Dante
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Improvvisamente un dubbio lo pervade6 e dunque chiede a Virgilio7 perché in un passo dell’Eneide e gli affermi che le preghiere umane non possano piegare i decreti del Cielo. Questi risponde che nel passo citato8 intendeva parlare di pagani, che non potevano essere in grazia di Dio e perciò le loro preghiere non potevano essere accolte in Cielo. Per le
o v. 2: La selva oscura rappresenta la via peccaminosa in cui il poeta si rende conto di essere entrato ma in cui non si era accorto di entrare, poiché il suo animo era come intorpidito. La selva è un momento di traviamento da cui sarà liberato dalla considerazione delle conseguenze del peccato e, attraverso l’espiazione, la speranza dell’eterna beatitu
• alcuni ritengono che esse abbiano un valore puramente allegorico e rappresentino le quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza)
• altri ritengono che tali stelle abbiano un valore reale. Quest'ipotesi è confermata dal fatto che Dante afferma con un certo rimpianto che tali stelle non furono mai viste da alcuno, fuorché dal
Ma qui la poesia, morta, risorga, o sante Muse, poiché sono vostro; e qui Calliope s’innalzi un po’, accompagnando il mio canto con quella musica di cui le sciagurate figlie di Pierio avvertirono la superiorità, al punto che persero la speranza del perdono.
o v. 1: Le miglior acque sono quelle del Purgatorio, che circondano la montagna; è espressa u
Ma lontano dalla sua patria scriverà molto e comporrà la sua grande opera: la Divina Commedia. Con questo scritto, insieme ai mille simbolismi e insegnamenti morali che ci offre, si prende anche una piccola parte di vendetta. Il suo è un grande operato e verrà letto e pubblicato per secoli, così, consapevole del successo che non avrebbe potuto mancare,
Guelfi e ghibellini
A Firenze, come altrove, nel terzo decennio del secolo XIII si avverte la presenza di un clima diverso e la crisi dei rapporti sociali al vertice del Comune: si verificano nomine e rapide deposizioni di podestà, paci fatte e disfatte, i primi episodi di esilio. In questo clima, culminato nel 1216 nell'uccisione di Buondelmon
Ci vanno coloro che non hanno commesso peccati, coloro che, per libero arbitrio, hanno scelto la vita in Dio. Però si dice che il numero di coloro che saranno beati è già conosciuto da Dio (predestinazione). Però non lo conosce l’uomo. Sa che è il numero degli angeli che si erano ribellati a Dio. E questo numero è un decimo di tutti gli angeli. In Parad
È la visione della “luce” (la grazia del Dio) che gli indica il cammino tutto in salita (il piede fermo è più basso di quello che muove avanti), lungo un sentiero spirituale non facile. Ecco infatti che tre belve gli sbarrano la strada: una è la lonza (identificata con l’allegoria della lussuria e dell’incontinenza), un’altra è il leone che rappresenta