Etruschi e Romani

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte
Download:130
Data:03.10.2005
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
etruschi-romani_2.zip (Dimensione: 6.19 Kb)
trucheck.it_etruschi-e-romani.doc     30.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Pittura VI-V a.C.: la tecnica usata è la pittura su tufo seguita dall’affresco (tecnica di pittura murale in cui i pigmenti terrosi, mescolati con acqua,vengono applicati sull’intonato fresco e ancora umido affinché s’incorporino allo afondo e si fissino ad esso sfruttando il processo chimico per cui la calce dell’intonaco, combinandosi con i gas carboniosi dell’aria, si trasforma in carbonato di calcio, divendendo una superficie compatta che ciude in sé il colore.le decorazioni sono imperfette ma policromatiche e luminose. Pittura IV-III a.C: gli affreschi sono sempre più particolareggiati (rifiniti a tempera ⇨ tecnica di pittura che usa l’acqua per scogliere i colori e come agglutinanti sostanze quali chiare d’uovo, latte, colle, gomme o altro [olio eluso]) , compare il chiaroscuro (rappresentazione dell’idea di profondità), i colori diventano neutri e opachi.
Scultura: cinerario villanoviano: vaso bicononico decorato coperto con ciotola rovesciata>ciotola sostituita da elmo> regione chiusina VII a.C. canopi di terracotta o metallo: vaso = corpo, manici ricurvi = braccia, coperchio con ritratto = volto (a volte coperto da maschera d’oro), base vaso= trono> uomo seduto cavo con testa come coperchio> zona di Volterra piccole urne di alabastro o marmo> VI a.C, sarcofagi di terracotta, pietra o alabastro: defunto steso su triclino in atto di banchettare> III a.C. nascita ritrattistica fittile e inzio abbellimento frontoni dei templi con lastre di terracotta con rilievi molto alti, quasi sculture a tutto tondo. Il bucchero: particolare ceramica (675-475 a.C.) la cui pasta, nera e lucida, richiedeva una cottura a temperature elevatissime, l’affumicamento e una mescola a base di carbonato di sodio. Architettura: 3 diverse tombe: tholos (edificio funerario circolare, a camera, con copertura a pseudocupola tenuta in sesto da terriccio trattenuto da muro di contenimento), ipogea (stanze scavate nel tufo risparmiando pilastri), rupestre (nella parete di valle ad U facciate di falsi templi e negli incavi depositati i sarcofagi o le urne).
Il tempio etrusco si distingue dal tempio greco per la presenza del podio e per una decisa frontalità di impianto (colonnato disposto solo in facciata). La pianta del tempio etrusco è quasi quadrata a differenza di quello greco (pianta rettangolare). Gli etruschi, a differenza dei greci, non usano il marmo e i frontoni sono lasciati inizialmente vuoti, poi occupati da lastre di terracotta con rilievi molto alti.
~ In un primo periodo le pareti sono spartite in zoccoli, riquadri, cornici, pilastri differenziati dal colore che imita un rivestimento marmoreo senza raffigurazioni di scene (stile a incrostazione). Verso la metà del I secolo a.C. si afferma invece la rappresentazione di finte architetture, che ampliano illusoriamente lo spazio degli ambienti (stile architettonico). Successivamente si torna alla parete divisa in cornici dipinte; al posto delle finte lastre di marmo vengono però rappresentate figure dipinte con rapide pennellate, su fondi di un solo colore; quadri di genere, di soggetto mitologico o paesistico (stile ornamentale). Nell’ultimo periodo dell’impero, infine, si torna alla rappresentazione di elementi architettonici in prospettiva, ma in modo molto più decorativo e sovraccarico di particolari (stile illusionistico).
~ Tempio: rispetto al tempio etrusco la cella assume maggiori dimensioni, mentre le colonne, oltre che all’ordine tuscanico elaborato dagli Etruschi, si rifanno anche agli ordini greci ionico e corinzio. Il colonnato che circonda esternamente la cella è generalmente ridotto ad una serie di semicolonne addossate alle pareti laterali, mentre sulla facciata principale, secondo lo schema del tempio etrusco, un profondo portico si eleva su di un alto podio a gradini. In età imperiale il tempio, spesso anche a pianta centrale (circolare o poligonale) e ingigantito nelle dimensioni, si arricchisce di nicchie ed absidi, spazi semicircolari ricavati nelle pareti e destinati ad accogliere statue o realizzati per rendere più articolata la pianta di un edificio. La copertura non è più costituita solo da un tetto a due falde, ma anche da volte a botte o a cupola.
~ Basilica: edificio romano a pianta rettangolare, con lo spazio suddiviso da file di colonne: aveva funzione di tribunale e centro commerciale.
~ Terme: i primi edifici termali sorgono in età repubblicana. Un vasto edificio centrale contiene le aule termali con piscine di acqua fredda, tiepida e calda, le palestra per la lotta ed i giardini.
~ Teatro: si sviluppò nell’ultimo secolo della repubblica. Le strutture precedentemente adibite a questa funzione erano in legno e provvisorie per legge. La cavea, a differenze del teatro greco, non si adatta più necessariamente al pendio naturale di un colle, ma sorge ovunque si richieda. Le poderose strutture ad arco che sostengono le gradinate diventano parte essenziale dell’edificio e lo caratterizzano esternamente. Il fondale alle spalle degli attori, che chiude l’orchestra, non è più un semplice muro, bensì un’altra parete ornata da due o tre ordini di colonne sovrapposte, che in età imperiale si incava con absidi. In essa si aprono tre porte, che conducono agli ambienti riservati agli attori.
~ Anfiteatro: il suo nome significa proprio doppio teatro. Ha una forma ellittica, con l’arena posta generalmente più in basso rispetto al piano stradale per limitare lo sviluppo in altezza dell’edificio e consentire, al tempo stesso, di ricavare tutta l’ampiezza necessaria alla grande cavea, divisa in settori destinati a differenti tipi di pubblico. In basso, in prossimità dell’arena, siedono l’imperatore ed i personaggi di maggior rilievo; via via, risalendo, si arriva alla zona riservata alla plebe, che assiste in piedi agli spettacoli.
~ Circo: edificio quadrangolare, con uno dei lati corti semicircolari. La lunga pista per le corse dei carri era divisa longitudinalmente da un terrapieno (spina). Le gradinate per il pubblico erano disposte tutt’intorno la pista.
~ Mercati di Traiano

Esempio