Appunti sul realismo in arte

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

Il realismo in arte

Il Realismo si sviluppa in Francia a metà dell’Ottocento. Nel 1855 Courbet si presenta all’Esposizione Universale con opere rifiutate dall’esposizione ufficiale nel Padiglione del Realismo.
Il termine viene usato per la prima volta negli anni trenta dell’Ottocento: indicava l’arte come attenzione al vero – paesaggisti (Fontanesi e Scuola di Posillipo), tra Romanticismo e Realismo (arte del paesaggio con Constable Studio delle nuvole – studio scientifico della realtà – espone al Salon nel 1822).
Nel 1857 avviene la pubblicazione di Fleuri “Realisme”: polemica perché l’arte non è più imitazione della realtà, contrasti dovuti anche alla nascita della fotografia (nascita del dagherrotipo nel 1839). La storia della fotografia e la storia dell’arte si intersecano (i fotografi ricercano l’effetto soffuso, i pittori il taglio fotografico).
Courbet Courbet col cane nero

Courbet utilizzerà spesso l’inquadratura di tipo fotografico. Presenta ancora aspetti romantici, la pittura è ancora di paesaggio, non è precisa, ed è in secondo piano. La figura in primo piano è l’uomo: fiducia massima nelle capacità dell’uomo. Non ci sono più pastori, contadini, ma è ritratto l’artista, uomo colto. Courbet interviene a dare giudizi di carattere personale alla società.
Courbet 1849 Spaccatori di pietre
Il soggetto non si era mai visto prima: la classe lavorativa, la classe sociale più debole. Romantico come quadro storico. Coscienza della storia (si pensi alla letteratura: gli umili, Zola, Manzoni, Hugo). È nuovo nella forma: nuovo tipo di chiaroscuro, molto caldo.
Courbet 1854 Le impagliatrici di grano
Episodio di vita quotidiana. La verità consiste nella resa dei personaggi scelti fra quelli del popolo (atteggiamento assai criticato). Corpi rozzi, massicci, duri. Le donne non sono neanche ben individuate nei volti: sembrano deformate.
Millet 1854 Le spigolatrici
Tocca il Realismo con atteggiamento pacato. Nobilita il lavoro quotidiano. Necessità di mettere il triviale a livello del sublime. Importante è l’aspetto mentale. Necessità di un’arte che faccia pensare a qualcosa: Millet diventa simbolista.
Courbet 1851 Il funerale privato
Courbet lo espone al Salon nel 1851. Viene duramente criticato per la scelta del soggetto. Inquadratura romantica dei quadri storici. Le figure sono le stesse del villaggio di Ornans (popolane, cantori). L’artista entra a far parte della vita della gente, per descrivere quella realtà. L’arte diventa partecipazione emotiva agli aspetti del reale. Le figure sono raggruppate, vicine, in uno spazio piatto, il paesaggio è appena accennato. Grande partecipazione emotiva. Non enfatizza né idealizza i personaggi. Taglio fotografico: ai lati del quadro le figure sono tagliate.
Courbet 1856 Demoiselles d’Avignon au bord de la Seine
Ha influenzato Manet. Taglio fotografico: le figure non sono completate. sfondo ridotto. Scelta del soggetto: due popolane dai lineamenti rozzi. Immobilità della scena. I colori sono pastosi. Pittura tonale.
Daumier
Realtà di vita urbana (teatro, interni, ecc.). Importante per l’arte impressioniste e per Toulouse-Lautrec. Inquadratura particolare, le figure sono di spalle. Contrasto chiaroscurale perché la fonte luminosa è sul fondo. Le tematiche sono: la lavandaia, il vagone di terza classe (scelta particolare del soggetto, gente povera, deformazione dei volti). Le deformazioni dei volti saranno più evidenti nelle litografie pubblicate sul giornale satirico “La caricature del 1831.

Nick malva

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