Lettere a Lucilio (Seneca), libro IV lettera VI

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Testo

LETTERA VI
PREGA L'AMICO DI ANDARE A TROVARLO
Quando io caldamente ti prego di perseverare nello studio, io penso all'utile mio; io voglio averti amico, e questo belle non mi и possibile se tu non continui come hai cominciato a perfezionare te stesso. Tu adesso mi ami, ma non si puт dire che mi sia veramente amico. E che dunque? Amare ed essere amico sono cose diverse? Ebbene si, sono diverse, e non sono nemmeno simili: colui che и amico ama, ma chi ama non и per questo necessariamente amico sotto ogni riguardo. L'amicizia pertanto giova sempre, mentre l'amore qualche volta puт anche nuocere. Se non per altro dunque, tu devi compiere questo progresso per apprendere ad amare davvero, cioи amare da amico. E devi anche affrettarti e non aspettare ad amare altri con sentimento di amicizia vera. Io giа ne traggo qualche vantaggio quando penso che noi saremo un'anima sola, e che potrт ritrovare il vigore venuto meno all'etа mia nella etа tua per quanto non di molto piщ giovine. Ma io voglio essere lieto proprio del fatto compiuto. Ci viene sempre qualche gioia da quello che amiamo anche se lontani, ma una gioia leggera e fugace. La vista, la presenza, la conversazione della persona amata dа un sentimento di gioia viva, specialmente quando non solo hai davanti a te la persona che vuoi ma l'hai davanti a te come la vuoi. Portami dunque questo grande dono che sei tu stesso, e per sollecitarti di piщ, pensa che sei mortale e poi che io sono vecchio; affrettati a venire da me, ma prima cerca di raggiungere te stesso. Continua a progredire, ma soprattutto abbi cura di essere coerente con te stesso. Ogni volta che vorrai sperimentare se abbi fatto qualche profitto, osserva se la tua volontа abbia oggi gli stessi fini di ieri: chй il mutare l'indirizzo della volontа significa che l'anima nuota e compare ora qua ora lа, come la porta il vento. Ciт che ha un suo fondamento fermo non puт andare intorno vagando nell'incerto. Questa stabilitа di indirizzo и propria del sapiente e fino ad un certo punto anche di chi si и avviato ed ha fatto dei passi verso la sapienza, cioи nella formazione di se stesso. Qual и la differenza fra l'uno e l'altro? la differenza и questa, che il secondo si muove ancora, pur non scostandosi dalla retta via, e tentenna un poco, mentre l'altro non si muove nemmeno. Addio.

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