L'uso degli stupefacenti nel dopoguerra

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Testo

Utilizzo di stupefacenti negli anni '70

Negli ultimi trenta anni del secolo, l'uso di stupefacenti nelle societа sviluppate ha costituito un fenomeno socialmente rilevante, contro cui gli stati si sono mobilitati, investendo somme e compiendo sforzi organizzativi enormi in una strategia proibizionistica che ha avuto in genere risultati assai modesti.
La percezione della droga come rilevante minaccia sociale, diffusasi dagli Stati Uniti a partire dagli anni Sessanta, rifletteva l'incomprensione e l'ostilitа per la controcultura e la rivolta giovanile, che mettevano in dubbio i modi di vita dei ceti che si riconoscevano nei valori indiscussi della cultura tradizionale.
Le politiche proibizionistiche perciт scaturirono da fattori psicologici, sociali e politici piщ che dalla natura stessa del problema, e contribuirono in effetti a farne una piaga sociale, associando ai danni fisici e umani dell'abuso di droghe quelli associati alla criminalizzazione del consumo.

L'uso di sostanze stupefacenti diverse dall'alcool nelle societа occidentali moderne risale ai primi decenni del XIX secolo, ma divenne relativamente piщ diffuso con l'introduzione della morfina (derivato dell'oppio) per usi analgesici nella seconda metа dell'800. In un'epoca caratterizzata da una cultura maschile del bere molto radicata e, con qualche eccezione, generalmente accettata dalle strutture sociali occidentali nonostante tassi di alcolismo estremamente elevati, il consumo volontario delle altre droghe restт un fenomeno ristretto a determinati gruppi sociali fino a tutta la seconda guerra mondiale. Negli Stati Uniti del dopoguerra, attraverso la beat generation, le droghe cominciarono a farsi strada al di fuori dei ghetti e dei circoli chiusi dei musicisti jazz, per diventare poi una parte fondamentale della controcultura degli anni Sessanta. Per gli hippies e i loro seguaci gli allucinogeni come l'LSD o la mescalina erano il ponte verso stati alterati di coscienza che permettevano di entrare in comunicazione con parti ed energie nascoste di sй e del mondo circostante. Timothy Leary e Richard Alpert, due chimici e sperimentatori attivi dell'LSD all'universitа di Harvard (dalla quale furono licenziati) divennero i maggiori profeti delle nuove droghe, diffondendo il loro messaggio di liberazione chimica delle energie mentali ai giovani americani della controcultura, e richiamando l'interesse di lucidi intellettuali di vecchia cultura europea come Ernst Jьnger e osservatori attenti della realtа contemporanea come Aldous Huxley, attratti dalle nuove frontiere dell'esplorazione di sй. Affiancati da altri esponenti del movimento, Leary e Alpert divennero i guru di comunitа alternative fondate sull'amore universale, sullo spiritualismo hippy e sul consumo di allucinogeni, mentre il movimento psichedelico divenne un elemento centrale della musica di massa e dell'arte figurativa sperimentale.

La "cultura della droga" restт un fenomeno minoritario, ma l'uso di stupefacenti divenne generale negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta, e nei decenni successivi si estese agli altri paesi occidentali, nonostante le politiche di fermo proibizionismo quasi ovunque in vigore. Se le droghe allucinogene della controcultura avevano espresso anche un desiderio creativo, la diffusione dell'eroina, del crack, della cocaina e di altre droghe fortemente tossiche negli anni successivi fu solo un tentativo di fuggire da un mondo di fronte al quale ci si sentiva impotenti o che si avvertiva come nemico. Le droghe "pesanti", presenti in tutti gli strati sociali, si diffusero perт soprattutto tra gli emarginati, mentre l'espansione di un enorme mercato illegale portт il commercio delle sostanze piщ redditizie sotto il controllo della criminalitа organizzata, garantendole enormi profitti.
Negli anni Ottanta la tossicodipendenza divenne una malattia sociale che distruggeva il tessuto della vita sociale di intere comunitа, come quelle dei ghetti neri negli USA, drenava risorse destinate ai sistemi sanitari, assorbiva una gran parte delle energie degli apparati di pubblica sicurezza sia in termini organizzativi sia finanziari, e concorreva a determinare una larga parte dei quotidiani eventi criminosi delle societа occidentali.
La penalizzazione indiscriminata del consumo di stupefacenti di qualsiasi tipo non и riuscita a modificare sostanzialmente il fenomeno sotto il profilo quantitativo, nй a colpire efficacemente lo spaccio e, se il mercato della droga ha cambiato natura, ciт и accaduto per effetto di mutamenti sociali piщ vasti. La tendenza attuale al consumo di droghe sintetiche di produzione e smercio estremamente facile e secondo logiche di consumo simili a quelle delle generazioni passate riguardo agli alcoolici, inoltre, rende ancora piщ dubbio che la battaglia contro i danni provocati dagli stupefacenti possa essere vinta con gli strumenti della repressione giudiziaria.

In un'epoca, in cui tutto ciт che circonda l'uomo e, in parte, l'uomo stesso, pare mutare fisicamente, socialmente e politicamente in tempi sempre piщ rapidi, l'unica sintesi, che la cultura contemporanea sembra essere riuscita a dare, и proprio la mancanza di una sintesi.
L'utopia di un progresso lineare dell'organizzazione collettiva si и infranta sulle catastrofi delle guerre, degli stermini accaduti e della possibile fine della civiltа, per effetto degli ordigni creati dall'uomo o di uno sviluppo fuori controllo.
L'universo della precisione scientifica si dissolve in equazioni sempre piщ complesse, che spostano il confine della comprensione umana verso un infinito che la contraddice.
La rappresentazione artistica del mondo ne ricalca minutamente le forme visibili o ne offre distorsioni irriconoscibili.
Nulla sembra piщ riconducibile a un unico punto di comprensione.

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