Appunti per geografia economica

Materie:Appunti
Categoria:Economia

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Testo

IL CENTRO
E’ il centro di comando dei processi economici, politici e decisionali.
Presenza di:
•funzioni superiori e di comando(sedi, borse, governi)
•città più importanti e moderne del mondo(città chiave che controllano capitali, merci, servizi)
Sono collocati nella triade(Europa Occ., Nord America, Giappone)
I vantaggi dipendono dalle loro capacità organizzative ed economiche, e si rinnovano continuamente alle esigenze tecnologiche.

LE PERIFERIE
Si differenziano per il grado di periferizzazione; si accomunano per potenziale demografico, risorse naturali, sono tributarie del centro, sono città enormi, sfruttano al massimo i vantaggi naturali.
mPeriferia integrata al centro: contigua al centro perciò ricche e facili relazioni, ricchezza materie prime; es. Paesi Baltici, Turchia, Rio de Janeiro, Buenos Aires.
PERIFERIA ANNESSA:
Situazione di dipendenza e subordinazione, cospicue dimensioni demografiche; es. Messico, Indonesia, Cina costiera.
SPERIFERIA SFRUTTATA:
Ricchezza principale materie prime, manodopera che non può essere sfruttata per disarticolazione delle infrastrutture e del sistema scolastico; es. Africa del Nord, Golfo di Guinea, Birmania, Arabia Saudita.
ePERIFERIA SEMI-AUTARCHCA:
Autonoma, quasi isolata dal centro; es. Cina, India, Libia, Iraq, Iran. Politicamente emarginati dal resto del mondo.
,PERIFERIA ABBANDONATA:
Povertà assoluta, ignorati dal centro perché no risorse né economiche né naturali, instabilità politica con guerre tribali; es. Mongolia, Stati africani del Sahel.

DISPARITA’ DELLO SVILUPPO
LMODELLO DIFFUSIONE SVILUPPO:
Per lo svedese Gunnar Myrdal i fattori principali degli squilibri regionali sono: investimenti movimenti di capitali e operazioni di compravendita, in pratica il denaro è considerato l’elemento motore dell’economia.
Questi fattori interagiscono se ci sono dei centri più sviluppati e degli spazi marginali, nascono perciò 2 processi economici che non coesistono: effetti di diffusione(cioè il trasferimento di capitali e di ricchezze dal centro alla periferia) e effetti di riflusso(c’è uno scambio che non favorisce la periferia nel progresso economico; es. la ricchezza che la periferia produce, ritorna nel circuito economico del centro).
(MODELLO DELLO SCAMBIO INEGUALE:
Se tutti i paesi sono legati dalle stesse relazioni e leggi, il centro si appropria di tutto il surplus produttivo senza che la periferia ne benefici. C’è uno scambio ineguale che può essere: del commercio(il sistema dei prezzi è favorevole al centro a causa del potere di contrattazione dei prezzi che è nelle mani del centro, del processo produttivo globale che arricchisce il centro con il valore aggiunto, e a causa del prezzo dei beni primari che viene stabilito dal centro) e dei salari(cioè una forte differenza fra gli stipendi che induce le industrie a stabilirsi in periferia per sfruttare la manodopera. Le periferie non ne traggono vantaggio perché non si sviluppano iniziative autonome.)

LA STORIA
Gli elementi sono: tecnologia e
settori economici; risorse naturali e potenziale demografico; cultura, mentalità, religione, filosofia e lingua; grado e tipo di aggressività e di espansionismo.
Grazie a questi afattori è possibile distinguere 4 mondi.

PRIMO MONDO
Si intendono i paesi più industrializzati, cioè il centro del Sistema Mondo(Europa Occ., Nord America, Giappone).
Cultura: si basa sulla civiltà europea occidentale diffusa poi negli altri stati.
Economia: reddito >10.000 dollari pro capite.
Gerarchia: è il centro del sistema globale.
Metropoli: sono il simbolo del primo mondo.
Centri di formazione antica: sono Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia. Questi paesi sono riusciti a instaurare rapporti commerciali con tutto il mondo. Applicano innovazioni tecnologiche con una solida base industriale e si espandevano continuamente nel passato, passando ora ad un controllo economico.
Centri di formazione recente: sono Italia, Spagna, Giappone. Il loro decollo è stato tardivo e ne conservano ancora le caratteristiche, infatti:a causa dello sviluppo tumultuoso ci sono squilibri regionali, la struttura economica è caratterizzate da imprese medio piccole e la capacità espansiva è limitata.

SECONDO MONDO

Dopo la guerra l’Europa si è divisa in 2 zone di influenza, una sovietica e l’altra americana.
Modello di sviluppo socialista: è situato nell’est europeo.
Economia e organizzazione: c’è autonomia e una chiusura verso il resto del mondo.
Tipo di sviluppo: priorità al settore pesante, l’industrializzazione è stata gestita completamente dallo stato.
Militare: hanno dissipato tutto sugli armamenti.
Crisi e apertura del mercato: con la crisi derivata dalla sfiducia dei cittadini nel governo, c’è stata una destrutturazione del secondo mondo che ha cercato di integrarsi nel sistema mondo. Ora gli ex Paesi Socialisti sono orientati verso il settore primario, gravitano economicamente sull’unione Europea che è il loro partner principale, hanno attuato una riconversione dell’economia di mercato che ha portato una diminuzione della produzione, disoccupazione, disordine monetario e inflazione.
Alcuni paesi come Ungheria, Polonia, Repubblica ceca sono in crescita economica, altri come Russia, Bielorussia Romania hanno una crescita debole.

TERZO MONDO
Questi paesi condividono: mancanza di tradizione politica e democratica(governi instabili), la struttura e i settori economici sono specializzati, grandi città che controllano notevoli flussi economici ma che sono contornate da campagne sovrappopolate, presenza di guerriglie locali e interne.
Economia: hanno intese con il centro grazie alla specializzazione, aperto ai commerci con flussi di capitali, vi sono sedi di multinazionali straniere, il centro controlla questi paesi con il neocolonialismo che porta ad un notevole sviluppo locale.
Reddito fra 10.000 e 5.000 dollari pro capite: Tunisia, Argentina, Messico.
Reddito fra 5.000 e 2.000 dollari pro capite: America latina, Medio oriente, Marocco.
Reddito formato da rendite petrolifere o finanziarie: il reddito è altissimo per pochi, ma ci sono insormontabili disparità.

QUARTO MONDO
I paesi sono i più poveri con un passato di sfruttamento coloniale.
Piano politico: il popolo non ha coscienza della sua libertà, perciò il regime è dittatoriale, con frequenti crisi interne.
Economia: sono privi di iniziative, di risorse naturali e hanno molta manodopera a basso costo.
Guerra: c’è sempre quando crolla lo stato.
Al quarto mondo appartengono i paesi con PIL pro capite inferiore ai 2.000 dollari; es. Pakistan, Nigeria, Birmania, Sudan, Etiopia.

CINA ED INDIA
Sono diverse perché non sono state totalmente colonizzate grazie alle loro dimensioni; i poli più avanzati sono appunto le ex colonie. Il vantaggio di questi 2 paesi è l’effetto massa che comporta un enorme mercato di vendita e inesauribile manodopera. Negli ultimi anni c’è stato un processo di crescita economica.

INDICATORI
Demografici e culturali
• Popolazione: il numero degli abitanti relativi a metà anno
• Densità demografica: tot. Della pop. Diviso per l’estensione del territorio
• Pop. Urbana: % molto approssimativa a causa dei termini “urbano” “rurale”
• Crescita annua della pop. : % indica di quante persone è cresciuta la pop. Di uno stato in un anno.
• Tasso di fecondità: n° di figli che una donna partorirebbe mediamente durante la sua vita.>=2,1 no crescita.
• Speranza di vita: n° di anni che un individuo può sperare di vivere in media.
• Mortalità infantile: rapporto n° bambini morti in età < ad un anno – n° bambini vivi nati nello stesso arco di tempo.
• Struttura della pop.: ripartizione di una pop. In gruppi a seconda dell’età e del sesso in un determinato periodo ( piramide)
• Tasso di alfabetizzazione: % pop. Sopra i 15 anni in grado di leggere o scrivere una semplice frase.
• I.S.U.: indicatore di sviluppo umano: espresso fra 0 e 1 riflette il livello di sanità, educazione, e reddito di un paese.
Economici
• P.I.L.: è la misura della ricchezza creata in un paese durante l’anno, ottenuta sommando il valore aggiunto dei vari settori economici.
• P.I.L.-P.P.A. pro capite: Rapporto fra il P.I.L. di un paese e la relativa pop.; è il principale indicatore di sviluppo economico e di ricchezza di un paese.
• Crescita annua del P.I.L.: indica la media annua di crescita percentuale del P.I.L. di un paese.
• Settori produttivi: scomposizione del P.I.L. per settori.
• Debito estero: quota del debito pubblico comprendenti i prestiti contratti con l’estero da debitori sia pubblici che privati.
• Consumo pro capite di energia: viene calcolata in …..t.e.c., ossia l’energia prodotta dalla combustione di una tonnellata di carbone.
• Importazioni ed esportazioni: valori delle esportazioni e delle importazioni di merci, espresse in dollari.

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