Lettere a Lucilio (Seneca), libro V lettera VIII

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Testo

LETTERA VIII

BISOGNA IMPIEGARE BENE IL TEMPO DI QUESTA NOSTRA BREVE VITA

E' veramente un uomo insensibile e negligente, Lucilio mio, quello che per ricordarsi d'un amico ha bisogno che la vista di un luogo glie ne richiami la memoria: tuttavia и un fatto che talora certi luoghi divenuti a noi famigliari rievocano un rimpianto che giaceva riposto in fondo all'anima nostra: essi non ridanno vita a un ricordo spento, ma lo ridestano sopito, cosм come talvolta basta vedere un giovane servo caro a una persona defunta o un suo vestito o la sua casa perchй si rinnovi in coloro che la piangono il dolore, anche se questo и stato ormai mitigato dal tempo. Ed ecco che и addirittura incredibile come la vista della Campania e specialmente di Napoli e della tua Pompei hanno fatto nascere in me il desiderio della tua compagnia: tu mi stai tutto davanti agli occhi. Ripenso soprattutto il momento in cui mi sono separato da te: ti vedo ancora che ti sforzavi a trattenere le lagrime e non resistevi alla piena degli affetti che erompevano soverchiando ogni sforzo di comprimerli. Mi pare di averti perduto pur ora: ma che cosa non и "pur ora" quando ricordiamo? Pur ora ero seduto giovinetto ad ascoltare il filosofo Sozione, pur ora ho cominciato a trattare cause nei tribunali, pur ora non ne ho piщ avuto voglia, e pur ora me ne и mancata la forza. Il tempo corre con infinita velocitа che ci appare piщ manifesta quando ci volgiamo a riguardano indietro. Il tempo infatti ci inganna quando la nostra attenzione и tutta presa dal momento presente; allora corre via lieve in fuga precipitosa. Vuoi sapere il motivo di questo fatto? Tutto il tempo che passa viene come a racchiudersi in uno stesso luogo, sta tutto insieme e tutto si domina ugualmente collo sguardo e tutto infine sprofonda nello stesso abisso. D'altronde non possono esservi lunghi intervalli lа dove il tutto nel suo insieme ha breve durata. La nostra vita и un punto anzi meno di un punto. Ma la natura si и fatta gioco di noi, dando a questa piccola cosa che и la nostra vita l'apparenza di una lunga durata: con una parte creт l'infanzia, con un'altra la fanciullezza, con un'altra la giovinezza, poi quel momento in cui la giovinezza si piega verso la vecchiaia e infine la vecchiaia stessa. In cosм angusta scala quanti gradini ha posto! Io ti sono stato finora compagno; ma questo finora costituisce una porzione non piccola della nostra vita, e sulla brevitа della vita и bene che qualche volta riflettiamo. Il tempo per solito non mi sembrava tanto veloce: ora la sua velocitа mi appare incredibile, sia perchй sento di avvicinarmi al termine ultimo, sia perchй ho cominciato a considerare attentamente ed a computare le mie perdite. E piщ mi sdegno quando penso che questo breve tempo, insufficiente alle cose necessarie anche quando и risparmiato con tutta diligenza, и da alcuni speso per gran parte in cose inutili. Cicerone dice che se anche gli venisse raddoppiato il corso della vita non avrebbe il tempo da impiegare nella lettura dei lirici: lo stesso conto devi fare dei dialettici, piщ pericolosamente vani. Quelli folleggiano per professione, questi invece credendo di compiere opera importante. Certo non voglio dire che queste cose debbano essere totalmente messe da parte: bisogna dar loro uno sguardo e un saluto dalla soglia ma col solo fine di non lasciar credere che vi sia in esse qualche valore rimasto ignoto.
Perchй tu ti travagli e ti struggi su un problema, quando ci vuole piщ acume a disprezzarlo che a risolverlo? Chi и tranquillo ed ha modo di partire comodamente puт anche raccogliere tutte le sue piccole cose: quando invece il nemico preme alle spalle, ed il soldato riceve l'ordine di marciare, allora la necessitа lo obbliga ad abbandonare le cose che aveva messo insieme nella tranquillitа della pace. Io non ho sufficiente tempo libero per andare cercando parole di dubbio significato e per sperimentare in questa ricerca la sagacia della mia intelligenza. "Mira quali genti si stringano insieme e come chiuse le porte entro le mura affilino le spade."
Io debbo ascoltare questo strepito di guerra che risuona intorno a me con forte animo capace di superano. Meriterei di essere guardato come un pazzo se mentre vecchi e donne ammassano sassi per la difesa delle mura, mentre la gioventщ armata dietro le porte chiuse attende o chiede il segno di erompere in una sortita, mentre vibrano i ferri nemici scagliati sulle porte, ed anche il suolo trema dai fossati e condotti sotterranei, io tue ne stessi a sedere in tranquillo ozio ponendo questioni veramente misere come ad esempio "quello che non hai perduto hai ancora; non hai perdute le corna, quindi hai le corna ", oppure foggiando altri folli ragionamenti congegnati sull'esempio di questo sottile vaniloquio. Ma tu potresti ugualmente ritenermi un pazzo, se io mi occupassi di queste cose anche adesso: anche ora sono stretto d'assedio. Nel caso precedente, cioи nel caso dell'assedio, il pericolo graverebbe su me dall'esterno ed un muro mi difenderebbe; invece nel secondo caso io porto dentro me stesso i miei mortali nemici. Perciт non ho tempo da perdere in quelle sciocchezze di cui parlavo dinanzi: ho fra le mani affari di enorme importanza. La morte m'insegue e la vita fugge.
Dammi qualche buon insegnamento contro questi pericoli, portami a tale progresso che io apprenda a non fuggire la morte e intanto a me non sfugga vanamente la vita. Dammi il conforto della tua parola contro le difficoltа, dammi la serenitа contro l'inevitabile, allunga la brevitа del mio tempo, insegnami che il bene della vita non consiste nella sua lunghezza, ma nell'uso che se ne fa, insegnami che puт accadere anzi spesso accade che proprio chi vive lungamente abbia vissuto poco. Quando vado a letto dimmi: " puт darsi che non ti svegli piщ." E dimmi quando mi sveglio: "puт darsi che tu non ti addormenti piщ." Quando esco di casa dimmi: "puт darsi che piщ non ritorni " e quando ritorni dimmi: "puт darsi che non esca piщ. " T'inganni se credi che solo nei viaggi di mare si faccia minima la distanza fra la vita e la morte. La distanza и ugualmente tenue in ogni luogo. La morte non si mostra sempre cosм vicina dovunque tu sia; ma dovunque и sempre cosм vicina. Disperdi codeste tenebre, e piщ facilmente m'insegnerai le cose alle quali sono preparato. La natura ci ha dato la disposizione ad apprendere e ci ha dato la ragione che и bensм imperfetta, ma capace di perfezionarsi coll'apprendere. Parlami della giustizia, della pietа, della frugalitа, di entrambe le forme del pudore, cosм di quello che significa rispetto del corpo altrui come di quello che significa cura del proprio corpo. Se tu non mi condurrai a inutili deviazioni, piщ facilmente raggiungerт la meta a cui aspiro. Infatti, come dice il poeta tragico, "la parola della veritа и semplice " e perciт non bisogna complicarla; agli animi che si sforzano a raggiungere alti fini, nulla si addice meno che questa ingannevole abilitа. Addio.

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