Lettere a Lucilio ( Seneca) - libro III lettera 1

Materie:Appunti
Categoria:Latino
Download:249
Data:11.04.2000
Numero di pagine:5
Formato di file:.txt (File di testo)
Download   Anteprima
lettere-lucilio-seneca-libro-iii-lettera-1_1.zip (Dimensione: 3.87 Kb)
trucheck.it_lettere-a-lucilio-(-seneca)--libro-iii-lettera-1.txt     8.33 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

LETTERA I
IL SAPIENTE DEVE A TEMPO OPPORTUNO RITIRARSI DALI.A VITA PUBBLICA
Tu ormai comprendi la necessitа di liberarti da queste occupazioni attraenti e dannose, ma mi domandi come ti sia possibile raggiungere questo fine. Vi sono veritа che per essere ben dimostrate richiedono la viva voce della persona presente. Il medico non puт fissarti per lettera l'ora del cibo e del bagno: egli ha bisogno per questo di toccarti il polso. Un antico proverbio dice che il gladiatore prende le sue decisioni quando giа sta sull'arena, e trae insegnamenti osservando l'avversario nel volto, i movimenti della sua mano, persino l'inchinarsi della sua persona. Si puт prescrivere e scrivere in linea generale ciт che per solito si fa e ciт che si deve fare, e si capisce che su questi temi si possono dare consigli non solo agli assenti ma persino ai posteri. Altra cosa и invece determinare quando e in che maniera una cosa debba esser fatta, e in questo caso nessuno puт dare un buon consiglio da lontano e bisogna deliberare coll'esame della concreta realtа dei fatti. Anzi bisogna essere non solo presente ma ben vigilante per spiare l'occasione opportuna e fugace. Guardati dunque intorno, cerca quest'occasione, e se l'hai veduta coglila e cerca con tutto l'impeto e con tutte le forze di liberarti da questi incarichi.
Fa bene attenzione al pensiero che io ti affermo: io penso che tu debba lasciare cotesto genere di vita oppure la vita stessa. Ma credo anche che devi procedere con calma in modo che tu possa sciogliere e non rompere tutto quel groviglio di nodi in cui ti sei malamente implicato e lo rompa solo nel caso che non ci sia modo di scioglierlo. Nessuno и tanto timoroso che preferisca stare sempre in sospeso piuttosto che cadere una volta. Intanto la cosa principale и non crearti altri impedimenti. Ti bastino quelle occupazioni a cui ti sei dedicato o, come tu preferisci dire, che ti hanno preso; non и il caso ora che tu ne cerchi ancora delle altre, altrimenti perderai ogni giustificazione e apparirа che non ci sei involontariamente caduto. Le scuse che per solito si adducono non hanno alcun valore. Una scusa che per solito si ripete и questa: " non ho potuto fare altrimenti; che sarebbe accaduto se io non avessi acconsentito? era assolutamente necessario. " Nessuno и costretto a seguire correndo la fortuna: ma conta giа qualche cosa, anche se non vogliamo ribellarci, restare fermi e non premere perchй ci porti avanti piщ rapida. Io credo che non ti offenderai se non vengo io solo a consigliarti nelle tue decisioni ma chiamo anche altri piщ esperti di me ai quali ricorro per solito prima di deliberare qualche cosa.
Leggi la lettera di Epicuro indirizzata a Idomeneo, che riguarda appunto la nostra questione: in quella lettera egli prega l'amico che si ritiri piщ in fretta che gli sia possibile, prima che qualche forza maggiore intervenga e gli tolga la libertа di ritrarsi indietro. Tuttavia egli aggiunge che nessun tentativo deve essere fatto se non и possibile in maniera adatta e tempestiva. Ma quando il momento da lungo tempo atteso e cercato sia finalmente giunto, allora bisogna balzare in piedi. Egli non ammette che dorma colui che medita la fuga; ed egli spera sempre un salutare esito pur da situazioni difficili, se non ci affrettiamo prima del tempo e se al momento giusto sappiamo non restare inattivi. Credo che ora tu domandi quale sia in proposito il pensiero degli Stoici. Nessuno puт presso di te tacciarli di temeritа: essi sono anzi piщ cauti che forti. Tu forse ti aspetti che essi ti dicano: " и cosa turpe cedere ad un peso e perciт entra pure in lotta col compito che hai accettato: non и uomo forte e valoroso colui che fugge la fatica, e che davanti alle difficoltа che la vita gli presenta non sente crescere il coraggio. " Perт si ha ragione di dire queste cose se risulta che metta conto di perseverare e che quel lavoro non ti porti a fare o a permettere cosa che non sia degna di onesta persona : altrimenti egli non sentirа certo il dovere di logorarsi su una fatica misera e disonorante e non vorrа avere occupazioni solo per sentirsi occupato. Egli non accetterа di fare, come tu immagini, tutte quelle cose solo per vivere nel mondo di ambizioni in cui и preso e sopportarne le tempeste. Ma quando si renderа conto dei pericoli delle incertezze e ambiguitа in cui si aggirava, egli si tirerа indietro, e se non volgerа le spalle cercherа di ritrarsi gradatamente al sicuro. И facile, caro Lucilio, sottrarsi a qualsiasi occupazione quando non sentiamo piщ alcun valore nei frutti che esse ci danno. Sono proprio questi valori che ci fanno indugiare e che ci trattengono: come posso rinunciare, noi ci diciamo, a queste magnifiche speranze, come posso abbandonare una messe ormai matura? E mi rassegnerт a non aver nessuno al fianco che mi accompagni in lettiga e venga a salutarmi nell'atrio della casa? Malvolentieri gli uomini rinunciano a queste cose e mentre maledicono queste miserie sentono in esse un valore. Si lagnano dell'ambizione come dell'amante; se tu cogli l'intimo sentimento con cui si lagnano ti accorgi che non c'и affatto odio ma e 'и solo un frequente bisogno di litigare. Esamina bene lo stato d'animo di costoro, i quali deplorano poi quello che prima hanno desiderato, e parlano cosм spesso di abbandonare le cose di cui non sanno fare senza: tu vedrai che il loro stesso contraddittorio volere li porta ad indugiarsi in una situazione che dicono di sopportare faticosamente con afflizione. Cosм, caro Lucilio, pochi sono tenuti schiavi da una necessitа, i piщ accettano la schiavitщ volontariamente.
Ma se tu hai veramente in animo di deporre tale peso e hai sinceramente sentito l'amore di riconquistare la tua libertа, e se domandi assistenza solo per poter fare questo in modo da non averne poi perenne rammarico, certamente tu avrai l'approvazione di tutta la famiglia degli Stoici: tutti gli Zenoni ed i Crisippi ti consiglieranno la moderazione e l'onestа. Ma se tu continuerai a tergiversare calcolando quanto debba portare con te e quanto denaro ti sia necessario per dare un sicuro ordine alla tua vita di riposo, non riuscirai mai ad una conclusione. Non si puт nuotare con troppi fardelli addosso. Innalzati col favore degli Dei ad una migliore vita. Ma auguriamo che gli Dei ti mostrino il loro favore non come l'hanno mostrato ad altri ai quali con buono e benevolo volto hanno elargito tanta abbondanza di magnifici malanni: giustificati di questo solo se hanno concesso tutta quella roba che brucia e tormenta, rispondendo alle loro preghiere.
Giа mettevo il sigillo alla lettera: debbo riaprirla perchй venga a te col solito dono che ti и dovuto, ti porti cioи qualche magnifico pensiero, anzi proprio una sentenza che in questo momento mi si presenta, e che non so se piщ vera o piщ eloquentemente espressa. " Di chi? " tu mi domandi: di Epicuro. Come vedi, ancora apprezzo molto il bagaglio altrui. " Tutti escono dalla vita come se vi siano entrati poco prima." Guarda chiunque tu vuoi, giovane, vecchio o di media etа: li troverai tutti ugualmente timorosi della morte e ugualmente ignari della vita. Nessuno ha portato mai qualche cosa al suo pieno compimento perchй l'abbiamo sempre rimandato di giorno in giorno. Ciт che piщ mi diverte in questa massima и il rimprovero che egli rivolge ai vecchi di mantenersi ancora in uno stato d'infanzia. " Nessuno quando lascia la vita и intimamente diverso da chi и nato in quel momento. " Anzi non и nemmeno esatto: noi moriamo peggiori di quello che eravamo quando siamo nati, e la colpa non и della natura ma и proprio nostra. La natura ha ragione di lagnarsi con noi e dirci: io vi ho generato senza cupidigie paure superstizioni perfidie e senza tutti gli altri vizi che ammorbano la vostra vita, e perciт vostro dovere и uscire come siete entrati. Ha raggiunto la sapienza colui che puт morire nella stessa serenitа sicura colla quale и nato: invece quando vediamo avvicinarsi il pericolo di morte, ci si smarrisce d'animo, si cangia di colore e cadono abbondanti lagrime che non giovano a nulla. Che puт essere mai piщ ignominioso che affannarsi proprio stando sul limitare della tranquillitа? La causa и questa, che noi siamo vuoti di tutti i beni e ci preoccupiamo faticosamente della vita per se stessa. Nessuno si cura di vivere virtuosamente, tutti si curano semplicemente di vivere piщ a lungo che sia possibile, mentre tutti abbiamo la facoltа di vivere virtuosamente ma nessuno ha la facoltа di determinare la lunghezza della sua vita. Addio.

Esempio