La scoperta dell'America

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Categoria:Storia

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Testo

STORIA
Interessi economici e culturali, l’avidità per l’oro e i metalli preziosi, spirito d’avventura portarono l’uomo ad allargare le proprie conoscenze geografiche. Nell’epoca prerinascimentale i grandi progetti d’esplorazione, sarebbero stati irrealizzabili. Le imbarcazioni mediterranee non erano adatte ad affrontare le tempeste oceaniche, e potevano usare le vele soltanto quando il vento spirava nella direzione della loro rotta. Fra il ‘300 e il ‘400 furono inventati nuovi strumenti per la navigazione, come la balestriglia (poteva ricavare la latitudine e la longitudine, grazie all’inclinazione dei raggi solari), la cocca (un tipo di nave più agile) e ci furono miglioramenti sul tipo di vela. Nel ‘400 la cocca fu rimpiazzata dalla caravella, che era dotata di due o tre alberi, un solo timone a poppa, e un robusto ponte.
Enrico il navigatore, principe dal Portogallo, finanziò la spedizione per impossessarsi delle risorse dell’Africa. I portoghesi raggiunsero Capo Verde e fondarono le prime stazioni commerciali. I Portoghesi e gli Spagnoli aspiravano di sostituire Venezia nel commercio di spezie. Allora gli Spagnoli accettarono l’idea di Colombo, di circumnavigare l’Africa fino a raggiungere l’India. Il portoghese Bartolomeo Diaz raggiunse l’estremità meridionale dell’Africa, e battezzò Capo tempestoso quello che poi fu chiamato Capo della Buona Speranza. Dieci anni più tardi, il portoghese Vaso de Gama salpò da Lisbona e arrivò in India, e fu un duro colpo per Venezia e gli Arabi.
Colombo, che affermava sfericità della Terra, volle a tutti i costi attraversare l’Atlantico. Dopo il rifiuto del sovrano portoghese, Colombo ottenne l’aiuto di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Fu firmato l’accordo con il re di Spagna, che diceva in caso di successo a Colombo e ai suoi discendenti gli aspettava il titolo d’Ammiraglio dell’Atlantico, ed egli sarà governatore dei paesi occupati ed eserciterà particolari diritti sulle ricchezze che se ne ricaveranno. Il 3 Agosto del 1492 Colombo salpò dal porto di Palos con tre navi La Nina, la Pinta e la Santa Maria.
Nell’Ottobre del 1492 Colombo sbarcò, convinto di essere arrivato nelle Indie, a San Salvador. Il 15 Marzo del 1493 ritorno in Spagna. Colombo come prova presentò ai reali di Spagna alcuni indigeni, un po’ d’oro e dei pappagalli.
Ma Colombo rimase convinto che le terre che esplorò la prima volta appartenevano all’Asia, ma molti cominciarono a sospettare di un nuovo continente. Fece altri tre spedizioni oltre oceano. Colombo fu arrestato, ma liberato poco dopo, perchè non era in grado di governare.
Anche l’Inghilterra, provò di condurre una spedizione verso le nuove terre. Le navi toccarono alcune isole dell’America sett. Che forniranno grandi quantità di merluzzo, ma no le ricchezze che si aspettava l’Inghilterra.
La Spagna e il Portogallo furono i due regni che si contendevano le esplorazioni, e per non far scoppiare una guerra si giunse ad un accordo, si traccio un riga (la raya) che delimitò l’influenza dei due paesi nelle spedizioni. I portoghesi spetta il "controllo" delle spedizioni ad oriente della raya e agli Spagnoli ad occidente della raya.
Nel ‘500 Amerigo Vespucci esplora le coste meridionali atlantiche e si rende conto di essere in un nuovo continente sconosciuto agli uomini. In omaggio a Vespucci, il nuovo continente fu dato il nome America, a Colombo toccherà l’onore di dare il proprio nome alla regione chiamata Colombia.
Pochi anni dopo Magellano, con l’aiuto della Spagna, fece una spedizione per raggiungere le Molucche navigando verso ponente. Salpò dal porto di Sanlucar nel 1519 con cinque navi, ma arrivato nell’America meridionale fu costretto a sbarcare nelle coste già esplorate da Vespucci. Ripreso il viaggio attraversò lo stretto che appunto fu chiamato stretto di Magellano, il quale nel 1521 sbarco nelle Filippine che ne prende in possesso in nome del re di Spagna, però viene attaccato dagli indigeni e morì in combattimento. La nave dopo ritorno in Spagna, attraversando la zona controllata dai Portoghesi.
Gli Amerindi erano una popolazione che viveva nell’America meridionale, erano molto arretrati rispetto ai popoli dell’Europa e dell’Asia, e vivevano in tribù. La caccia, la pesca e l’agricoltura erano il loro sostentamento, erano abili nella tessitura. Non conoscevano l’uso della ruota e dall’aratro, anche perché mancavano gli animali da tiro. Usavano ancora il baratto e non praticavano la pastorizia.
I conquistadores erano i colonizzatori spagnoli dell’America. I sovrani di Spagna incaricavano questi avventurieri, si esplorare ed amminiatrare le terre che avevano occupato. Ma spesso cercavano di rendersi autoritari, anche perché i sovrani spagnoli non avevano un controllo diretto su queste regioni che occupavano. Le prime conquiste furono opera di Hernàn Cortès, un nobile in cerca di fortuna, che si avventuro tra i popoli aztechi. Stupefatti dalla vista di armi da fuoco, cavalli, gli indigeni lo accolsero amichevolmente, ma quando osarono ribellarsi alle pretese di Cortès furono ridotti in semischiavitù.
Nel 1529 Francisco Pizarro, voleva invadere il Perù (paese degli Inca). Ottenne da Carlo V il titolo di governatore a vita delle terre che avrebbe conquistato. Pizarro fece prigioniero il sovrano degli Inca, e lo liberò solo dopo un’enorme quantità d’oro.
Bartolomè de Las Casas denunciò le atrocità fatte dei conquistadores ai danni degli indios. Dopo aver insistito, il governo spagnolo inviò i propri funzionari sul luogo, e gli indigeni abbero un minimo di tutela, ma la loro condizione era sempre disastrosa.
Dopo le conquiste l’impero spagnolo comprendeva: la Nuova Spagna, cioè il Messico e l’America centrale, la Nuova Castiglia che si estendeva dal Perù all’Argentina.

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