Autori greci

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Autori Greci
ANDOCIDE (oratore)
Non fu oratore di professione e compм solo discorsi di difesa personale; essi sono pervasi da un forte sentimento, assimilabile all'oratoria di Demostene. Notevole vigore espressivo, non "gioca" con i termini perchй non ne ha bisogno.
ANONIMO del "Sublime"
Usa la koinh, la metafora, l'ellissi e gli aggettivi sostantivati.
ANTIFONTE (oratore)
Risente degli influssi dei sofisti (gusto per il giocare con i termini) e basa le sue argomentazioni sull'approfondimento delle probabilitа piuttosto che delle testimonianze stesse. Usa l'attico puro, il suo discorso и chiaro discorsivo. Periodare breve.
APPIANO (storico)
Non ha pretese di stile, usa la koinh.
ARISTOTELE (filosofo)
Nasce il 384 a.C. a Stagira. Le opere sono divise in acromatiche (da ascoltare) e in esoteriche (da pubblicare). Usa l'ellissi, periodi brevi, sostantivizza con l'articolo aggettivi, pronomi neutri, avverbi e infiniti. Procede per concetti opposti (struttura paratattica), adopera moltissimo il chiasmo.
ARRIANO (storico)
Struttura semplice e gradevole, non manca mai di vivacitа. La lingua и un attico elegante ed equilibrato. Usa aggettivi neutri e participi.
DEMOSTENE (oratore)
Alla uniformitа del discorso di Isocrate si contrappone una immensa varietа; и misurato nell'uso di figure retoriche, evita lo iato ma non con lo stesso vigore di Isocrate. E' controllato nella scelta delle parole, ma talvolta usa anche espressioni energiche: questo perchй deve influenzare il popolo, mentre Isocrate si rivolgeva ai politici. L'opera di Demostene и compiuta per essere declamata in pubblico; per questo motivo il periodare non и lungo e solenne, ma breve specialmente se deve dare una idea folgorante. Usa formule stereotipate per richiamare l'attenzione della gente; ricorre a domande dirette, alle quali spesso risponde da solo. Interrompe spesso l'orazione, ricorre al vocativo posizionato anche alla fine della frase. Spesso i passi sono concitati.
DIODORO SICULO (storico)
Prosa semplice e scorrevole. Solo nel proemio introduce eleganze retoriche assenti nel resto dell'opera. Usa termini astratti ed и figlio dell'ellenismo.
DIONIGI di Alicarnasso (storico)
Atticista. Stile accurato.
EPICURO (filosofo)
Usa la koinh. Poca cura nello stile, si serve dell'ellissi e degli anacoluti.
ERODOTO (storico)
Nato il 480 a.C. ad Alicarnasso. Adopera il dialetto ionico(h al posto di a lunga, w al posto di ou, ou al posto di o). Non usa le contrazioni. Usa grazia, dolcezza, eleganza, naturalezza, scorrevolezza, costruzione paratattica, prolessi del relativo proprio perchй la scrittura si avvicina all'immediatezza del parlato.
ESCHINE (oratore)
La sua prosa и piuttosto fredda perchй manca dello slancio ideale di Demostene. Lessico perfetto e appropriato: le varie parti si susseguono con un lucido ordine espositivo; и estremamente sintetico e chiaro nello stile. E' il modello esemplare della sintassi attica, fa un uso abbondante della coordinazione.
GORGIA da Leontini (oratore)
La sua prosa sfiora la poesia perchй esprime chiaramente la propria passionalitа. Usa le antitesi e l'omoteleuto.
IPERIDE (oratore)
Assertore dell'indipendenza di Atene. Le sue orazioni sono piene di equilibrio, grazia, ironia, htopoia, ordine e semplicitа; talvolta usa anche termini volgari.
ISEO (oratore)
Esperto di questioni di ereditа; и un meteco. Tratta monotoni argomenti; imita Lisia ma manca della caris (grazia). La costruzione dell'esposizione и perfetta, il linguaggio artificioso e non spontaneo.
ISOCRATE (oratore)
Filone pedagogico basato sullo studio e l'esercizio della retorica, maestro di stile, studiata simmetria in un gioco di rispondenze e di antitesi. Usa nessi subordinati spesso a livello di participio. Cura meticolosa dell'esposizione, evita lo iato, la combinazione di lettere di difficile pronuncia, l'elisione e la crasi. Precisione e purezza nel lessico, ricchezza di sinonimi, sapiente colorazione delle parole. Moderato ed equilibrato. Il periodare и largo ed elegante, con ricchezza di paralleli e correlazioni. In Isocrate и presente la isokwlia (frasi della stessa lunghezza); i suoi discorsi sono destinati alla lettura. La sua eccessiva perfezione formale genera un effetto di monotonia esasperante e stucchevole. Usa frequentemente la congiunzione kai e la negazione oude; и moderato nell'uso della variatio.
LICURGO (oratore)
Custode delle tradizioni patrie, cittadino modello, tende alla cosм detta auxhsis, ad ingrandire cioи gli avvenimenti. Adotta un tono nobile e grave, manca tuttavia di raffinatezza: cura poco la scelta delle parole, и ripetitivo dei concetti e non и rispettoso dell'ordine oratorio. Manca del senso dell'umorismo, ossia di quell'atteggiamento del pensiero che si erge al di sopra delle cose e sorriderne.
LISIA (logografo)
Il suo linguaggio и naturale e spigliato. Raramente usa parole nuove, quasi mai quelle composte: se accade и perchй si tratta di orazioni pubbliche. Il periodo parte solitamente da una proposizione che a sua volta ne regge altre, alternando paratassi e ipotassi. Nelle orazioni a carattere privato fa uso della hqopoia: adatta cioи tono, lessico e sintassi al cliente. Non fa mai comparire termini giuridici. La narratio и semplice e lineare, mentre l'argomentatio и sottile ed elaborata; usa molto l'omoteleuto, la seconda singolare, facendo spesso riferimento a colui che parla con il termine outws, il suffisso deittico (la "i" aggiunta alla fine della parola). L'elocutio и sempre pura, i vocaboli sono eleganti e sobri.
LUCIANO
Nasce il 120 a.C. a Samosata. Scrive in attico puro, privo di arcaismi. Usa le subordinate e il participio congiunto. Sostantivizza con l'articolo le frasi oggettive, gli avverbi. Spesso avviene l'ellissi della copula.
MARCO AURELIO (filosofo)
Usa la koinh. Si serve dell'ellissi, dell'anomalia, di domande retoriche, dell'infinito con un valore esortativo. Presenza di abbondanti locuzioni (gar, toinun...).
PLATONE (filosofo)
Nasce nel 472 a.C. ad Atene. Scrive 34 dialoghi in attico puro. Le caratteristiche del suo discorso sono: l'armonia, l'eleganza, il discorso vivo e la prolessi; usa anche le espressioni parentetiche, l'anacoluto e particelle varie per indicare si o no. Com'и nella natura di un filosofo fa prevalere concetti astratti. Il periodo и particolarmente levigato.
PLUTARCO (biografo)
Uso abbondante del participio e delle subordinate, periodo ampio, la sua architettura и equilibrata ed armonica. Se la materia richiede vigore drammatico si trovano frasi piщ brevi e ricche di paqos e di tensione. Non scade mai nel manierismo: evita lo iato e spesso si riscontrano termini astratti.(richiamo a Foscolo)
POLIBIO (storico)
И' stato definito "cancelleresco" per via del suo stile, elaborato su quello dei documenti ufficiali. Freddo ed arido usa locuzioni stereotipate, sostantivizza aggettivi e participi, predilige termini astratti, ricorre a perifrasi. Ricercatezza nelle parole.
SENOFONTE (storico)
Modello di puro atticista, ha uno stile semplice, manca di vigore e profonditа. Nello stesso stile prevale la paratassi. Elegante semplicitа.
TEOFRASTO
Scrive un 'opera intitolata "Caratteri" in cui descrive piщ di 30 tipi umani. La sua opera и un unicum. La descrizione dei comportamenti и essenziale, lucida e scarna. Stile vivace ed esilarante: predilige la paratassi. Dа una definizione del comportamento seguita da quella del personaggio in sй. Usa il costrutto ode...toioutos tis ois + inf. con valore consecutivo (quello... tale da...).
TUCIDIDE (storico)
Tendenza ad ampliare il periodo. Usa il participio congiunto e le parole sono disposte in maniera irregolare. Frequente la variatio e l'antitesi. La struttura del periodo и variata da costanti irregolaritа sintattiche. Ama i contrasti (ad esempio, l'uso frequente di men e de o l'alternarsi di frasi positive a quelle negative). Di frequente sostantivizza gli aggettivi e i participi oppure usa participi astratti. Troviamo anche una leggera patina arcaica (xun al posto di sun, aiei al posto di aei).

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