Le gemme attraverso i secoli

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Testo

LE GEMME ATTRAVERSO I SECOLI
Nel corso della storia tutte le popolazioni hanno seguito l’istinto naturale di raccogliere cose belle e preziose, dalle conchiglie agli zaffiri. Le aree gemmifere crescono di numero, nuove gemme sono immesse sul mercato, i gioielli seguono l’evoluzione della moda, ma l’intrinseco fascino delle gemme, basato su bellezza, rarità e durevolezza, rimane sempre immutato.

I primi impieghi
I materiali gemmologici sono stati usati sia per la loro durevolezza e funzionalità, sia per la loro bellezza.
Per esempio, l’ascia di ossidiana dell’età della pietra
raffigurata è stata lavorata per essere e bella oltre
che pratica, anche se le antiche civiltà preferivano
lavorare le gemme per ornamento. Nonostante fossero
di forma grossolana, alcune erano alquanto complesse
e con superfici istoriate. Venivano anche offerte
come dono prestigioso e la loro maneggevolezza Smeraldo in roccia:
ne ha sancito il ruolo naturale di moneta. Utilizzato da migliaia di anni, come è dimostrato dalle miniere dell’Alto Egitto

I primi raccoglitori
I primi raccoglitori trovavano le gemme con attrezzi semplici come piccone, pala e setaccio.
Analoghi strumenti dell’età della pietra rinvenuti a Mogok in Birmania dimostrano che i rubini vi sono stati scavati per migliaia di anni e ancora adesso viene usato lo stesso metodo di allora, consistente nel setacciare le ghiaie dei torrenti con un cesto di vimini. Testimonianze di antiche attività estrattive più organizzate, si trovano negli Urali, sulle coste del Mediterraneo e in molte altre località.

Gioielli antichi
I gioielli di età anteriore al XVIII secolo sono assai scarsi. I migliori esempi sono rappresentati da quelli dell’antico Egitto con turchesi, lapislazzuli e corniole che dimostrano la grande abilità degli orafi dell’epoca: l’oro veniva raffinato, purificato e saldato; le gemme venivano lavorate probabilmente con sabbia silicea, secondo una tecnica conosciuta anche nell’antica Cina. I romani svilupparono le tecniche della lucidatura e dell’incisione. L’arte degli orefici sopravvisse nel Medioevo, anche se la moda barbarica prediligeva gli oggetti pratici come fibbie e fermagli.

Tempi moderni
Con la scoperta dell’America il commercio europeo si espanse e nei secoli XVI-XVII i gioiellieri furono in grado di usare gemme di ogni provenienza. Con l’ascesa di una ricca classe mercantile la gioielleria diventò un bene di largo consumo e si riuscì a lavorare il diamante. Nel XX secolo, all’incremento di domanda di gemme relativamente comuni fa riscontro la scarsità di quelle più preziose, col risultato di favorire l’uso in gioielleria di gemme le più disparate.

fig. 1
Spilla di rubini e brillanti,
eseguita nel 1963 in carta
pergamena con tecnica
china e olio Fig. 1

fig. 2
Spilla in zaffiri e brillanti, eseguito nel 1964 in carta pergamena con tecnica china e olio

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