assolutismo illuminato

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Testo

Il dispotismo illuminato

Per dispotismo illuminato, anche detto assolutismo illuminato o riformatore, si intende una tipologia di governo monarchico nella quale il sovrano (chiamato monarca illuminato o despota illuminato) attuava una serie di riforme ispirate alla cultura illuminista: la sua opera è quindi indirizzata a far trionfare i principi della ragione. Si dice per questo che il dispotismo illuminato è il prodotto dell'illuminismo.
Legato alla cultura illuministica è un progetto riformatore che da parte di alcuni sovrani settecenteschi viene attuato al fine di modernizzare lo Stato (migliorandone l'efficienza amministrativa, fiscale, militare...) e di raggiungere la "felicità pubblica".
Il principale propositore di questo sistema in età illuminista fu Voltaire.
I despoti illuminati erano monarchi che si distinguevano dai precedenti nel modo in cui governavano. I monarchi illuminati governavano in maniera assolutista in base ai principi dell'Illuminismo. Questo significa che i monarchi governavano con lo scopo di badare allo sviluppo di tutti i loro sudditi, non solo per compiacere la nobiltà.
Anche se i loro regni erano basati sulle idee dell'Illuminismo, il loro pensiero circa i poteri reali era simile a quello dei loro predecessori. I despoti illuminati credevano di avere ottenuto per nascita il diritto di governare.
Comunque, in questo periodo, i sovrani andarono sempre più incontro alle esigenze di libertà e di eguaglianza, ma nel senso di mantenere tutti uguali sotto di loro, mantenendo quindi quasi intatto il proprio potere. Ciò fu possibile anche per una grave mancanza degli Illuministi che da un lato criticavano l'origine divina del potere regio e dall'altro diffidavano di ogni programma troppo democratico, temendo l'irrazionalità e la disordinata passionalità del popolo. Ecco perché accettarono l'autorità regia purché venissero messi in atto le proprie riforme. Così alcuni sovrani poterono: limitare e combattere i privilegi di nobiltà e clero, instaurare la libertà dei commerci, promuovere l'istruzione pubblica, migliorare il regime fiscale. In questo modo le condizioni di vita di alcuni Stati migliorarono, ma nel complesso le popolazioni continuarono ad essere sottoposte alla volontà decisionale del potere costituito, a restare prive dei più elementari e fondamentali diritti. Da tale situazione trasse i maggiori vantaggi lo Stato che diventò ancora più forte. Più ricco e meglio amministrato.
Tuttavia l'assolutismo illuminato ebbe l'indiscusso merito di promuovere riforme economiche, sociali e politiche al fine di rendere migliore lo stato. Per esempio, Federico II abolì la servitù della gleba, Carlo III effettuò miglioramenti nell'agricoltura, Caterina la Grande attuò riforme legali e scolastiche mentre Giuseppe II introdusse la tolleranza religiosa.

Despoti illuminati:
Federico II di Prussia (1740-1786)
Carlo III di Spagna (1759-1788) (Carlo VII di Napoli; 1734-1759)
Caterina II di Russia, "Caterina la Grande" (1762-1796)
Giuseppe II d’Austria, Sacro Romano Imperatore (1765-1790)
Napoleone I di Francia (1804-1814/1815)
Gustavo III di Svezia (1771-1792)
Leopoldo II, Sacro Romano Imperatore (1790-1792)

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