Lo sviluppo cognitivo dei bambini

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Categoria:Psicologia

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Testo

Lo sviluppo cognitivo
Il neonato
Percezione visiva:
• è in grado di distinguere colori (in particolare il blu, il rosso e il verde)
• ha un’attenzione selettiva (cerca il movimento, le fonti luminose, le linee curve, degli stimoli visivi strutturati e/o complessi)
• percepisce il volto umano se posto frontalmente, preferendo quello della madre (è attratto dagli estranei e riconosce le espressioni emotive)
• è attratto dalla novità
Percezione uditiva:
• ha una soglia uditiva molto alta
• discrimina i suoni umani da quelli di altro genere
• preferisce i suoni ritmici rispetto quelli isolati
Percezione olfattiva:
• differenzia alcuni odori tra cui aceto, liquirizia e alcol (apprezza quelli gradevoli e si allontana da quelli sgradevoli)
• riconosce l’odore del latte materno
Percezione della profondità:
• percepisce la profondità e la tridimensionalità (6 mesi)
• ha un atteggiamento di ricerca attiva verso l’ambiente
LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET:
Piaget studia ogni tipo di processo che abbia a che fare con il pensiero e la conoscenza.
Secondo le sue teorie, stabilisce 3 definizioni importanti:
• schema mentale: rappresentazione mentale degli elementi rilevanti di un evento, situazione, oggetto o persona
• assimilazione: incorporamento di nuove esperienze agli schemi mentali che già possediamo
• accomodamento: applicazione degli schemi mentali che già possediamo alle nuove esperienze
GLI STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET
Età approssimata
Stadi dello sviluppo cognitivo
Elementi fondamentali dello sviluppo
Dalla nascita
ai 2 anni
Sensomotorio:
il bambino sperimenta il mondo tramite i sensi e le azioni (applicazione degli schemi tattili, uditivi, per-cettivi e motori)
• esercizio dei riflessi (suzione, visiva, uditi-va), reazioni circolari primaria, secondaria e terziaria
• permanenza dell’oggetto
• angoscia di fronte agli estranei
2-6 anni
Preoperativo:
il bambino è in grado di rappresentare mentalmen-te le cose con le parole ma non riesce a usare la logica
• capacità rappresentativa
• imitazione differita (ri-produrre oggetti che non sono presenti in quel determinato mo-mento), combinazioni mentali, pensiero sim-bolico
• pensiero unidirezionale o irreversibile
• egocentrismo, realismo, animismo, artificiali-smo, finalismo
7-11 anni
Operativo concreto:
il bambino pensa in modo logico di fronte agli eventi concreti, coglie analogie concrete ed esegue ope-razioni logiche
• pensiero reversibile
• induzione
• conservazione, seriazio-ne, classificazione
• operazioni matematiche, senso dei rapporti euclidei, valore della prospettiva
12 anni in poi
Operativo formale:
l’adolescente comincia a ragionare formalmente
• ragionamento ipotetico deduttivo
• passaggio dal reale al possibile
• soluzione sistematica dei problemi
LO STADIO SENSOMOTORIO
Questo periodo va dalla nascita fino ai 2 anni. In quest’età il bambino impara a conoscere il mondo agendo su di esso con le proprie esperienze sensoriali e motorie immediate. Le azioni all’inizio non sono finalizzate, ma con la graduale maturazione fisica e l’accrescimento delle esperienze e delle conoscenze, diventano risposte regolari e sistematiche.
Piaget raggruppa queste azioni nelle reazioni circolari:
• reazione circolare primaria, che il bambino indirizza verso il proprio corpo
• reazione circolare secondaria, che rivolge verso l’ambiente
• reazione circolare terziaria, attraverso l’utilizzo degli oggetti come mezzi per raggiungere determinati scopi
I SEI SOTTOSTADI DELLO SVILUPPO SENSOMOTORIO
I primi due implicano un rapporto con il proprio corpo
Dalla nascita a 1 mese
Esercizio dei riflessi primari per ottenere una gratificazione sensoriale: riproduce un’azione perché ha prodotto un effetto piacevole
1-4 mesi
Reazione circolare primaria:
accomodazione e coordinazione riflessi
I due stadi successivi coinvolgono gli oggetti e le persone
4-8 mesi
Reazione circolare secondaria: mette in atto dei procedimenti per far durare gli spettacoli interessanti
8-12 mesi
Coordinazione degli schemi:
applica gli schemi per caso (apprendimen-to per tentativi ed errori), coordinazione degli schemi percettivi e motori per iniziare un’azione intenzionale mirata ad ottenere un effetto (distingue tra causa e effetto)
Gli ultimi due sono i più creativi, prima con l’azione, poi con la rappresentazione degli oggetti
12-18 mesi
Reazione circolare terziaria:
utilizzo di nuovi mezzi tramite le speri-mentazione attiva
18-24 mesi
Invenzione di mezzi nuovi tramite com-binazioni mentali:
pensa prima di fare
TAPPE DELLA FORMAZIONE DELLA PERMANENZA DELL’OGGETTO
0-3 mesi
Il bambino è concentrato nella sua prima esplorazione del mondo e si concentra sugli oggetti intorno a lui: ci sono, ma non se li raffigura nella sua memoria
3-7 mesi
Cerca di afferrare gli oggetti che vede, ma non cerca di raggiungere quelli che escono dal suo campo percettivo, perché non è in grado di rendersi conto della loro continuità di esistenza
7-12 mesi
Cerca di raggiungere un oggetto nascosto dalla sua vista purché lo abbia seguito con lo sguardo mentre veniva nascosto. Tende a ricercare l’oggetto sempre nel primo posto dov’è stato nascosto
12-18 mesi
Si rende conto che gli oggetti possono essere spostati e se assiste agli spostamenti, li cerca nel punto giusto
18-24 mesi
Cerca gli oggetti anche se non li ha visti nascondere (spostamenti invisibili): la tappa della permanenza dell’oggetto è completamente strutturata
LA MEMORIA
Il processo di memoria è strettamente legato a quello di attenzione e di percezione.
Verso i 5-6 mesi, il bambino è in grado di riconoscere eventi familiari (viso dei parenti, riconosce il proprio cane, …) quindi possiede una memoria di riconoscimento che però è fragile e si rafforzerà verso gli 8-12 mesi.
Successivamente si introduce la memoria di rievocazione (la memoria in grado di recuperare, da esperienze precedentemente immagazzinate, informazioni che possono riferirsi a episodi della nostra vita, a conoscenze generali che abbiamo acquisito, a procedure da attivare in determinati casi, …).
La memoria attiva (abilità di trattenere nella mente il passato e di operare confronti tra stimoli e realtà differenti) compare verso gli 11-12 mesi. Il fatto che il bambino sia in grado di utilizzare questa memoria, ci consente di comprendere la comparsa di alcune caratteristiche tipiche: la paura delle persone non conosciute e la paura del distacco dalle figure familiari.
IL LINGUAGGIO
• 0-3 mesi: pianto e gorgoglii
• 3-6 mesi: vocalizzazione. Il bambino è in grado di discriminare tra i vari suoni ed è più sensibile, tanto da cercare di ripetere i suoni che lui stesso ha appena prodotto, oppure tenta di riprodurre i suoni provenienti dall’ambiente.
• 6-9 mesi: lallazione. In questa fase c’è la fusione tra una vocale e una consonante. Qui si instaura un gioco vocale con l’adulto, che prende l’iniziativa di produrre un suono, aspettando poi che il bambino lo riproduca.
• 9-13 mesi: compaiono le prime parole e si arricchisce la comunicazione gestuale.
• 13-20 mesi: frase telegrafica o sovra generalizzazione semantica. Il bambino utilizzando una sola parola, implica un’intera frase o oggetti che hanno caratteristiche comuni.
• dopo i 20 mesi: veloce arricchimento del lessico. Le frasi iniziano ad allargarsi e comprendere dalle tre e più parole, una di seguito all’altra, rispettando le regole grammaticali della propria lingua di appartenenza.

La seconda infanzia
La seconda infanzia corrisponde, per Piaget, lo stadio preoperatorio, caratterizzato da una forma di pensiero rappresentativo o simbolico. Ritroviamo questa capacità di manipolazione mentale:
• nel gioco simbolico (facciamo finta che …)
• nel disegno soprattutto quando il bambino dà un significato ai suoi disegni
• nel linguaggio, evocando situazione e oggetti non presenti
LO SVILUPPO DELLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
• fase degli scarabocchi: all’inizio sono casuali, poi compaiono forme ricorrenti (solitamente croci o cerchi). Lo scarabocchio rappresenta soprattutto la voglia del bambino di lasciare un suo segno tangibile
• realismo fortuito: il bambino nota la somiglianza tra il suo disegno e qualcosa di esistente e allora dirà di aver disegnato quell’oggetto
• realismo mancato: comincia a disegnare intenzionato a disegnare una determinata cosa, ma non ci riesce e allora dirà di aver disegnato qualcos’altro, che assomiglia di più al suo disegno
• disegno attraverso schemi: rappresenta più spesso le cose che gli riescono meglio, principalmente gli umani o oggetti singoli, comincia ad aggiungere lo sfondo ai disegni. Iniziano anche i primi collegamenti tra gli oggetti (uccellino-albero), ma manca ancora la proporzione
• realismo intellettuale: disegna in base alle sue conoscenze, dà più attenzione ai particolari anche se non usa ancora la tridimensionalità e la prospettiva
• realismo visivo: i disegni rispecchiano la realtà a seconda del punto di vista in cui è osservata. C’è una graduale conquista nell’applicazione delle regole prospettiche e nell’utilizzo di decorazioni.
La manipolazione mentale degli schemi del bambino è possibile fino ad un certo punto, perché una delle caratteristiche del pensiero infantile è l’irreversibilità o uni direzionalità, cioè la rappresentazione mentale aderisce al percorso della percezione e una volta raggiunto il risultato finale dell’azione , è incapace di rielaborarla e di operare su di essa ripercorrendone le fasi esecutive precedenti per riorganizzarle in un insieme.
Quindi diremo che l’unidirezionalità è l’impossibilità di ripercorrere mentalmente all’indietro un processo o una trasformazione.
Il bambino in quest’età interpreta la realtà naturale e sociale principalmente attraverso questi punti:
• realismo: dà più importanza ai dati percettivi piuttosto che a quelli rappresentativi, quindi la realtà soggettiva domina su quella oggettiva (confida all’orsacchiotto i suoi dolori)
• artificialismo: secondo il bambino tra i 6 e i 7 anni, l’artefice di tutto è l’uomo (il lago esiste perché hanno fatto un grande buco, poi hanno costruito gli argini e poi si è riempito con l’acqua della pioggia)
• animismo: gli oggetti e i fenomeni sono dotati di un’anima (i giocattoli hanno una propria vita: dormono, si svegliano, mangiano e fanno i capricci)
• finalismo: tutti gli oggetti e i fenomeni hanno un fine (la luna esiste perché deve illuminare la notte, il sole esiste perché deve illuminare e ci deve scaldare)

Terza infanzia (fanciullezza)
Il pensiero del bambino in età scolare è reversibile cioè riesce a prendere in considerazione contemporaneamente più aspetti della stessa realtà. È in grado non solo di considerare i tratti percettivi presenti, ma anche quelli non presenti, quindi immagina quello che non c’è e riesce a cogliere la relazioni logiche esistenti in casi concreti e specifici, quindi ha acquisito gli aspetti di
• seriazione: è capace di ordinare in successione degli oggetti, dei fatti, delle persone, seguendo un certo criterio (età, grandezza, peso, …)
• classificazione: sa includere oggetti, persone e cose in classi (insiemi determinati da caratteristiche comuni, come ad esempio colore o forma)
• operazioni matematiche
• senso dei rapporti euclidei
• valore della prospettiva: coglie che la dimensione degli oggetti varia in relazione alla distanza e al punto di vista di chi osserva.
SISTEMA PREOPERATVO E OPERATVO CONCRETO A CONFRONTO
PREOPERATIVO
OPERATIVO CONCRETO
Concentrazione sulle figure percettive: le estremità.
Per esempio, se ci sono due serie di 15 gettoni e in una delle due sono disposti con uno spazio maggiore tra un gettone e l’altro, il bambino dirà che la fila che ha più spazio tra gettone e gettone, ne ha di più.
Corrispondenza per termini.
In questo caso non rivolgerà più la sua at-tenzione solo alle estremità della fila, ma constaterà l’uguaglianza della serie attra-verso una corrispondenza di termini, poi per mezzo di una numerazione.
Concentrazione su uno stato: l’altezza o la larghezza per valutare la quantità del liquido.
L’uguaglianza tra due bicchieri identici sarà negata se il liquido viene versato in un contenitore lungo e stretto, perché si concentra sulla larghezza o l’altezza senza metterle in relazione.
Concetto di invarianza (conservazione).
Non focalizza solo l’altezza raggiunta dal liquido nel contenitore, ma riesce a tener conto delle dimensioni relative ai vari contenitori e a capire che l’operazione del versare reversibile.
Mancanza di capacità di seriazione.
Ordina gli oggetti solo per giustapposi- zione o piccole serie scoordinate.
Seriazione con l’acquistare del concetto di transitività.
La transitività è quando il bambino sceglie l’elemento più piccolo e poi quello più piccolo tra quelli rimasti fino ad esaurire la serie.
Non inclusione nelle classi.
Classificazione.
Egocentrismo.
L’egocentrismo non va confuso con l’egoi-smo. Infatti l’egocentrismo è l’incapacità di valutare il punto di vista altrui, cioè ve-de solo la sua prospettiva.
Invece l’egoismo è quando il bambino com-prende pienamente la differenza tra i propri desideri da quelli degli altri e ten-de ad anteporre i propri davanti a quelli degli altri.
Superamento dell’egocentrismo.
Attraverso una graduale decontrazione, riesce ad acquisire la capacità di mettersi al posto degli altri.
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