Piero Della Francesca, Botticelli e Mantegna

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

PIERO DELLA FRANCESCA

• IL BATTESIMO DI CRISTO 1448-1450
Il quadro rappresenta il momento in cui Cristo viene battezzato da S.Giovanni. Il santo ha la caratteristica di avere il braccio sollevato e la gamba piegata con la medesima inclinazione. Cristo occupa la parte centra dell’opera e funge da “asse di simmetria” (asse composto dalla figura di Cristo, dalla scodella con l’acqua e dalla colomba). L’opera è stata eseguita seguendo i canoni della prospettiva centrale e del senso geometrico; l’immagine è divisa da un’asse centrale (Cristo) e da due assi laterali (l’albero e il Santo). Le figure sono statiche e massicce, molto particolareggiate ma inespressive. Tutto il dipinto è caratterizzato dall’equilibrio dei pesi visivi. I colori sono chiari ed abbagliati, c’è il forte contrasto tra il colore bianco di Cristo e il resto dello scenario.

• GLI AFFRESCHI DI AREZZO 1452-1466
Si tratta di un polittico, ovvero di un affresco con vari riquadri. Le immagini raccontano la leggenda di Jacopo da Varagine che narra la storia del legno della croce di Cristo. Tutte le figure sono massicce e ben delineate, ma hanno la caratteristica d’essere inespressive e statiche. C’è un forte contrasto tra colori chiari (bianco) e colori più brillanti e luminosi (azzurro del cielo e il rosso delle bandiere). L’opera si divide in tre parti principali:
L’adorazione della croce da parte della regina di Saba → Rappresenta l’adorazione del legno della croce e l’incontro della regina Saba con il re Salomone. E’ un’immagine composta da una parte aperta ed una chiusa, questa divisione è data dalla presenza di una colonna corinzia più spostata a destra rispetto al centro.
Vittoria di Massenzio → Rappresenta le truppe di Costantino che avanzano verso la croce (sulla destra). Ha la caratteristica di non assomigliare ad una battaglia, poiché vi è la completa mancanza di sangue, sempre più una parata.
Il sogno →Rappresenta il sogno dell’imperatore Costantino prima della battaglia di Massenzio. Si vede l’imperatore che dorme all’interno della sua tenda, sorvegliata da tre guardie. In alto sulla sinistra c’è un angelo, che ha la caratteristica di portare luminosità al quadro. E’ da notare che le guardie non si accorgono dell’avvento dell’angelo, questo sta a sottolineare l’impostazione mistica della scena. E’ il primo notturno realizzato in Italia. L’immagine è basata sulla figura del triangolo (vd. Tenda e fascio di luce).

• I CONIUGI DI URBINO 1465
Si tratta di due ritratti a mezzo busto: Federico da Montefeltro e sua moglie Battista Sforza. I personaggi raffigurati sono solidi, con contorni nitidi e inespressivi. I colori dell’immagine maschile sono più forti e decisi rispetto a quelli della donna che tendono ad essere più chiari. Inoltre la figura femminile è più morbida rispetto a quella maschile.

• LA FLAGELLAZIONE 1460-1466
E’ una scena rigorosa nella prospettiva e nelle proporzioni. Lo spazio è suddiviso in due parti da una colonna. Nelle parte sinistra c’è rappresenta la flagellazione, mentre a destra abbiamo tre personaggi. Ci sono varie interpretazioni per l’identità di questi tre personaggi, c’è chi ritiene che siano Buonconte da Montefeltro (quello in centro vestito di rosso) e i cattivi consiglieri oppure c’è chi pensa che siano tre persone legate prima da fiducia e poi dal tradimento (proprio come Cristo e Giuda). E’ da notare che la parte sinistra è più ampia rispetto a quella destra, questo perché le raffigurazioni sono su due piani diversi: a destra abbiamo i personaggi in primo piano, quindi occupano meno spazio, mentre a sinistra i personaggi sono posti in fondo alla scena, quindi necessitano di maggior spazio. Questa distinzione tra destra e sinistra sta a sottolineare l’abilità di Piero di distribuire i pesi visivi. Tutte le figure umane sono ben delineate e massicce, ma sono prive di espressività, inoltre la scena non sembra reale poiché nella parte in cui è raffigurata la flagellazione non vi è la presenza del sangue.

• LA SACRA CONVERSAZIONE (O PALA BRERA) 1472-1474
Questa opera è stata eseguita sotto la committenza di Federico da Montefeltro (figura in basso a destra, in ginocchio). La madonna e il bambino rappresentano Battista Sforza (moglie) e il figlio appena nato. La simmetria è molto rigorosa con un’asse centrale ben delineato. Ogni personaggio ha il proprio spazio (infatti, ad ogni testa si può ricollegare un elemento architettonico) e sembra che sia isolato in se stesso, come se non interaggisse con gli altri; i volti sono seri e tranquilli (pax romana). Il volto di Federico è lo stesso del ritratto de . Questo personaggio ha la caratteristica di essere legato geometricamente al bambino: si noti che le braccia sono perfettamente allineate sulla diagonale formata dal bambino (posto in obliquo sulle gambe della madre). Nella parte in alto c’è una conchiglia che rappresenta la natura e l’origine della vita. La luce arriva da sinistra e illumina tutta l’opera.

BOTTICELLI

• LA PRIMAVERA 1480
Questa opera è stata realizzata nel periodo d’oro di Botticelli (periodo Mediceo e Platonismo), quindi vuole rappresentare la nascita dell’amore come forza motrice. Il quadro si deve essere letto da destra a sinistra. All’estrema c’è Zefiro (Dio dei venti) che acchiappa Cloris e la feconda facendo così nascere Flora (terzo personaggio da destra)Al centro c’è la Venere sovrastata da Cupido, il quale indirizza il suo arco verso le tre Grazie danzanti. Alla sinistra di esse vi è l’ultimo personaggio: Mercurio (mediatore tra dei e uomini) il quale disperde le nubi ed osserva quella sfera alla quale l’amore terreno, trasformato, deve tornare. I gruppi di personaggi sono posti in modo alternato, uniti da un movimento ondulante. Le linee delle figure sono morbide e ben definite. I colori sono brillanti e conferisco bidimensionalità all’opera, quasi come se Botticelli volesse sottolineare l’irrealtà dell’opera.

• LA NASCITA DI VENERE 1475-1483
Questo quadro è stato realizzato alla fine dell’età dell’oro, quando a Firenze cominciavano le prime tensioni e la predicazione di Savonarola; notiamo questo particolare dall’irruenza con cui viene presentato Zefiro. Il significato dell’opera è, come nella primavera, l’amore come forza motrice. Vediamo rappresentati: la venere al centro posta sopra ad una conchiglia (simbolo naturale ritenuto perfetto) che si copre con le mani ed i capelli le nudità, questa viene spinta dal dolce soffio di zefiro (sdoppiato in una figura maschile ed una femminile) verso la spiaggia, dove la attende una delle tre grazie con un mantello di fiori. Il mare su cui viene spinta la venere è caratterizzato da geometricità, infatti le onde sono tutte uguale sebbene si trovino su piani differenti. Le figure sono ben delineate e caratterizzate da bidimensionalità, probabilmente per simboleggiare l’irrealtà dell’opera.

• NATIVITA’ MISTICA 1501
Questo dipinto è stato eseguito quando a Firenze stava attraversando un periodo di confusione politica e religiosa (morte di Lorenzo il Magnifico e la predicazione di Savonarola). La Sacra Famiglia è al centro mentre in primo piano tre angeli abbracciano tre uomini. A destra della capanna si vedono due pastori con la testa cinta di rami mentre a sinistra, in un altro gruppo di uomini e angeli, uno di questi tiene in mano un ramo di ulivo e indica Gesù. Sul tetto di paglia sono inginocchiati tre angeli che sorreggono un libro aperto. In alto, sotto una cupola d’oro, si vede un girotondo di angeli. In primo piano cinque piccoli diavoli sono sprofondati nei crepacci o vengono trafitti dai loro stessi forconi.

• LA CALUNNIA 1490
Fedele allo spirito rinascimentale, botticelli trovò ispirazione nel mondo classico riprendendo un dipinto di Apelle (pittore greco del IV secolo a.C.). Sul trono siede re Mida con le orecchie d’asino, mentre l’Ignoranza e il Sospetto gli sussurrano parole di seduzione. La figura incappucciata dell’Invidia conduce verso di lui la Calunnia, alla quale l’Insidia e la Frode intrecciano le chiome. La Calunnia tiene in mano una torcia accesa e trascina per i capelli la sua vittima. A sinistra la figura nuda della Verità punta un dito verso l’alto, riconosciuta soltanto dal rimorso.

ANDREA MANTEGNA

• S.GIACOMO AL MARTIRIO 1453-1457
Rappresenta S.Giacomo che, mentre viene condotto al martirio, battezza il suo carceriere gettatosi ai suoi piedi. Sulla destra vediamo una guardia che respinge un uomo che probabilmente voleva convertirsi al cristianesimo. Al centro dell’opera c’è un personaggio che, chiaramente, riprende il San Giorgio di Donatello (evidente ammirazione di Mantegna per i suoi predecessori). Mantegna, per realizzare l’opera, ha utilizzato il cosiddetto illusionismo prospettico, ovvero la visuale è posta in basso a livello dei piedi, come se lo spettatore stesse osservando un palco scenico. L’immagine è dinamica anche se i personaggi e il complesso architettonico sono imponenti come delle sculture classiche.

• PALA DI SAN ZENO 1456-1460
Si tratta della Sacra conversazione contenuta nella chiesa di San zeno a Verona. E’ un trittico diviso in tre parti: al centro c’è la Madonna in trono con il bambino (ispiratisi a Donatello) circondata da angeli, a destra e a sinistra ci sono dei santi immersi nella lettura o nella contemplazione. Sebbene l’immagine sia divisa in tre parti da un porticato di colonne la prospettiva è una sola, inoltre l’opera è caratterizzata dall’illusionismo prospettico, ovvero la visuale è posta in basso a livello dei piedi, come se lo spettatore stesse osservando un palco scenico. La cornice e le colonne sembrano appoggiate all’opera tipo sipario scenico (si notino i piedi degli angeli che sporgono) e inoltre sottolineano l’amore per la classicità. I personaggi sono monumentali e caratterizzati da colori accesi. Sotto il trittico troviamo la predella, caratterizzata dalla medesimo illusionismo prospettico.

• CAMERA PICTA (O CAMERA DEGLI SPOSI) 1465-1474
Nella camera degli sposi abbiamo quattro pareti e il soffitto completamente decorati con affreschi (la caratteristica di questa stanza è che è priva di finestre), viene chiamata degli sposi non perché sia una camera nuziale ma perché Mantegna vi ha ritratto tutta la famiglia Gonzaga. Un loggiato percorre tutte e quattro le pareti della stanza creando così l’illusione di uno spazio più ampio. I colori sono brillanti ed accesi. Il punto di vista è unico per tutte e quattro le pareti, in questo modo Mantegna è riuscito a dare tridimensionalità ad una superficie piana. La facciata nord rappresenta tutta la corte Gonzaga radunata in un cortile. I personaggi sono chiaramente disposti per importanza, al centro c’è Ludovico Gonzaga con la moglie, dietro i figli e accanto i cortigiani e il consigliere. Nella parete ovest c’è rappresentato Ludovico Gonzaga con il Figlio Francesco ed alcuni personaggi storici; tutti questi personaggi, eccetto Francesco, sono posti di profilo o a ¾ e non lasciano trapelare alcuna emozione. Sul soffitto c’è un oculo dipinto, dal quale si vedono dei putti, dei curiosi e un pavone (simbolo di ricchezza e prestigio).

• CRISTO MORTO 1481
L’opera rappresenta la Vergine e la Maddalena che piangono sul corpo di Cristo ormai morto. La prospettiva si trova a livello dei piedi di Cristo ma le due donne non sono comprese nel cono prospettico. Mantegna ha ridotto le parti più vicine e aumentato le parti più lontane per non disegnare i piedi sproporzionati. I colori sono duri e aspri.

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