"I miti greci" di Robert Graves

Materie:Scheda libro
Categoria:Filosofia

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Testo

Isabella Polettini – 3^F

“I miti Greci”
di Robert Graves

1 – L’autore

Nato a Londra nel 1895 (morto nel 1985), a partire dal 1916 ha pubblicato varie raccolte di liriche - una scelta è Poesie (Poems, 1959) - dove i miti greci sono ripresi in chiave psicoanalitica e con linguaggio ironico e sofisticato.
Robert Graves strinse amicizia con un giovane insegnante, George Mallary, negli anni di Chanterhouse, grazie al quale riuscì ad allargare l’orizzonte culturale con la letteratura degli scrittori contemporanei.

2 – Sintesi

Il libro raccoglie i miti dell’antica Grecia attingendo da molte fonti: le opere da cui si ispira maggiormente sono quelle di Omero, Aristotele, e di altri storici Greci e Latini. Ogni capitolo corrisponde ad un mito, ed è diviso in tre sezioni: la narrazione stessa, le fonti da cui il mito è tratto e un commento esplicativo, che aiuta il lettore a fare collegamenti e a capire meglio il contesto storico.
Graves evita la sistemazione per soggetto, al contrario offre una sequenza quasi di tipo cronologico, passando dagli antenati ai nipoti, dalle cosmogonie alle vicende degli uomini, dagli eroi arcaici ai personaggi delle grandi saghe epiche.

1-5 : MITI EZIOLOGICI

Nella prima parte del libro si tratta delle cosmogonie, dei miti di creazione, differenti di zona in zona nella Grecia antica.
Fin dall’alba dei tempi gli interrogativi che gli uomini si sono posti sono stati sempre gli stessi, le classiche domande sulla propria identità, sulle proprie origini, e sul futuro: chi siamo? Da dove veniamo? Qual è la nostra funzione sulla Terra? Da sempre ogni popolo ha cercato di rispondere, in modi a volte molto differenti l’uno dall’altro. Nel caso degli antichi Greci tutto iniziò dal Caos, da cui emerse Eurinome, Dea di Tutte le Cose. Questa figura è una delle uniche sulla quale tutte le esposizioni del mito concordano: solitamente vi è un grande divario tra le versioni di zone diverse. Poi segue un elenco di tutte le cose del mondo che sono state create, illustrate attraverso personificazioni con divinità, sino ad arrivare agli uomini, modellati con creta ed acqua da Prometeo.

6-27 : NASCITA ED IMPRESE DEGLI DEI

In seguito si narra della generazione degli dei olimpi: come sovrano inizialmente vi era Urano, ma fu poi evirato dai Titani, suoi figli, e sostituito da Crono, il più autorevole tra loro. Ma nemmeno il suo regno durò più di una generazione: infatti, questo re spietato, sposatosi con la sorella Rea (il tema dell’incesto è ricorrente nei miti Greci, la spiegazione sta nel fatto che soltanto gli dei avevano la facoltà di commettere quest’azione, considerata invece grave peccato tra gli uomini), a mano a mano che i suoi figli nascevano li ingoiava. Eseguiva questo macabro rito perché era stato profetizzato che uno dei suoi figli maschi l’avrebbe spodestato, e, spaventato da quell’evenienza, non aveva trovato altra soluzione che quella di mangiare i suoi discendenti, scatenando l’ira della moglie. Infatti, dopo che ella partorì il suo terzo figlio maschio, Zeus appunto, lo nascose in una grotta, salvandolo dall’ira paterna. Cresciuto poi, desideroso di vendicare i propri fratelli e sorelle, Zeus uccise il padre, facendo avverare la profezia.
In questo modo il sovrano dell’Olimpo diventò tale, e si fece circondare dai suoi fratelli, figli e parenti, che formarono così la cerchia dei dodici dei olimpi: Posidone, Ermete, Afrodite, Ares, Estia, Apollo, Artemide, Efesto, Demetra, Atena, Pan, Dioniso. Ognuno di loro ha una propria storia che narra il modo in cui è nato e le imprese che ha compiuto, che si fonde con le tradizioni delle varie zone della Grecia.

28-157 : NASCITA ED IMPRESE DI DEI MINORI E MORTALI FAMOSI

In tutto il resto del libro vengono trattate tutte le divinità minori, le relazioni amorose degli olimpi con mortali (peraltro assai frequenti), e i frutti di questi rapporti, spesso semidei o mortali divinizzati, e le imprese di altri personaggi notevoli. Si è cercato di rispettare un ordine non esattamente cronologico, ma il più possibile logico, portando avanti e spiegando tutta la genealogia di un dio, o la storia di una città fin dalle origini. Un aspetto particolare di questa parte del libro che mi ha molto colpito è che molto spesso il mito si fonde con la realtà, smettendo di essere soltanto l’invenzione di qualche bravo scrittore per esaltare le origini di un popolo, e narrando invece la storia documentata anche dai libri e dalle fonti archeologiche.
Poiché risulta quasi impossibile fare un resoconto dettagliato di tutti i miti senza ottenere una lista scarna, la mia modalità di lavoro è stata scegliere soltanto le narrazioni che mi sono sembrate più rilevanti e che mi hanno dato più spunti.

38 : IL DILUVIO DI DEUCALIONE

Il diluvio, un topos letterario assai frequente in tutte le culture, è sempre visto come atto purificatore compiuto dagli dei nei confronti di un genere umano carico di empietà. Anche in questo caso, Zeus, dio supremo dell’Olimpo, provoca l’inondazione per punire i figli di Licaone, uno dei primi uomini che civilizzò l’Arcadia. Dicendo “i figli di Licaone”, molto probabilmente si vuole designare tutta l’umanità, che viene qui raffigurata come corrotta e peccaminosa. La narrazione si articola in tre parti: il diluvio, la rinascita degli uomini, effetto della catastrofe.
I. Zeus, avendo sentito dire che in Arcadia si facevano sacrifici umani in suo nome, per accertarsi di ciò si travestì da viandante e si fece invitare a cena dai figli di Licaone. Questi ebbero la sfrontatezza di preparargli una zuppa con le interiora di un loro fratello, sacrificato appunto al dio. Zeus, disgustato, provocò una fortissima inondazione, dalla quale si salvarono, costruendo un’arca, soltanto Deucalione, re di Ftia, e la moglie Pirra. Alcuni giorni più tardi, dopo che Deucalione fu rassicurato da una colomba mandata in esplorazione, la nave si posò sulla cima del monte Parnaso, che non era stata sommersa a causa dell’altezza.
II. Deucalione e Pirra, sbarcati sani e salvi, si recarono a pregare nel santuario di Temi, chiedendo che il genere umano potesse rivivere. La dea, su consiglio di Zeus stesso, gli disse di raccogliere da terra delle pietre e di gettarsele alle spalle: così facendo, tutte le pietre lanciate da Deucalione si trasformarono in uomini, e tutte quelle lanciate da Pirra in donne.
III. Ma il diluvio ebbe scarso effetto: gli abitanti dell’Arcadia infatti dopo secoli facevano ancora rivivere gli orrendi riti sacrificali in onore di Zeus, e quando un fanciullo viene sacrificato, se ne prepara una zuppa con le interora. Lo sfortunato a cui toccano nel piatto si trasformerà per otto anni in un licantropo, e potrà tornare normale solo se durante questo periodo non si sarà mai cibato di carne umana.

Ciò che più fa pensare è la somiglianza di questo mito con il passo della Bibbia dedicato a Noè e alla sua arca, che durante il Diluvio Universale riuscì a salvarsi dall’inondazione che invece uccise tutte le altre persone. Persino nel particolare della colomba mandata in esplorazione le due storie si sovrappongono: ciò fa pensare che sia la stessa leggenda interpretata da diverse culture e religioni, e che perciò non dobbiamo sempre dare fede cieca e totale alle parole della Bibbia. Inoltre mi ha colpito l’episodio del pastore che si trasforma in licantropo, sembra interpretato nella chiave delle leggende metropolitane di oggi.

83 : MIDA

Si tratta della classica storia del re Mida, che, con la mente offuscata dalla bramosia per la ricchezza, chiede a Dioniso di fare in modo che ogni cosa che egli tocca sia trasformata in oro, arricchendolo a dismisura, ma quasi provocando la sua morte per fame e sete.
Mida, re di Bromo in Macedonia, fin da piccolo mostrò una gran predisposizione per la ricchezza. Un giorno il vecchio satiro Sileno, un tempo pedagogo di Dioniso, si rifugiò, ubriaco, nel giardino del re Mida, che lo accolse nella sua corte e passò piacevoli giornate nell’ascoltare le storie meravigliose del che il satiro raccontava. Dopo cinque giorni lo fece riaccompagnare fino al quartier generale di Dioniso. Il dio, preoccupato per la sorte del suo maestro, ringraziò Mida, e gli promise qualsiasi ricompensa avesse chiesto. Il re, senza pensarci troppo, chiese il potere di far trasformare qualsiasi oggetto toccasse in oro, ma purtroppo non soltanto le pietre, i fiori e i mobili del suo palazzo si trasformarono in metallo prezioso, ma anche ogni genere di cibo o bevanda. In pochi giorni Mida fu stremato, e poco prima di morire supplicò il dio di rievocare il suo desiderio. Questi accettò, e gli consiglio di bagnarsi nella fonte de fiume Pattolo. In questo modo Mida riuscì a salvarsi, e poté condurre il resto della sua vita felicemente.
Mi ha colpito il fatto che la “favola” del re Mida provenga in realtà da un mito greco, e che abbia avuto in passato una funzione ben più alta di quella di far divertire i bambini.

Nel libro sono narrate anche le saghe di alcuni degli eroi più famosi della mitologia Greca, come Teseo (95 – 104) ed Eracle (118 – 146) ed una sorta di racconto semplificato dei due poemi epici massimi: l’Iliade (158 – 168) e l’Odissea (169 – 171).

3- Commento

Ho trovato “I Miti Greci” un libro molto interessante, perché non si limita a narrare le opere ad una ad una in modo slegato, ma cerca di far intercorrere tra esse un filo logico che rende la lettura più piacevole. Inoltre dalle note sono emerse molte informazioni e curiosità sul mondo greco antico, che mi affascina molto, sulle tradizioni, usi e religioni del popolo di Achille e di Ulisse. L’unica critica possibile è la difficoltà che ho riscontrato nel semplificare i miti nell’insieme, per l’ampiezza dei componimenti e soprattutto per la varietà dei temi trattati, che si allontanano molto l’uno dall’altro, rendendo più problematica la schematizzazione. Nel complesso però consiglierei vivamente la lettura del libro di Robert Graves, perché gli episodi storici sono arricchiti di elementi favolistici, che rendono più facile e piacevole la comprensione di una civiltà che ha cambiato il corso della storia.

Esempio



  


  1. max

    veramente interessato alla mitologia greca

  2. FILO

    STO CERCANDO MITI PER UN COMPITO

  3. Lorenzo De Gregori

    Bello, interessante, ricco di argomentazioni