I Messeni scagliatisi si avventarono su lui che giaceva a terra,e lo portano avendolo riconosciuto verso la via maestra fuori dalla valle,credendo a stento a se stessi per l’inasperata fortuna.
Allora mandano a dire a Messene,che Filopomene era condotto prigioniero.
Prima che si avvicinano alla città,tutti insieme,uomini liberi e schiavi,anche i
Latino
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TRADUZIONE:
Flavio, le tue delizie a Catullo, se non fossero sgarbate ed ineleganti, vorresti dirle né potresti tacere. Proprio non so che di febbricitante baldracca ami: ci si vergogna a confessarlo. Che tu, in notti non vedove, scopi lo grida la camera per nulla tacita, fragrante di ghirlande e olivo estivo, pure il cuscino anche e questo e quello
CARME 2
Passer, deliciae meae puellae, quicum ludere, quem in sinu tenere, cui primum digitum dare appetenti et acris solet incitare morsus, cum desiderio meo nitenti karum nescio quid libet iocari et solaciolum sui doloris, credo ut tum gravis acquiescat ardor: tecum ludere sicut ipsa possem et tristis animi levare curas! Tam gratum est mihi q
I sepolcri erano fatti di cedro,sparsero ampiamente il fuoco che si era preso.
E dalla città si udì il latrato dei cani,poi anche lo strepitio degli uomini.
E ormai il re aveva già portato fuori le truppe e assediava le mura,quando i nemici stremati dall’assedio,si consegnarono.
Dicevano di discendere dal Padre Libero (Dioniso),e questa ques
SITUAZIONE INIZIALE / ESITO FINALE
È Mercurio nel prologo a presentare la situazione iniziale: Giove, preso d’amore per Alcmena, ha assunto le sembianze del suo marito, Anfitrione, mentre costui si trova a combattere contro i Telèboi; per aiutarlo lo stesso Mercurio si traveste da Sosia. L’esito finale è individuabile nella scena in cui Giove
In un modo simile Vercingetorige, figlio di Celtillo, Arverno, giovane di grandissima autorità, il cui padre aveva ottenuto la supremazia di tutta la Gallia, e, a causa di ciò, poiché aspirava al regno, era stato massacrato dalla cittadinanza, convocati i suoi clienti, li infiamma facilmente. Presa conoscenza del suo piano, si corre alle armi. Gobannizi
LE ETA’ DEL MONDO: le età del mondo furono quattro. Nella prima,l’età dell’ oro, non esistevano leggi e pene, ma tutti vivevano sicuri. Era sempre primavera. Gli abitanti non conoscevano altri luoghi all’ infuori dei propri e non esistevano quindi spade e armi con cui combattere. Si viveva tranquilli. La terra, non obbligata, produceva ogni cosa da sé.~
Un lupo e un agnello,erano giunti al medesimo ruscello spinti dalla sete; il lupoera piщ in alto,l’agnello di gran lunga in basso. Allora
il brigante sollecitato dalla sua insaziabile fame suscitт un pretesto per litigare. «Perchй», disse, « mi hai reso torbida l’acqua che bevevo?». L’agnello, timoroso,di rimando : «In che modo posso di grazia ...