Guerra e pace in Europa nei secoli XVII e XVIII

Materie:Appunti
Categoria:Storia

Voto:

2.5 (2)
Download:331
Data:27.04.2005
Numero di pagine:13
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
guerra-pace-europa-secoli-xvii-xviii_1.zip (Dimensione: 12.54 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_guerra-e-pace-in-europa-nei-secoli-xvii-e-xviii.doc     44 Kb


Testo

Gianlupo Borgogelli Ottaviani 4.lt

www.gianlupo.it

Guerra e pace in Europa nei secoli XVII e XVIII.

Pace dei Pirenei(1659): la Spagna si era impegnata a versare ai francesi una consistente somma di denaro in cambio della rinuncia alla successione, al trono di Madrid. Il patto non è stato rispettato, quindi Luigi XIV rivendicò alla Francia i paesi bassi spagnoli con una campagna militare (guerra di fiandra).
Trattato di Aquisgrana (1668): Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna raggiunsero un accordo che riconosceva la Francia il possesso di alcune città.
La guerra d'Olanda: secondo una logica mercantilistica Colbert voleva impadronirsi della formidabile flotta mercantile delle province unite, che provvedeva fino a quel momento alla massima parte dei commerci marittimi francesi. In soccorso dell'Olanda si schierarono la Spagna per vendicare la sconfitta nella guerra di fiandra, l'Inghilterra, il brandeburgo, che sconfisse la Svezia alleata dei francesi. La Francia riuscì tuttavia ad avere la meglio la guerra d'Olanda si concluse con la Pace di Nimega (1679): La Francia si vide e riconosciuto dalla Spagna il possesso della franca contea.
Verso il Reno: l'esercito francese procedette all'occupazione della libera città imperiale di Strasburgo e penetrò nei pesi bassi spagnoli. Genova fu sottoposta dalla flotta francese a un intenso bombardamento e fu costretto a piegarsi. A Ratisbona: tregua tra la Francia, Spagna e impero: Luigi XIV ottenne Strasburgo Lussemburgo, oltre ai territori alsaziani e renani.
Leopoldo I d'asburgo: impegnato in oriente a fronteggiare e a combattere una grande offensiva dei turchi, arrivano perfino a Vienna. Ottiene Buda e la serba Belgrado.
Lega di Augusta: dopo la vittoria sui turchi, Leopoldo poté preoccuparsi delle faccende occidentali, sottoscritta nel 1686 da Spagna, l'intero e Svezia vide né gli anni seguenti l'adesione del Brandeburgo e quindi dell'Olanda e dell'Inghilterra e ciò fu così una coalizione antifrancese.
Francia contro la lega: con l'invasione e il saccheggio del Palatinato renano, la Francia ottenne alcuni successi riuscendo anche a invadere il ducato di Savoia. La pace venne sottoscritta a Ryswick nel 1697, sancì il ritorno a quanto deciso a Nimega, e rappresentò un serio colpo per le pretese e di demoni che di Luigi XIV che ottenne l'Alsazia e di Strasburgo, ma dovette restituire il ducato di Lorena e il Lussemburgo.
Successione spagnola: con la morte senza discendenti di Carlo II d'Asburgo, esplose un conflitto per la successione al trono di Spagna. Leopoldo da Austria voleva la spartizione dell'eredità, ma è che cosa mentono ruppe gli accordi e salii al trono il nipote di Luigi XIV con il nome di Filippo V. La guerra si concluse con le pagine di Utrecht e Rastadt (1714). Il nuovo imperatore Carlo VI d'Asburgo ottenne i Paesi Bassi spagnoli, Milano, Napoli e la Sardegna, il duca di Savoia ebbe la Sicilia che in seguito cedette all'Austria in cambio della Sardegna.
Effetti più rilevanti della guerra: - contenimento della potenza francese - spartizione dei domini spagnoli e fine dell'egemonia spagnola in Italia - crescita della potenza asburgica sul continente europeo - rafforzamento dell'Inghilterra su scala mondiale. Su questa base si apre l'età dell'equilibrio in Europa.
La guerra di successione polacca: dopo la morte del re Augusto II, il parlamento elesse Stanislao, a questa scelta si opposero a Austria e Russia che candidare uno Federico Augusto e lui opposero con le armi ai polacchi.
La pace di Vienna: 1738, prevedeva che il principe di sua storia conservasse la Polonia, in cambio della rinuncia Stanislao ricevette la Lorena. In Italia al duca di Lorena andò in cambio del suo ducato la Toscana, Napoli e Sicilia furono cedute dall'Austria ha Carlo di morbose, Milano restava all'Austria che acquisiva anche Parma, ceduta dal bordone in cambio di Napoli.
Guerra di successione austriaca: con la prammatica sanzione, si voleva mettere al trono Maria Teresa. Federico II di Russia era contrario, come Spagna, Francia. Teresa fu sostenuta dall'Inghilterra e dalle a aristocrazia locali.
Pace di Aquisgrana: Maria Teresa si vide riconosciuta dalle altre potenze la legittimità della corona, dovete tuttavia rinunciare alla Slesia, e al ducato di Parma.
Guerra dei sette anni: cause: in Europa la voglia di Teresa di riottenere la Slesia e nelle colonie il contrasto di interessi tra Inghilterra, Francia in America e in India.
In Europa: alla Prussia alleata con l'Inghilterra si contrapposero Russia, Francia, a Austria, dopo una fase di vittorie da parte della Prussia, ci fu una fase positiva ai russi, con la pace di Hubertsburg si riconobbe la situazione inizia.
Nelle colonie: Inghilterra da un lato e Francia dall'altro, vinse la grande Britannia con la pace di Parigi del 1763, a un netto ridimensionamento dell'impero coloniale francese.
Crisi ottomana: una spinta ottomana si era restata cedette all'Austria parte settentrionale della Serbia con me Belgrado. Cause: l'impero romano presentava un'economia e un modello statale ormai antichi. Sul piano economico lo sviluppo e arretrato, in agricoltura caratterizzata dallo sfruttamento di estesi latifondi, l'esercito si presentava male armato addestrato con strategie superate. Quindi le regioni periferiche si ripresero i propri territori e per l'Europa vi sarà la questione d'oriente per lo spartimento dei territori.
Effetti delle guerre del 700: - declino della Spagna - crisi della Polonia destinata a scomparire come entità politica, riduzione delle ambizioni della Svezia, ascesa della Russia - ampliamento e consolidamento dei domini degli Asburgo d' Austria - espansione della Russia e suo ingresso nella competizione europea - nuova sistemazione politico territoriale dell'Italia - liquidazione dell'impero coloniale francese e fallimento delle ambizioni egemoniche - riduzione del ruolo europeo delle province unite olandesi - ascesa dell'Inghilterra come maggiore potenza coloniale.

Italia dalla Spagna all'Austria: 1713 con la guerra si pose fine all'egemonia della Spagna sulla penisola, agli Asburgo d'Austria andarono Lombardia, Milano, Mantova. Vittorie di Savoia ebbe la Sicilia e poi la scambiò con della Sardegna.
Pace di Vienna: la Spagna esclusa dall'Italia ritorno a svolgervi un ruolo indiretto e limitato. Con la pace la Austria perse il regno di Napoli Sicilia e territori lombardi.
Equilibrio in Italia: - Austria degli Asburgo conservavano il possesso di Milano - ai Savoia il regno di Sardegna - sotto i Borboni Napoli Sicilia.
Indebolimento dell'assolutismo: tra 6 e 7 cento indebolimento dell'assolutismo, ripresa dell'aristocrazia e tendenza al particolarismo. Crisi del papato e ripresa delle autonomie cittadine crisi fiscale e esaurimento di alcune dinastie fragilità del temporaneo dominio austriaco nel sud. Con una Vittorio Amedeo II impose l'adozione di riforme economiche e amministrative quindi rafforzamento dell'assolutismo nel regno di Sardegna: istituì Amedeo il catasto delle proprietà e adottò una politica mercantilistica in campo economico, eliminò le giurisdizione non statali ed emanò una corpo unico di codici le costituzioni, in una campo scolastico Università di Torino. Vi era un forte vincolo tra società è sovrano.
Crisi del 600: una delle trasformazioni fu la Ruralizzazione dell'economia italiana tra un riequilibrio tra città e campagne a favore di queste ultime, quindi investimenti in terreni agricoli. Vi fu un declino dell'industria tessile e laniera, nei commerci il controllo dei traffici con dall'oriente era passato in mano alle flottecommerciali olandesi e i inglesi. Il paese esportava materie prime e semilavorati importava prodotti finiti. Un altro fattore fu il rafforzamento di istituti giuridici e l'acquisto da parte dei ricchi mercanti banchieri di feudi, la terra era vista come fonte di rendita. L'aristocrazia aveva il predominio sociale e politico, vi fu un declino delle città, delle attività produttive, delle attività manifatturiere. Vi era differenza tra nobiltà di origine mercantile più aperta e disposta l'innovazione economica e la nobiltà di antiche origini contraria a ogni mutamento. Napoli e Sicilia il feudo assommava in sei poteri economici e poteri giurisdizionali, in Lombardia aveva valore essenzialmente economico.
Crescita demografica: una popolazione della penisola passò da 1,51 milioni del 1650 a 13,5 milioni del 1700. Nel 1800 arrivò a 18 milioni. Questo per la scomparsa dell'epidemia di perse e il diradarsi delle carestie.
Crescita della domanda: l'incremento demografico portò una produzione crescente. Sistema agrario tripartito: - l'area del mezzogiorno continentale e delle isole dominante da estesi latifondi signorili - l'area collinare dell'Italia centrale e set caratterizzato da pure promiscue (cereali, vice, gelso) - l'area della pianura padana aveva colture cereali e allevamenti bovini.
Mezzogiorno: dominato dalla cultura grano, caratterizzato da grande proprietà feudale laica ed ecclesiastica, colture arboree specializzate, ulivo, vice, mandorlo,
agrumeti.
Fittavoli, amministratori: per la conduzione dei latifondi i proprietari si servivano in alcuni casi di amministratori, i fittavoli gestivano le povertà, reclutavano i lavoranti, riscuotevano i canoni dai contadini.
Padania: la modernità nasceva dalla varietà delle attività pratica: colture irrigue (risaie, prati artificiali, marcite) coltivazioni di cereali, gelso, canapa, Lino, allevamenti bovini. La cascina portava anche a attività manifatturiere. Si diffuse il riso e il mais che sostenne la crescita demografica.
Industria del 700: le attività manifatturiere erano limitate - crescente perdita di competitività rispetto alle produzioni straniere - ristrettezza e frammentazione del mercato interno - mancanza di adeguati investimenti. Decadenza del settore laniero, intensa crescita della produzione della seta, del vetro e delle attività artigianali

Illuminismo: non fu un movimento omogeneo in tutta l'Europa, compito di rischiarare la vita sociale disperdendo le tenebre dell'ignoranza, del fanatismo, della religione. Per raggiungere la felicità bisogna far uso della ragione. La ragione a un valore critico, un significato normativo. L'illuminismo propone una concezione laica della vita. Venivano fondati principi di uguaglianza e di libertà. Il pensiero crede nel progresso, si schierò contro ogni forma di fanatismo, in favore della tolleranza, cioè della possibilità di professare una propria fede. La religione naturale e la ragione stessa che spinge l'uomo a credere in un essere superiore, creatore di tutte le cose. Concepirono la ragione come strumento di indagine e di ricerca della verità, secondo loro la scienza e indipendente dalla fede, le nostre conoscenze derivano dall'esperienza, la conoscenza scientifica e conoscenza pratica.
Enciclopedia: dizionario ragionato della scienza, delle arti e dei mestieri. L'opera dava dignità a quelle arti e tecniche che la cultura tradizionale relegava i margini. Il pubblico di lettori era rivolto a un vasto pubblico. Ci fu un incremento dell'alfabetizzazione, quindi maggiore domanda di colture di informazione, nascita delle gazzette.
Giusnaturalismo, Contrattualismo: secondo queste dottrine esistono dei diritti naturali, alla vita, alla sicurezza, alla libertà, alla proprietà. La società politica e lo Stato nascono da un contratto, da un patto ideale che gli uomini stringono fra loro, attribuendo alla legge la sovranità necessaria per dettare le regole indispensabili al funzionamento della vita comune.
Montesquie: per lui il problema fondamentale di una giusta organizzazione politica è quello di garantire alla libertà e impedire il dispotismo. Il potere del monarca deve essere sia limitato e moderato da leggi e da organismi costituzionali, come nel regime inglese di qui nella necessità di dividere il potere legislativo esecutivo giudiziario.
Voltaire: pensava che il sovrano dovesse mantenere un potere assoluto, per realizzare le necessarie riforme giuridiche e sociali vincendo le resistenze degli ordini privilegiati. Questa prospettiva sarà detta assolutismo illuminato.
Rousseau: nelle scienze, nelle arti, nell'industria, egli non scorgeva il segno del progresso. Occorre un contratto sociale che fondi uno stato in cui la sovranità sia espressione della volontà generale, cioè della volontà di tutto il popolo.
Economia politica: scienza che studia i modi e le regole della formazione e distribuzione della ricchezza. Il compito era quello di prescrivere i comportamenti più adatti ad accrescere la ricchezza nazionale. Gli economisti dicevano che la ricchezza è incrementabile.
Fisiocrazia: dicevano che la ricchezza non si forma nel momento dello scambio delle merci ma in quello della produzione, pensavano all'eliminazione di tutti i vincoli e nella compravendita della terra.
Liberismo: cioè quella dottrina economica che sostiene che le forze della concorrenza del mercato devono essere lasciate libere di agire, senza vincoli da parte dello Stato.
Adam Smith: pensava che solo una libera concorrenza all'interno di una nazione e fra le nazioni potesse consentire il massimo sviluppo dell'economia. Grazie alla divisione del lavoro si può produrre una maggiore quantità di beni in minor tempo.
Assolutismo illuminato: un governo in cui il sovrano si avvale del proprio potere assoluto per condurre una politica di riforme volta promuovere il bene e la felicità del suo popolo.
Puntava: - l'accrescimento delle entrate fiscali dello Stato - lo sviluppo dell'economia - l'accertamento del potere e il rafforzamento della burocrazia - la riforma dei codici - la riduzione dell'autonomia del clero. Obiettivi: problema fiscale: indosse i sovrani a razionalizzare il sistema fiscale per accrescere l'entrate. Le imposte erano di due tipi: dirette che gravano sul reddito globale, sulla rendita fondiaria e sulla persona, indirette: che coltivano i consumi

Riformismo Asburgico: Maria Teresa: pose mano alla riorganizzazione dello Stato, le regioni conservavano leggi e regolamenti interni di, assoggettò alla nobiltà all'imposta fondiaria, sottrasse la gestione del prelievo fiscale ai poteri locali, che però un organo di controllo centrale, la corte dei conti, per porre fine ad abusi e malversazioni. Il catasto delle probità terriere avrebbe garantito un miglior accentramento dell'imposta fondiaria distruzione con la scuola superiore, lo scioglimento della compagnia di Gesù.
Giuseppe II: trasformò i vescovi e parroci in funzionari stipendiati dallo Stato, propose la tolleranza religiosa sull'emancipazione degli ebrei, estensione del catasto già attuato in Lombardia, ad Austria, Boemia, Ungheria. Liberalizzazione del commercio interno, smantellamento delle corporazioni, potenziamento dell'istruzione elementare, emanazione di un nuovo codice penale che fissava pene uguale per tutti, abolì la servitù della gleba. Questi provvedimenti purtroppo non andarono a buon fine a causa dei nobili austriaci.
Riforme Prussia: Federico II favorì la colonizzazione di nuove terre e diede impulso alle manifatture ai commerci, l'istruzione viene curata sviluppata, sia nei gradi superiori sia livello popolare, sancì l'obbligatorietà all'istruzione elementare e praticò la tolleranza religiosa, rese più funzionale e umana giustizia. Il potere del sovrano si reggeva sull'esercito, sulla burocrazia, sulla grande aristocrazia terriera.
Riforme in Russia: Caterina II. Al rafforzamento del potere monarchico, carta della nobiltà sancì l'esenzione della tassa personale e del servizio militare civile, il monopolio della proprietà fondiaria, il diritto a essere giudicati da propri pari, il dominio dell'assemblee locali.
Riforme in Spagna: Carlo III -parziale liberazione del commercio del grano, l'espulsione dei gesuiti, inizio di riforma del sistema scolastico- fallimento del catasto.
Riforme in Portogallo: Pombal espulse gesuiti dal paese e promosso una politica giurisdizionalista che registrò i suoi maggiori successi con la riforma dell'istruzione universitaria e contro l'assoggettamento del tribunale dell'inquisizione al controllo del potere civile.
L'inghilterra settecentesca: un sistema da imitare, mi era equilibrio tra monarchia e parlamento, garanzia delle libertà individuali, l'assenza di vincoli alla libertà economica, lo spirito imprenditoriale e la relativa tolleranza religiosa. Il parlamento aveva acquisito sfere sempre più ampie di potere spostando il regime monarchico dalla forma costituzionale a quella parlamentare. TORY: partito dei gruppi conservatori fedeli alla monarchia. WHIGS: schieramento di matrice borghese che aveva dominato negli ultimi decenni la vita politica del paese.

L'illuminismo lombardo: un notevole dinamismo politico-culturale caratterizzò la realtà lombarda soggetta al dominio asburgico. Rafforzamento fiscale amministrativo, centralizzazione del potere, riduzione dei privilegi della nobiltà del clero. Il catasto, censimento generale di tutte le proprietà esistenti nel territorio lombardo. Abolizione della ferma, cioè il sistema di riscossione delle imposte. Abolizione del diritto d'asilo, tolleranza religiosa.
In Toscana: Pietro Leopoldo garantì al Granducato una sostanziale autonomia da Vienna e coinvolse nelle riforme le forze migliori della società toscana, favorì la circolazione della stampa e libero dibattito delle idee. Fu istituita la libertà di commercio interno, senza imposizioni fiscali, scioglimento delle corporazioni, unificazione delle imposte e di numerosi dazi interni. Codice penale, punizione della pena di morte, diritto di difesa dell'imputato.
In Meridione: l'economia e la società conservarono nella seconda metà del 700 la stessa situazione di arretratezza, cioe' lo strapotere dei baroni e della chiesa.
Antonio Genovesi: rossastra avrebbe dovuto assumere un ruolo attivo in campo economico, razionalizzando il sistema fiscale, riducendo i privilegi baronali ed ecclesiastici,ripartendo le terre in modo equo. Ma questa ricchezza di pensiero non si tradusse in azione politica: due nodi era necessario sciogliere per modernizzare il regno: il ruolo della chiesa e il feudo. Il clero era estesissimo e godeva di ampie immunità, lo Stato non riuscì a imporre leggeri limiti alla chiesa, abolìzione del tribunale del sant'uffizio, riduzione dell'immunità reale, espulsione dei gesuiti. Nella nobiltà la monarchia agì senza decisione, riuscendo a limitare solo in piccola parte i diritti feudali.
In Sicilia: Caracciolo costrinse i baroni al pagamento delle tasse e al rispetto delle leggi dello Stato, limitò alcuni aspetti della giurisdizione baronale, abolì i peggiori abusi e decretò la libertà di lavoro dei contadini.
Stato della Chiesa: attraversava una grave crisi economica, un'economia agricola arretrata, indebolita dalle autonomie dei feudi. Benedetto XIV tentò di riformare l'economia dello Stato ma senza risultati significativi e duraturi.

America
A capo di ogni colonia c'era un governatore nominato dal re, si formarono una società decentrata animata da un forte spirito autonomistico e comunitario, nacque una società molto più fluida e immobile di quella europea, quasi del tutto priva di tradizioni e dire apporti feudali e in cui la nobiltà di nascita aveva scarsa rilevanza. Si formarono comunità di coltivatori indipendenti senza classi che li monopolizzassero.
Vita politica religiosa: i ceti proprietari bianchi, esercitavano un forte controllo sulle istituzioni, rappresentanti --> assemblee coloniali elette con suffragio variabile, come nel modello inglese un po'. Dal punto di vista religioso nelle colonie settentrionali dominava il puritanesimo e vi erano forti discriminazioni del dissenso, più ampi erano gli spazi di libertà religiosa.
Differenze fra colonie: terre senza sociali, economici, religiose. Le colonie settentrionali erano fondate sulle comunità agricole puritane di piccoli e medi proprietari, caratterizzate da una struttura sociale ugualitaria e da un'intensa partecipazione politica. Le città portuali, dedite ai commerci, all'industria cantieristica, alla pesca. Simile alle colonie del Centro, la cui economia si basava sull'agricoltura e sulla commercializzazione dei prodotti agricoli.Le Colonie del Sud caratterizzate dalla presenza di estese piantagioni di tabacco, che appartenevano perlopiù a un elite di grandi medi proprietari.
Commerci con l'inghilterra: pellicce, indaco, un prodotti navali, legname, alla pece, la resina, la canapa. Importazioni di prodotti manifatturiere di inglesi, tessili e siderurgici.
Verso la guerra: l'Inghilterra vuole imporre imposte fiscali, quindi ci fu la guerra tra Wash e la britannia.
4 Luglio 1776 Dichiarazione di indipendenza , sosteniti dalla francia, con la vittoria di washington a Saratoga. Nel 1783 gli insorti costrinsero l'Inghilterra a riconoscere l'indipendenza delle colonie e la loro sovranità. Il dibattito politico si incentrò sulla forma di governo da dare al nuovo Stato. Due modelli federale, in cui l'autonomia dei singoli stati venisse bilanciata da un forte potere centrale, con federale: in forza del quale il 13 stati avrebbero mantenuto la propria sovranità. Nel 1787 ci fu la costituzione degli Stati Uniti d'America, con modello federale: i cittadini eleggono-grandi elettori, segretari, assemblee degli stati. Vi è poi la corte suprema con sei giudice vita, presidente ogni quattro anni, se nato ogni due anni, camera dei rappresentanti con i sei anni.

Esempio