Guerre ed egemonia nell'Europa del '700

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Testo

Guerre ed egemonia nell’Europa del ‘700
Rapporti di forza
Fra il 1700 e il 1763 si sviluppò un conflitto tra Inghilterra e Francia.Un conflitto sul predomionio commerciale,che si trasformò in lotta per i possessi territoriali in America settentrionale e in India:questo conflitto è chimato Seconda guerra dei Cent’Anni.
La sconfitta francese e l’affermarsi dell’egemonia coloniale inglese furono accompagnati dalla definitiva esclusione dei paesi iberici dalla competizione nel sistema commerciale britannico.
Il Portogallo era divenuto nel 1703 dipendente dall’Inghilterra per l’importazione di prodotti manufatturieri;La Spagna,oltre ai privilegi commerciali,aveva dovuto cedere all’Inghilterra (Trattato di Utrecht) l’isola di Minorca e Gibilterra,chiave per il controllo del passaggio tra Atlantico e Mediterraneo.L’Inghilterra perseguì una politica mirante a difendere la situazione consolidatasi dopo la guerra di successione spagnola e tutelò quindi il principio dell’equilibrio fra potenze,evitando pesanti impegni bellici sul teatro europeo.
La Francia invece,cercò di mantenere e consolidare il suo ruolo di principale potenza continentale e si inserì,in tutte le occasioni di conflitto.
I conflitti che ebbero luogo in questo periodo non furono di origine dinastica,ma di contesto geopolitico.
Spagna,Portogallo,Francia,Inghilterra,Province Unite,Russia rappresentano le aree forti.Le aree deboli sono il bassopiano tedesco-polacco dall’Elba al Dnjepr e la penisola italiana (segnate da notevole frammentazione).
A cavalllo di queste due aree deboli,l’Austria è profondamente legata a entrambe come nucleo più forte dell’Impero germanico e come potenza egemone in Italia.Essa però non sarà in grado di affermare il proprio controllo su queste zone a causa della sua debolezza strutturale dovuta alla diversità e alla lontananza dei suoi domini che andavano dai Paesi Bassi all’Ungheria,dalla Boemia alla Sardegna;poi per la difficoltà di scegliere una linea politica ben definita tenendo contemporaneamente aperti tre fonti d’intervento:Mare del Nord,Balcani e Italia.
Successivamente l’Austria subì degli insuccessi politici a causa di alcune modifiche delle aree deboli,che ridussero drasticamente le dimensioni dei domini austriaci in Italia.
Guerre e spartizioni
Nel 1720,pochi anni dopo la conclusione della guerra di successione spagnola,si registrarono i primi mutamenti di sovranità territoriale.La Spagna,sotto la guida del prelato italiano Giulio Alberoni,aveva avviato un nuovo conflitto.Nel 1717-1718 la Spagna aveva invaso la Sardegna austriaca e la Sicilia sabauda.Ma l’intervento della flotta inglese si rivelò decisivo.Gli spagnoli furono sconfitti a Capo Passero a sud della Sicilia (1718).L’accordo fra le potenze (Francia,Inghilterra,Province Unite,Austria) raggiunto a Londra nel 1718 e sottoscritto dalla Spagna nel 1720,riconfermò i termini della pace di Utrecht.In Italia i Savoia dovettero cedere la Sicilia all’Austria,avendone in cambio la Sardegna su cui spostarono il titolo regio.L’Austria rafforzò le sue posizioni in Italia,dopo aver già ottenuto altre conquiste contro i turchi (Pace di Passarowitz del 1718).Nel 1733 ebbe inizio il problema per la successione in Polonia,che portò profonde modifiche nella penisola italiana a causa del ruolo svolto dall’Austria in questo contesto.Per comprendere a fondo la politica astriaca va ricordatoche,fin dal 1713,l’imperatore Carlo VI con la prammatica sanzione aveva modificato le regole tradizionali di successione della casa d’Austria ammettendovi anche le figlie femmine.Si trattava di evitare quanto era accaduto agli Asburgo in Spagna.Quando si ritrovò senza eredi maschi,Carlo VI si adoperò per far approvare la prammatica sanzione e per ingraziarsi le altre nazioni,era propenso a cedere loro territori.Ma il problema della successione costituì un pretesto per scatenare conflitti di egmonia in Europa, specialmente nei territori deboli e poco organizzati.Solamente uno Stato forte come l’Inghilterra riuscì ad evitare che qualche potenza interferisse negli affari interni:nè dopo la morte di Enrico VIII,neè alla morte della regina Anna,quando il luterano elettore di Hannover,Giorgio,salì sul trono inglese.
L’Inghilterra eratutelata dalla sua potenza navale e dalla sua insularità:inoltre a partire dall’approvazione dell’Act of Settlement l’approvazione della successione rientrò nelle prerogative del Parlamento.
Nel 1733 concrete rivalità furono riattivate nell’Europa continentale dalla questione polacca.Secondo il particolare sistema vigente in Polonia i re venivano eletti dall’assemblea dei nobili.L’elezione a grande maggioranza di Stanislao Leszczynski,candidato della Francia e suocero di Luigi XV,determinò l’intervento russo che impose l’elettore di Sasonia,Federico Augusto,sostenuto anche dall’Austria.La guerra che ne seguì tra Francia,Spagna e Savoia da un parte,e Austria dall’altra,si svolse prevalentemente in Italia.Nel 1735 si raggiunse un accordo,stipulato a Vienna nel 1738,che determinò numerose modifiche in Francia e in Italia. Leszczynski,come compenso per la rinuncia alla Polonia,ebbe il Ducato di Lorena,che,dopo la sua morte,sarebbe passato alla Francia.Il Duca Francesco di Lorena,sposo di Maria Teresa d’Austria,la erede di Carlo VI,fu compensato con il Granducato di Toscana,dove si era estinta la dinastia dei Medici.Carlo di Borbone,duca di Parma e figlio di Filippo V di Spagna,ottenne il Regno di Napoli e di Sicilia.Carlo Emanuele di Savoia ricevette Novara e Tortona.L’Austria invece ebbe il Ducato di Parma.Due nuove dinastie si installarono così in Italia:i Borbone a Napoli e i Lorena in Toscana.
Nel 1740 ,poco dopo la morte di Carlo VI d’Asburgo e l’ascese al trono della figlia Maria Teresa,il giovane re di Prussia Federico II invase e occupò la Slesia.
La successione austriaca,che sembrava ormai garantita e tutelata,fu occasione di un’altra guerra.
Il fattore nuovo fu l’espansionismo prussiano,ma presto si aggiunsero le pretese alla successione dell’elettore di Baviera,imparentato con gli Asburgo e sostenuto dalla Francia.
Nel blocco antiaustriaco entrarono anche Spagna e Prussia,mentre alleati dell’Austria furono Inghilterra,Olanda e Savoia.
La guerra che si combattè in Boemia,in Germania,nelle Fiandre e nell’Italia settentrionale non vide vittorie o sconfitte decisive.Con la pace stipulata ad Acquisgrana,l’Austria ottenne il riconoscimento definitivo della prammatica sanzione,ma dovette cedere la Slesia alla Prussia e il Ducato di Parma a Filippo,fratello del re di Napoli Carlo di Borbone.
Qualche modesto ulteriore ampliamento fu concesso in Lombardia ai Savoia.La Francia invece uscì dalla guerra a mani vuote.Per l’Italia cominciò un periodo di pace che si interromperà con Napoleone nel 1796.
Con la promessa della cessione dei Paesi Bassi,l’Austria riuscì ad allearsi con la Francia che mirava anche alla conquista dell’Hannover,appartenente alla corona inglese.
Francia e Austria poterono contare anche sull’alleanza con la Russia,mentre la Prussia si legava all’Inghilterra.
Per Francia e Inghilterra il conflitto ebbe dimensioni mondiali e si concluse con gravi mutilazioni nei possessi francesi d’oltremare e col riconoscimento della supremazia inglese (Pace d Parigi1763)
In Europa fu la Prussia a dare inizio a quella che sarebbe stata chiamata la Guerra dei Sette Anni (1756-63).Federico I,sconfitto a Kolin (1757) dagli austriaci,che occuparono Berlino,battè in seguito i francesi a Rossbach (1757) e gli austriaci a Lethen.La guerra ebbe luogo a un andamento incerto:alle vittorie prussiane seguirono le sconfitte e Federico II nel 1759 subì la disfatta a Kunersdorf ad opera dei russi.Quando la situazione appariva compromessa,la morte della zarina Elisabetta,avversaria di Federico,e l’ascesa al trono di Pietro III,suo ammiratore,salvarono la Prussia.Nel 1762 una pace separata fu stipulata con la Russia.Pochi mesi dopo a Hubertusburg,nel 1763,venne firmata anche la pace fra Austria e Prussia.
La Slesia rimase alla Prussia.Le capacità politiche e militari di Federico II avevano prevalso sugli avversari,e il Regno prussiano vedeva riconosciuto il suo ruolo di potenza europea.
Le guerra del ‘700 dimostrarono che uno Stato di dimensioni ridotte,ma militarmente forte e politicamente ben guidato,poteva espandersi notevolmente sfruttando le rivalità delle altre potenze.
Nel 1773 Federico II concluse con Russia e Austria un accordo che privò la Polonia di un terzo del suo territorio (prima spartizione).Alla fine degli anni 80,un tentativo di trasformare il paese in una monarchia costituzionale,suscitarono opposizioni interne e fornirono il pretesto per una seconda spartizione fra Russia e Prussia,attuata nel 1793.Dopo una sollevazione popolare riuscita male,sotto la guida di Kosciuszko,si giunse nel 1795 alla terza spartizione tra Russia,Austria,Prussia e alla scomparsa delle Polonia come Stato autonomo.
L’Inghilterra
La supremazia inglese nel 700 poggiò sul partito whig,che dominò la vita parlamentare tra il 1715 e il 1760,una sorta di rappresentanza diretta del mondo commerciale.
I contemporanei insistettero molto su una contrapposizione tra i whigs,rappresentanti del moneyed interest,e i tories,esponenti del landed interest,ossia fra gli interessi del denaro e quelli terrieri.
La contrapposizione era stata effettivamente tale all’epoca della seconda rivoluzione e nel venticinquennio successivo,ma l’equilibrio degli interessi,raggiunto in seguito,avrebbe molto attenuato i contrasti di un tempo.Nessun gruppo ostacolò dunque lo sviluppo del commerio nè mise mai in discussione il predominio del Parlamento in materia fiscale o la confessione protestante dei sovrani.I tories non furono più sostenitori della monarchia di diritto divino e delle restaurazione giacobita.Sia i tories che i whigs avevano una medesima origine nell’aristocrazia terriera (anche se quella whig era di formazione più recente).
Più che un radicale contrasto sociale,le divergenze tra i due partiti stavano nelle differenti tradizioni politiche e religiose ,e nella contrapposizione di fazioni parlamentari avverse.
Ma certe volte i due partiti riuscirono a collaborare per il bene della nazione (ex. Black Act,legge contro la caccia di frodo).
Vincitori delle elezioni del 1715,i whigs erano interpreti dei principi della gloriosa rivoluzione,
sostenitori della monarchia costituzionale e controllata dal Parlamento,e di un governo svincolato dagli arbitri del sovrano.La Camera dei Comuni contava 558 membri,di cui 45 scozzesi.
I seggi elettorali avevano diverse dimensioni,ma non in base alla popolazione della zona:talora avevano diritto a un seggio località disabitate.Cinque contee,e non certo le più popolose,si assicuravano un quarto dei seggi.Alcuni parlamentari erano nominati dai lords;altri avevano aquistato i loro seggi o la proprietà di un borgo che dava diritto a un seggio.
In genere il diritto di voto,era concesso ai proprietari terrieri con rendita minima di 40 scellini,e comprendeva in genere i piccoli contadini indipendenti:questi a volte erano affittuari di un signore e quindi interamente soggetti alla sua influenza.Dodici borghi godevano del suggraffio universale maschile.Come altre istituzioni inglesi,la Camera dei Comuni era il risultato di una somma di secolari privilegi e di nuovi diritti e prerogative.
Clientele e vincoli di parentela dominavano ai Comuni.Per fare carriera in politica era indispensabile entrare nell’orbita di chi esercitava il patronage,ossia delle figure più influenti della Camera dei Comuni o di quella dei Lords.Questi intrecci di interessi sfociarono spesso nella corruzione assoluta.Nel 1720,quando la Compagnia dei Mari del Sud,che aveva ottenuto la conversione di parte del debito pubblico in azioni della compagnia,fallì e scoppiò un grave scandalo (il South Sea Bubble),solo la consumata abilità politica e parlamentare di Robert Walpole riuscì a salvare il governo e la corte.Walpole emerse così come il leader dei whigs e si impose alla guida del paese per oltre vent’anni,fino al 1742.Agli inizi del 700,la struttura e i modi di funzionamento del governo inglese erano tutt’altro che definiti:non chiari i poteri del re e quelli dei ministri,nonchè i rapporti reciproci.Il tutto era complicato dal fatto che Giorgio I non conosceva l’inglese e doveva parlare in francese e latino.Walpole cominciò a presiedere le riunioni dei ministri e a riferirne al re.
Si formò così un governo di gabinetto,da cui era assente il re,formato da ministri scelti in nome del re dal leader della maggioranza parlamentare sempre più responsabile di fronte al Parlamento.
Era la prefigurazione del passaggio dalla monarchia costituzionale alla monarchia parlamentare che si realizzerà nel secolo successivo.Walpole risanò le finanze,adottò una politica fiscale moderata,mirò ad un’intesa con la Francia e tenne l’Inghilterra fuori dalla guerra di successione polacca.Ma alla fine degli anni 30 le presenze di quanti sostenevano una politica di maggiore impegno internazionale imposero una ripresa delle ostilità nei confronti della Spagna (1739),la partecipazione alla guerra di successione austriaca e infine le dimissioni di Walpole.Poi lìinghilterra si votò al rafforzamento dell’impero coloniale,grazie a William Pitt (whig e opposto a Walpole),che guidò il paese ai successi contro la Francia (1757-61).Nel 1759 gli inglesi vinsero nell’Atlantico,in India,in Canada,nelle antille.Pitt fu l’interprete di un’Inghilterra dinamica e aggressiva,conscia dei propri obiettivi di sviluppo commerciale e di dominio mondiale e della necessità di stroncare l’ascesa francese.Nel ‘700 si sviluppò la stampa quotidiana e periodica.
La Francia
Nei cinquant’anni che seguirono la morte di Luigi XIV (1715) la Francia collezionò una serie di insuccessi in politica estera.Il notevole impegno militare in due guerre vittoriose fruttò solo l’acquisto della Lorena.Se la Francia rimase,anche dopo la guerra dei Sette anni,la maggiore potenza continentale europea,gli obiettivi di dominio oltremare,sostenuti dalla vittoriosa espansione commerciale realizzata nel ventennio di tregua con l’Inghilterra,furono nettamente sconfitti.
Tutta la politica francese appare in questo periodo sotto il segno dell’incertezza.Nei primi anni della reggenza del duca Filippo di Orleans,l’impianto della monarchia assoluta sembrò entrare in crisi.
Ripresero vigore la grande nobiltà,i parlamenti e i giansenisti,ma solo per breve tempo.
L’episodio più significativo degli anni della reggenza fu l’esperimento di riforma finanziario tentato,con l’appoggio del reggente,dallo scozzese John Law tra il 1716 e il 1720.
Law propose una vera e propria rivoluzione monetaria e insieme una riforma fiscale.La prima era basata sulla sostituzione della moneta metallica con quella cartacea,garantita dalle azioni di una compagnia commerciale costituita allo scopo,Compagnia Occidentale (poi delle Indie).
La seconda si fondava sulla abolizione delle imposte dirette e indirette a favore di un’imposta unica e sulla abolizione degli appalti.
L’obiettivo era quello di annullare il deficit del bilancio statale con una conversione dei titoli del debito pubblico in azioni della Compagnia e di aumentare la ricchezza del paese in virtù di una più rapida circolazione del denaro.Law fondò una banca privata,divenuta Banque royale.
Il sistema di Law fallì e questo provocò rapidi impoverimenti.Molti programmi e intuizioni di Law erano validi e anticipatori,ma le basi dello sviluppo economico francese non erano tali da sostenere una trasformazione così rilevante.I problemi del debito e delle finanze pubblici erano destinati a divenire uno dei nodi irrisolti di tutta la politica francese del 700.
Al di là della irresolutezza di Luigi XV,preso da uno stile di vita leggero e troppo attento alle opinioni e agli intrighi delle sue amanti,il meccanismo decisionale francese appariva bloccato.
L’esercito prussiano
Federico II e la Prussia furono i protagonisti delle guerre continentali dal 1740 al 1763.Lo strumento che li impose sulla scena europea,l’esercito,era già stato forgiato anni prima.Federico Guglielmo I,padre di Federico II,introduse il servizio militare obbligatorio.Fu chiamato re sergente perchè estese la disciplina militare a tutti gli aspetti della vita.
Federico II proseguì il rafforzamento dell’esercito e ampliò l’organizzazione burocratico-amministrativa che aveva come obiettivo principale il mantenimento della macchina bellica.Federico II sembrava condividere l’immagine che i contemporanei avevano della Prussia:non uno Stato con un esercito,ma un esercito con uno Stato.Per preservare l’esercito,così prezioso,bisognava evitare le battaglia distruttive e disporre la manovra e l’approvvigionamento delle truppe.Il segreto di Federico era affamare l’avversario e il combattere nei momenti opportuni.
Tutti gli eserciti del tempo avevano raggiunto un livello di disciplina molto alto:erano costituiti da professionisti a tutti gli effetti,e per gran parte non erano volontari.Disciplina e addestramento avevano raggiunto i maggiori risultati nell’esercito prussiano.Solo queste doti consentirono a Federico quel tipo di manovra,l’ordine obliquo,che gli eiede grandi vittorie con avversari superiori di numero.Le guerre del 700 furono meno dure e sanguinose perchè non più animate dai contrasti religiosi del secolo precedente.I generali spesero con più accorezza e razionalità le vite dei loro soldati.Il reclutamento e l’addestramento erano difficili e costosi.Il servizio militare non era obbligatorio,salvo che in Prussia e in Svezia,ma anche in questi paesi non fu adottato con continuita
Le esenzioni erano diffusissime e riguardavano i ceti privilegiati e più abbienti.Le popolazioni locali erano arruolate nella milizia,che era impegata all’interno e aveva un addestramento meno rigoroso e più breve.I volontari erano pochi (sbandati,poveri e criminali).
Quindi i soldati erano completamente disinteressati ed estranei alle motivazioni di guerra.

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