nel primo periodo, Cartesio parte da una critica al sistema di istruzione e all'organizzazione del sapere esistenti; le matematiche gli erano parse degne d'apprezzamento, per l'evidenza dei loro ragionamenti, nasce per questo l'intuizione di una scienza nuova dove il modello che vuole seguire è quello matematico e il metodo deduttivo dei geometri, lui dice a proposito che "ogni scienza è cognizione certa ed evidente". Aritmetica e Geometria sono certe perchè il loro oggetto è così puro e semplice da essere del tutto indipendenti dall'esperienza. Dalla Matematica trae le regole del ragionamento che porti alla certezza del conoscere. Tra le 21 regole, le più importanti sono l'intuizione e la deduzione: nell'intuizione un concetto è presente nella morte in modo così evidente da non convertire alcun dubbio; con la deduzione possiamo conoscere per certo ciò che deriva necessariamente dalle verità iniziali. Alla rappresentazione geometrica si può fare riferimento per rappresentare in forma grafica e schematica le idee
* Le nozioni più semplici e intuitive nella fisica sono quelle di estensione, forma e movimento, in base alle quali intendeva costruire la "Nuova scienza del mondo materiale". Il mondo che Cartesio descrive, nel "Il mondo ovvero trattato della luce", è un mondo simile al nostro. Egli intende fare questo per dimostrare come, partendo dai principi elencati, sia possibile dedurre una realtà complessa, un mondo fisico, simile, nelle leggi e nelle relazioni tra i fenomeni, a quello osservabile; così la realtà non viene conosciuta con l'esperienza, ma dimostrata con il pensiero, e ne viene spiegata la struttura razionale. In questo mondo si parte da idee semplici, si seguono processi di trasformazione regolati da leggi, e non si introduce mai nulla che non segua da principi ammessi in partenza o da precedenti deduzioni. In questo mondo alla Materia va attribuita una natura di per se evidente, indipendente dalla conoscenza sensoriale, diversa da un individuo all'altro; questa viene identificata con l'estensione. Cartesio esclude decisamente l'idea del vuoto.
* La fisica è lo strumentodi analisi che Cartesio applica allo studio degli essri viventi; Cartesio prende l'essere vivente come già costituito ricorrendo all'immagine di una macchina costruita da Dio, costruita in modo cho può muoversi e sentire, che abbia una memoria, che si formi delle immagini, che possa essere in stato di veglia o in stato di sonno, che sia in grado di ricercare le cose desiderabili ed evitare le cose nocive; tutto questo avviene grazie al movimento di sostanze (gli spiriti che sono materiali) composte di particelle sottili e in rapido movimento. L'esplemento delle funzioni vitali non richiede un'anima vegetativa, nè l'espletamento delle funzioni connesse alla sensibilità richiede un'anima sensitiva. Le funzioni razionali rimandano a un principio immateriale, l'anima razionale. Gli animali non hanno anima; solo l'uomo è corpo e anima razionale. Quste cose le scrive nel "Mondo" e l'"Uomo".
* Nel "Discorso sul metodo" l'accento si sposta dalla al metodo che deve analizzarla. Qui è inclusa la trattazione della circolazione del sangue determinata dal colore, poi viene ripresa la tesi dell'uomo-macchina. Nell'introduzione c'è la "Geometria" in cui vengono esposti i principi della geometria analitica. Il "Discorso sul metodo" è un esempio di rifondazione filosofica rigorosamente razionale e astratta; senza un metodo, le conoscenze umane restano frammentarie e incoerenti: dall'età fanciulla siamo costretti a dover accettare opinioni contrastanti, la conoscenza di altri popoli ci fa conoscere diversi modi di pensare, la filosofia ha espresso finora le opinioni più improbabili. Al lavoro filosofico Cartesio attribuisce, valore morale in cui la ricerca di un sapere sicuro è ricerca di saggezza. La riforma è una riforma che riguarda il sapere, non la vita sociale; lui dice che le questioni politiche vanno lasciate a persone cui spettino responsabilità di governo. In attesa di una ricostruzione filosofica della certezza del sapere, per Cartesio occorre adattare una morale provvisoria, costituita da principi morali non ancora fondati su basi filosofiche. Cartesio enuncia tali principi: Obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese, Conservare la propria religione, Esser nelle proprie azioni, Abituarsi ad accetare ciò che non dipende da noi. Sono principi molto prudenti e non innovativi. Fatte queste, Cartesio sviluppa una costruzione razionale, un esempio di chiarezza terorica formale, precisione di ragionamento e astratezza e distacco della realtà umana e sociale. Questo metodo ha 4 regole: Non accogliere mai come vera nessuna cosa che non si conosca con evidenza esser tale, Di fronte a un problema complesso, scomporlo in modo da ricondurlo a qualcosa di più semplice, Condurre i propri pensieri con ordine, cominciando dagli oggetti più facili a conoscere, per procedere per gradi verso ciò che è più complesso, Fare delle enumerazioni complete, senza omettere nulla. In queste regole c'è maggiore sistematicità che nelle 21 precedenti però l'approccio è simile. Cartesio accettaa il (che potrebbe, questo metodo, essere un inganno della ragione o di un demone malefico) come strumento di verifica sul metodo e lo definisce dubbio metodico; infatti di tutti è lecito dubitare, non soltanto dei sensi, ma degli strumenti della mente, della logica e della matematica. Nell'atto del dubitare, Cartesio ritrova certezza: "Penso, dunque sono." Infatti il pensare e l'esistenza sono uniti in un verso in cui la consapevolezza di pensare è la consapevolezza di esistere. La certezza di pensare vuol dire, per lui, la certezza di essere una sostanza che pensa e viene identificata con l'anima razionale dell'uomo di cui Cartesio ritiene di aver dimostrato l'esistenza.
* Dalla frase , Cartesio trae una prima certezza riguardo l'esistenza di almeno un sostanza, ma anche la conferma della validità del metodo usato. E' una verità di per se evidente, la cui formulazione implica che non possa essere posta in dubbio. L'evidenza deve costituire il criterio da applicare alle nostre idee, per individuare quelle che possono essere assunte come fondamento da cui dedurre l'intero sapere. Le idee evidenti sono vere di per sè, e non derivano dai sensi o dalla realtà esterna, della quale si può dubitare. Le idee sono perciò dentro l'uomo e si chiamano idee innate. Di tutto ciò che si pensa non si può dubitare, ma solo finchè si pensa; il problema della certezza riguarda il rapporto fra il pensiero e la realtà esterna; la verità è la corrispondenza tra pensiero e realtà.
* Cartesio cerca di dare spiegazione al nesso fra anima e corpo studiando le funzioni dell'anima, fra cui il linguaggio e le passioni; per Cartesio la spiritualità dell'anima e la sua distinzione dal corpo appartengono a due diversi ordini di realtà. Il corpo umano, come quello animale, è una macchina, ma il primo non è solo una macchina, perchè l'uomo ha linguaggio e capacità di agire ragionevolmente in ogni genere. Assumono così particolare rilievo le funzioni che impiegano insieme anima e corpo come: Il movimento volontario, La formazione di idee per stimolazioni ricevuti grazie ai sensi, Le passioni come stato di conoscenza. Un atto volontario consiste in un'azione dell'anima sul corpo, sensazioni e passioni sono spiegate come una azione del corpo sull'anima. L'anima ha in una ghiandola, quella pineale, il punto d'incontro con quanto avviene nel corpo. Poi dice che essa è unica, mentre gli organi di senso e le altre parti del cervello sono doppie, quindi si può considerare come il punto in cui le sensazioni si congiungono. La ghiandola pineale può essere mossa dall'anima, in modo tale che i movimenti e i suoi umori si trasmettano nel corpo; questa ghiandola può essere mossa dal corpo, in modo tale che l'anima formi delle idee derivate dalla sensazione. Ma questo non spiega il dualismo.

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