Lettere a Lucilio (Seneca) - Libro IV - Lettera IX

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Testo

LETTERA IX
HANNO MAGGIORE EFFICACIA I DISCORSI SEMPLICI
CHE LE ORAZIONI IN GRANDE STILE
Hai ragione di chiedere che la nostra corrispondenza epistolare si faccia piщ frequente. Giova molto quella conversazione fra noi alla buona e senza pretese perchй piщ facilmente a poco a poco penetra nell'anima. I discorsi preparati con lungo studio e pronunciati a gran voce davanti al pubblico degli ascoltatori hanno maggiore risonanza ma minor senso di famigliaritа. La filosofia vuol dire buon consiglio: e non si danno buoni consigli ad alta voce. Qualche volta bisogna anche servirsi di quelle che possiamo chiamare concioni quando si tratta di spingere persone dubbiose; quando perт non si tratta di far sм che sorga la volontа d'imparare ma si tratta invece di fare in modo che s'impari, bisogna allora usare un linguaggio piщ modesto, che penetri piщ facilmente e aderisca meglio al pensiero altrui: e non sono per questo nemmeno necessarie molte parole, basta che siano efficaci. Bisogna gettarle come si getta il seme, che pur piccolo, quando ha trovato terreno buono, spiega le sue forze diffondendosi in ampio sviluppo di vita. Lo stesso si puт dire della ragione: a un primo aspetto non ti presenta ampiezza di forme, ma cresce mentre opera. Poche sono le cose che si dicono, ma se l'animo le riceve bene prendono vigore e salgono. Avviene dei precetti, ripeto, come dei semi: sono piccola cosa, ma nella loro piccolezza hanno capacitа di grandi effetti. Solo и necessario, come ho detto, che li afferri un animo capace che li tragga a sй e li assimili: esso poi alla sua volta ne genera altri, e renderа piщ di quanto ha ricevuto. Addio.

Esempio