Assolutismo monarchico e monarchia parlamentare

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Testo

L’assolutismo monarchico si sviluppò in Francia anziché in Inghilterra perché era stato preparato per lunghi anni grazie alla politica accentratrice dei grandi ministri Richelieu e Mazzarino che agivano per conto della famiglia dei Borboni, i quali, come si ricorderà grazie alla politica di tolleranza di Enrico IV di Borbone erano riusciti a mettere fine alla guerra civile scatenata in Francia da motivi religiosi tra i cattolici e gli ugonotti. La politica dei re francesi dopo l’editto di Nantes era stata però finalizzata ad eliminare qualsiasi forma di opposizione al potere regio e poco per volta erano state sottratte agli ugonotti le piatteforti che gli erano state concesse per salvaguardare la loro integrità e per difesa. Analogamente la nobiltà ribelle francese era stata messa a posto dopo la questione di successione al potere. Il consolidamento del potere monarchico era dovuto al re Luigi XIV la cui eccezionale personalità aveva portato al trionfo dell’assolutismo. La nazione avida di gloria dimenticò la burocrazia, le tasse e le battaglie perdute.
In Inghilterra invece le cose nacquero diversamente, gli Stuart avevano ereditato il trono di Elisabetta, la quale non aveva figli. Di origine scozzese e cattolica (anche se la cui maggior parte era presbiteriana) si ritrovarono a comandare un popolo di religione anglicana, presbiteriana e per quanto riguarda gli irlandesi, cattolica. Per questo motivo il commonwealth era difficile da realizzare, in assenza di accordo e tolleranza religiosa doveva per forza passare dall’assolutismo. Giacomo I Stuart aveva scritto una suo libro “l’immagine regale” dove teorizzava l’assolutismo ma il parlamento inglese era estremamente complesso e difficile da governare perché la legge comune inglese era basata sulla Magna Carta che diceva che nessun cittadino poteva essere portato in tribunale senza preventivo giudizi e che non potevano essere chiesti aumenti fiscali senza il consenso del parlamento. Questa ideologia contrastava con l’aspirazione del re di porre il suo potere senza alcun limite. Intanto un altro problema sorgeva con la questione irlandese, che reclamava la propria indipendenza rispetto all’inghilterra e i sovrani inglesi erano sempre costretti a chiedere finanziamenti al parlamento per venire a capo della ribellione irlandese. Fu così che ci furono diversi contrasti tra gli Stuart e il parlamento, contrasti non solo religiosi ma anche economici politici e sociali. Per questo contrasto tra re e parlamento si scatenarono episodi molto importanti, come la Congiura delle polveri, “il lungo e corto parlamento” e la guerra civile tra Carlo I Stuart (successore di Giacomo I) e il popolo inglese diviso in due fazioni. Le forze monarchiche che rappresentavano la nobiltà e l’altra borghesia e i Parlamentari chiamati teste rotonde, guidati dal capo più fanatico e intransigente dei puritani, Cromwell, creatore del nuovo esercito. Il contrasto tra re e parlamento si risolse con la sconfitta delle forze monarchiche e con il processo e la decapitazione di Carlo I. Cromwell instaurò una specie di dittatura, rimosse il parlamento, domò la rivolta irlandese e concesse le terre dell’irlanda del nord ai protestanti. Alla morte di Cromwell il contrasto tra re e parlamento si riapre fino a che l’ultimo Stuart Giacomo II venne cacciato definitivamente insieme alla sua famiglia, e il trono passò all’olandese Guglielmo D’orange e la moglie Maria Stuart . I due sancirono il Bill of rights che ribadiva anche l’importante principio dell’Habeas corpus act che puniva gli abusi del potere esecutivo della corona e dei tribunali. Di questo potere si erano serviti gli Stuart per eliminare i loro oppositori. Nel 1688 cominciò la gloriosa rivoluzione, senza spargimenti di sangue, l’assolutismo venne definitivamente sconfitto e il ruolo del parlamento come interlocutore del re fu riconosciuto per legge. Il ministro che teorizzò questa grande rivoluzione, che era l’unica nella storia dell’europa che dette inizio alle grandi rivoluzioni democratiche fu John Locke che scrisse “Essay on government” e altre opere come “lettera sulla tolleranza”
In conclusione la francia riuscì ad ottenere l’assolutismo grazie alla coesione interna della nazione intorno al re, mentre in Inghilterra i contrasti religiosi determinarono prima una rivoluzione, la morte di un re ed infine l’affermarsi di una monarchia dove il parlamento ha una voce potente senza la quale non si può né agire né governare

Esempio



  


  1. fvf

    nn mi è affatto piaciutoo

  2. Laura Rinaldi

    Appunti sull'assolutismo monarchico.Esame di storia moderna.Università di Parma