UMANESIMO E RINASCIMENTO

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Categoria:Filosofia

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Testo

UMANESIMO E RINASCIMENTO
Con lo sviluppo delle città e della borghesia mercantile, la cultura non pose più al centro dei suoi interessi soltanto Dio e la fede cristiana. Nelle opere di Dante Alighieri (1265-1321) e di Francesco Petrarca (1304-1374) l’antichità classica rappresenta un nuovo modello a cui ispirarsi; nel Decamerone di Giovanni Boccaccio (1313-1375) la vita quotidiana fa il suo ingresso nella letteratura. Il Quattrocento segnò la nascita dell’Umanesimo, un movimento di grande rinnovamento culturale. La riscoperta della cultura classica si accompagnò a una nuova concezione del mondo: gli umanisti riscoprirono il valore dell’esistenza terrena, ponendo l’uomo al centro dell’universo.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Fra Quattro e Cinquecento ebbe inizio una nuova epoca di grandissimo sviluppo delle arti, della letteratura e delle scienze: il Rinascimento. Consapevole delle proprie capacità e senza più timore di confrontarsi con il mondo antico, lo studioso del Rinascimento sottolineò l’importanza dell’applicazione pratica delle proprie teorie e non pose limiti alle sue conoscenze: Leonardo da Vinci (1452-1519) si cimentò nell’arte, nell’ingegneria e nello studio dell’anatomia; Michelangelo Buonarroti (1475-1564) fu insieme pittore, scultore e architetto.
Michelangelo e Giulio II
Leonardo
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* L’Italia del Rinascimento fu la sede di una straordinaria fioritura artistica. Grandi architetti come Brunelleschi (13 77-1446), Bramante (1444-1514) e lo stesso Michelangelo rinnovarono il volto delle città, mentre pittori di immensa fama come Leonardo, Raffaello (1483-1 520) e Tiziano (1490-1576) diventarono un modello per tutta l'Europa
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* In campo letterario l’opera più rappresentativa del Rinascimento italiano fu l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1474-1533). Torquato Tasso (1544-1595) dedicò il suo poema, la Gerusalemme Liberata, alla prima crociata. Il Rinascimento italiano segnò un grande rinnovamento anche in altri campi. Il “principe”, opera del fiorentino Niccolò Machiavelli (1469-152 7), inaugurò la scienza politica moderna. Grande fu l’importanza, per la ricerca storica, di Francesco Guicciardini (1483-1540), con la sua “Storia d’Italia”.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* L’interesse per l’uomo e la natura determinarono lo sviluppo della ricerca scientifica. Adottarono il metodo dell’osservazione diretta dei fenomeni naturali, scienziati come il belga Andrea Vesalio (1514-1564) nello studio del corpo umano e il polacco Niccolò Copernico (1473-1543) nel campo dell’astronomia.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* UNA SVOLTA NELLA CULTURA ITALIANA
Fino all'inizio del duecento la cultura medievale in Italia fu strettamente legata alla Chiesa: quasi soltanto gli ecclesiastici erano uomini di cultura, quasi tutte le opere scritte riguardavano la teologia o l'interpretazione della Sacra Scrittura, anche le opere dell'antichità greca e latina venivano interpretate alla luce del pensiero cristiano.
Gli autori più letti e studiati erano sant'Agostino, san Girolamo, san Tommaso, ecc.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Lentamente, a partire dal Duecento, con lo sviluppo della civiltà dei comuni e della borghesia, questa caratteristica della cultura iniziò a mutare e si allentò il suo collegamento con la religione e con gli ambienti della Chiesa.
Nel trecento alcuni grandi autori diedero un forte sviluppo alla letteratura laica: ricordiamo soltanto, a titolo di esempio, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Dante Alighieri (1265-1321), l’autore della Divina Commedia, e il grande poeta Francesco Petrarca (1304-1374), erano profondamente religiosi e la loro opera risentiva molto di questa religiosità, ma il loro modello culturale e morale di riferimento era ormai quello di Roma antica. Giovanni Boccaccio (1313-1375) nelle novelle del Decamerone descrisse vizi e virtù della società del suo tempo elevandoli a dignità letteraria ed esaltando, accanto alle virtù morali tradizionali, anche l'intelligenza, la furbizia, lo spirito d'iniziativa, il desiderio di avventura.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Al centro del mondo c'è l'uomo
Nel corso del Quattrocento l’interesse per la cultura del mondo classico si diffuse nelle corti dei principi e dei signori delle maggiori città italiane. Erano ambienti diversi da quelli ecclesiastici, dove avevano grande peso anche valori diversi da quelli della religione: valori legati alla vita, alla ricchezza, al potere, alla ricerca del bello. Qui si attenuò sempre di più il carattere religioso della cultura.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* La vita terrena non fu più vista soltanto come un momento di passaggio verso la vita eterna e le riflessioni dei filosofi si concentrarono sul significato e sul valore dell’esistenza dell’uomo. Proprio perché poneva l’attenzione sull’uomo, questa nuova tendenza della cultura fu chiamata Umanesimo.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Gli umanisti affermarono il diritto dell’uomo a realizzare nel mondo la propria personalità. Essi non arrivarono mai a negare l’importanza e il significato di Dio e della religione: sostennero però che la fede non era in contrasto con il desiderio dell’uomo di affermarsi.
Fu questo l’inizio di una rivoluzione che modificò profondamente la cultura italiana ed europea.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* DALL’UMANESIMO AL RINASCIMENTO
Di Umanesimo si parla dunque soprattutto per indicare un filone di studio e di pensiero indirizzato prevalentemente alla conoscenza dei classici e a una riflessione storica, filosofica e letteraria concentrata sui valori dell’uomo e della sua esistenza terrena. Esso fu soprattutto un grande movimento di idee. Umanisti furono, nel Quattrocento, gli italiani Giovanni Pontano, Lorenzo Valla, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola…
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Al termine Umanesimo si affiancò successivamente quello di Rinascimento, utilizzato dal pittore e storico dell’arte Giorgio Vasari (1511-74) per sottolineare che fra il Quattro e il Cinquecento era iniziata “una nuova era di rinascita e rigenerazione dell'umanità”.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* La rivalutazione dell’uomo portò con sé lo studio della natura, dove la vita dell’uomo si realizza, e, soprattutto, una parallela rivalutazione di tutto ciò che è il frutto dello spirito e della mente umana: l’arte, la letteratura e la musica. Ogni piccola o grande città italiana e tutte le corti signorili vollero costruire splendidi edifici, nuove chiese, grandi e piccoli palazzi
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Proteggere artisti o letterati, spesso mantenendoli presso di sé, divenne un’abitudine non solo dei pontefici, dei signori o dei principi, ma anche delle famiglie più ricche. Il nuovo gusto per il bello che caratterizzò il Rinascimento favorì anche lo straordinario sviluppo di un raffinato artigianato. Nei palazzi rinascimentali non lavoravano soltanto pittori, scultori e poeti, ma anche orafi, falegnami, decoratori. Anche gli oggetti di uso quotidiano divennero vere e proprie opere d’arte, che esprimevano i nuovi ideali di bellezza ed armonia.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* La stampa
Nel 1434 un orafo tedesco, Johann Gutenberg, scoprì un modo semplice e ingegnoso per ottenere molte copie di una pagina scritta1.

UMANESIMO E RINASCIMENTO
* L’ARTE
Già nel Trecento figure di altissimo rilievo, come Giotto (1266-1337), Paolo Uccello (1397-1475), Simone Martini (1284-1344), avevano dato importanti contributi all’arte italiana. Nei due secoli successivi vi fu nel nostro paese un’impressionante fioritura di pittori, scultori, architetti e artisti di ogni genere, che disseminarono l’Europa dei loro capolavori. Per quanto riguarda l’architettura, furono dapprima rinnovate le città italiane e in un secondo tempo quelle europee, in molti casi costruite ancora in legno. Brunelleschi (1377-1446), Bramante (1444-1514), Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini (1439-1502) e Michelangelo costruirono splendide chiese, grandi basiliche ornate da cupole gigantesche, palazzi e fortezze.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Furono addirittura migliaia i pittori di scuola veneziana, fiorentina, romana e napoletana che lavorarono per i signori, i principi, le grandi famiglie italiane e le principali corti europee. Tiziano (1490-1576) fu il pittore dell’imperatore Carlo V e del re Filippo II di Spagna; Leonardo lavorò per Francesco I di Francia; Raffaello (1483-1520), fu attivo a Roma per i papi. La splendida fioritura artistica italiana si prolungò fino a tutto il Seicento. Pittori, scultori, architetti, scenografi, musicisti, ma anche artigiani e tecnici italiani invasero letteralmente l’Europa, dando un contributo straordinario alla formazione di un’arte e di una cultura comune a tutti i maggiori Paesi europei.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* LA LETTERATURA DEL RINASCIMENTO
L’opera letteraria italiana che divenne il simbolo del Rinascimento in tutta Europa fu l’Orlando Furioso, poema scritto da Ludovico Ariosto (1474-1533). Ne vennero stampate innumerevoli edizioni in pochi anni. Persino coloro che non sapevano leggere si tramandavano brani dell’Orlando a memoria. Tramite questo poema dell’amore, dell’avventura e della fantasia l’Ariosto diffuse in modo del tutto nuovo un tema che aveva avuto grande fortuna nel Medioevo: quello delle imprese dei cavalieri e dei paladini di Carlo Magno. Altro grande autore del Cinquecento fu Torquato Tasso (1544-95), che scrisse in versi la Gerusalemme Liberata, un poema dedicato alla prima crociata.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* IL PENSIERO POLITICO E LA RICERCA STORICA
Anche la filosofia, la letteratura, il pensiero politico, la ricerca storica attra­versarono innovazioni di grande rilievo.Il fiorentino Niccolò Machiavelli (1469-1527), è considerato l’iniziatore del pensiero politico moderno. Egli studiò la politica come arte del governare, liberandola dai rapporti con la religione o la morale. Lasciò un’opera, Il principe, considerata ancora oggi un grande classico della scienza politica.Lo stesso Machiavelli fu anche uno storico di rilievo, come anche Francesco Guicciardini (1483-1540), che scrisse la Storia d’Italia.Storici, pensatori, letterati trovarono un largo spazio nelle corti di signori, principi e sovrani. Lavorarono come educatori, segretari, diplomatici, consiglieri politici, spesso anche all’estero (in Francia, Spagna o Germania). Talvolta questo rapporto di dipendenza li costrinse a subire delle umiliazioni, ma spesso permise loro di creare opere di livello altissimo.
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* LA SCIENZA
L’interesse per l’uomo e per la natura determinò anche una vivace ripresa dell’indagine scientifica. Nel Medioevo la scienza si era affidata non tanto all’osservazione diretta dei fatti quanto alla lettura di testi autorevoli: nella Bibbia o nell’opera del filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.) si rintracciavano le spiegazioni dei fenomeni naturali.In accordo con la più alta opinione che l’uomo del Rinascimento ebbe di se stesso, la scienza si liberò dal timore del confronto col passato e si affidò alle proprie ricerche e alle proprie libere valutazioni
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* Si cominciò a discutere l’uso che sino ad allora si era fatto della Bibbia, un testo religioso, come fonte di precise conoscenze scientifiche. Di grande rilievo furono gli sviluppi delle scienze naturali: biologia, zoologia, botanica. Lo studio del corpo umano fece grandi progressi soprattutto grazie al belga Andrea Vesalio (1514-64). Altrettanto importanti furono i passi avanti fatti nel campo dell’astronomia, soprattutto per opera del polacco Niccolò Copernico (1473-1543).
UMANESIMO E RINASCIMENTO
* . L’enciclopedismo, cioè la capacità di approfondire molte discipline, non caratterizzò solo gli artisti e i filosofi, ma anche gli scienziati. Oltre al caso già citato di Leonardo, artista e scienziato insieme, ricordiamo quello di Girolamo Cardano (1501-76), medico, scienziato, matematico, ideatore di dispositivi meccanici.

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