L'infanzia e l'adolescenza

Materie:Appunti
Categoria:Psicologia

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Testo

Il tecnico dei servizi sociali , и quella figura professionale, che ha il compito di soddisfare i bisogni primari della persona, favorire il benessere e l'autonomia; viene a contatto, con persone come anziani, disabili e bambini.
Con il termine "minori" ci si riferisce a tutte quelle persone che si trovano comprese nella fascia d'etа che va da 0 a 18 anni e, che, tradizionalmente viene considerata come etа evolutiva.
I bisogni che i minori hanno, sono diversi, a seconda dell'etа che stanno attraversando, nel senso che i bisogni di un bambino di 3 anni non sono gli stessi bisogni, di un bambino di 6 anni o di un adolescente. L'idea che ad ogni etа, corispondano caratteristiche e bisogni diversi, e che essi sono molto differenti da quelli dell'adulto, и una conquista recente della nostra civiltа. Il primo ad introdurre questa concezione, fu Jean Jacques Rousseau che, verso la metа del 1700, avanzт l'idea che il bambino fosse fondamentalmente "buono", e che fosse compito degli educatori, predisporre le condizioni, perchи potessero emergere tutte le sue potenzialitа. Piщ in generale, si puт affermare, che ogni societа, in ogni periodo storico, ha avuto una particolare idea dell'infanzia, e di come questa dovesse essere vissuta in relazione alla vita adulta. I dipinti che ritraggono i bambini nei secoli precedenti o non rilevano le fattezze infantili e li propongono come "piccoli adulti" oppure li rappresentano abbigliati e agghindati come gli adulti. Si deve aspettare il 1700 perchи emerga una visione dell'infanzia come etа propedeutica a quella adulta, e della quale occorre occuparsi, perchи si gettano le fondamenta per il futuro uomo, e, solo alla fine del 1800, si diffondono le biografie di bambini, redatte da genitori, con le prime descrizioni del comportamento, in genere, dei propri figli.
Posiamo dividere l'etа evolutiva in prima, seconda, terza infanzia e adolescenza.

PRIMA INFANZIA

Secondo Bowlby, il bambino presenta una predisposizione innata, a stabilire rapporti sociali; il primo rapporto sociale significativo и con la figura con cui si stabilisce un legame di attaccamento e, dall'evolversi del rapporto con essa, secondo Erikson, si strutturerа il senso di fiducia o sfiducia.
Si sviluppano i primi legami affettivi, soprattutto con chi svolge la funzione materna, vale a dire con chi si occupa di lui, fornendo protezione, rassicurazione e dando risposta ai bisogni primari di alimentazione e accudimento. Secondo la Mahler, inizialmente il bambino non percepisce la distinzione tra sи e la madre poichи, il processo che porterа alla separazione dalla madre e all'individuazione, cioи capacitа di riconoscersi differenti dalla madre e quindi individui a sи stanti, terminerа verso la fine del secondo anno, inizio del terzo.
A partire dai 12 mesi, con la conquista della deambulazione, il bambino amplia le sue capacitа di esplorazione del mondo circostante. Verso i 18 mesi compare la funzione simbolica o rappresentativa del pensiero, vale a dire la capacitа di sostituire la realtа concreta con una sua rappresentazione mentale.
Dopo i 18 mesi, il bambino comincia a rappresentarsi mentalmente l'esistenza della figura d'ataccamento, indipendentemente dalla sua presenza, e questo anche in relazione allo sviluppo delle capacitа cognitive. Con lo sviluppo contemporaneo della memoria, il bambino stabilisce dei legami affettivi anche con persone con cui entra piщ frequentemente in contatto. In questo periodo, secondo la teoria di Piaget, lo sviluppo dell'intelligenza и legato all'uso di schemi percettivi e motori. Il linguaggio и inizialmente ristretto all'olofrase, cioи parola che ha funzione di un'intera frase, in seguito, a due parole accostate senza legami grammaticali, ma capaci di comunicare un significato completo.
I bisogni prevalenti sono:

- bisogni primari, come mangiare, dormire, l'essere puliti, la creazione di routines e, non nel significato piщ propriamente fisiologico, ma perchи attraverso le attivitа di accudimento sono veicolati scambi affettivi, si interagisce con il mondo esterno ecc.

- bisogni di affetto e attaccamento

- bisogni di esplorazione e gioco: prime attivitа di esplorazione riguardano se stessi, la madre, gli oggetti, lo spazio che, progressivamente, con la maturazione delle capacitа motorie, puт raggiungere.

SECONDA INFANZIA

Il bambino in etа prescolare si rivela come un bambino che tende ad essere sempre piщ indipendente ed autonomo. Aumentano le sue capacitа motorie, sia di motricitа globale, sia di motricitа fine, и in grado di spostarsi con facilitа e di farsi comprendere attraverso il linguaggio. Intorno ai 2 anni, in concomitanza con le esperienze legate al controllo sfinterico, fase anale descritta da Freud, secondo Erikson, si presentano sentimenti di dubbio relativo alle capacitа di controllo del poprio corpo e di vergogna qualora l'atteggiamento educativo dei genitori sottolinei queste incapacitа. Contemporaneamente, si verifica la cosidetta fase di opposizione, nel senso che, secondo Spitz, il bambino utilizza il "no" come forma di rivendicazione della propria autonomia. Verso i 3 anni, con l'insorgenza del complesso edipico, descritto da Freud, fanno la loro comparsa, una serie di sentimenti conflittuali, quali rivalitа, invidia e aggressivitа, nei confronti del genitore dello stesso sesso e di sentimenti di desiderio e di possessivitа nei confronti del genitore di sesso opposto. La risoluzione del complesso edipico, si attua attraverso l'identificazione, con il genitore dello stesso sesso, processo che porterа ad una prima identitа sessuale e all'introizione delle regole morali; in questo periodo sono molto evidenti comportamenti e fantasie legati alla sessualitа.
I bisogni prevalenti sono:

- bisogno di gioco e scoperta, cioи scoprire nuovi ambienti; il gioco и l'attivitа fondamentale dei bambini, che non ha il significato di "perdere tempo", ma и una delle forze che agiscono promuovendo contemporaneamente processi cognitivi, affetivi e sociali; - bisogno di autonomia e iniziativa;
- bisogno di interazione on i coetanei.
TERZA INFANZIA

И il periodo che va dai 6 agli 11 anni, coincide con la prima scolarizzazione ed и il momento dei massimi apprendimenti.
Secondo Piaget, il pensiero diviene capace di reversibilitа, vale a dire che riesce a prendere in esame contemporaneamente aspetti diversi della realtа, indipendentemente dalla loro presenza e dalle loro caratteristiche percettive. Si ampliano e si affinano le strategie cognitive, in particolare quelle relative alla memoria (cognitivismo). Il linguaggio si adegua sempre piщ alle regole dell'esposizione corretta, il lessico si arricchisce di vocaboli e, l'entrata nella scuola, permette al bambino di utilizzare con piщ sicurezza gli alfabeti e, il ruolo dell'insegnante, assume notevole importanza, perchи funge da mediatore. Se il bambino sente di riuscire bene nei compiti che gli vengono assegnati, incrementa il proprio livello di autostima, se al contrario, riscuote sempre insuccessi, e, al confronto con i compagni, risulta un perdente, sviluppa un sentimento di inferioritа. Si consolidano le amicizie con i coetanei, anche se le aggregazioni sono ancora prevalentemente legate all'appartenere allo stesso sesso.
I bisogni prevalenti sono:

- bisogno di avventura, nel senso, fare un qualcosa di nuovo e di emozionamte; per il bambino l'avventura и rappresentata dalla possibilitа di esplorare il mondo contando sulle proprie forze

- bisogno di aggregazione, che da qui in poi и un bisogno fondamentale

- bisogno di stima, affetto, riconoscimento

Secondo la Montessori, la prima donna medico italiana e prima operatrice di strada, и il mondo che si deve adattare ai bambini e non viceversa, e da qui nascono, le piccole sedie, i tavolini, i lavandini, ecc. tutto a misura di bambino per favorire al meglio la loro autonomia.

L'ADOLESCENZA

Puт essere definita come un lento processo, che porta al suo interno rotture e disarmonie, che interessano il corpo, la personalitа, i comportamenti, la relazione con se stesso e con gli altri, ed и anche considerata, come la fase centrale di sviluppo psicologico, durante la quale avvengono delle trasformazioni e si verificano degli "abbandoni" di aspetti considerati tipicamente infantili:

- a livello fisico, con l'abbandono di un corpo infantile e il raggiungimento di un corpo adulto con tutte le implicazioni di tipo sessuale e riproduttivo;

- a livello cognitivo, con il superamento del pensiero operatorio concreto e il conseguimento della logica formale e del pensiero deduttivo;

- a livello affettivo, con l'abbandono degli oggetti d'amore infantili e la ricerca di un impegno in legami affettivi al di fuori dell' ambito familiare;

- a livello sociale, con l'abbandono della dipendenza dalla famiglia e la ricerca di un'autonomia di azione e di giudizio da esercitare al di fuori del contesto familiare.

Il periodo adolescenziale puт essere diviso in:

- preadolescenza, che corrisponde alla pubertа, all'etа compresa tra gli 11 e i 14 anni circa;

- adoloescenza propriamente detta, che va dai 14 ai 17 anni circa;

- post-adolescenza, che va dai 17 anni circa ai 20 anni ed и caratterizzata dall'assunzione di un ruolo sociale preciso.

I bisogni prevalenti sono:

- bisogno di identitа

- bisogno di indipendenza

- bisogno di "senso"

Oltre a quelli che sono i bisogni tipici delle diverse fasce d'etа, esistono, poi, situazioni che si connotano per una loro specificitа e che evidenziano altri tipi di bisogno. Alcune tipologie di problemi, riguardano o situazioni vissute dai minori stranieri, o minori maltrattati e dagli adolescenti. Il disagio corrisponde ad una percezione soggettiva di malessere, di fatica, di sofferenza psicologica. I minori stranieri, non sono di per sи soggetti a rischio di disagio, ma lo diventano, perchи il processo di integrazione all'interno del paese nel quale sono immigrati, si rivela denso di problemi. Si tratta di un processo che presenta caratteristiche diverse in relazione a una molteplicitа di fattori, il primo dei quali и la tipologia di minore straniero che puт essere:

- minore nato in Italia;

- minore giunto per adozione internazionale;

- minore presente da solo;

- minore "ricongiunto";

- minore in cerca d'asilo;

- figlio di coppia mista.

Il processo di integrazione, pone un problema difficile da affrontare, sia per il minore, sia per la societа, ed и riconducibile all'incontro/scontro, tra diverse identitа culturali, tra modelli di vita ed educativi, tra richieste sociali differenti, tra modi diversi di concepire e agire i ruoli familiari e sociali. L'insieme di questi elementi и riconducibile alla definizione di identitа etnica, vale a dire, a quelle dimensioni di carattere non solo biologico, ma prevalentemente culturale e sociale, di una specifica comunitа, con una particolare attenzione alla lingua.
I bisogni dei minori stranieri sono gli stessi degli altri bambini con l'aggiunta del bisogno di integrazione, e accettazione della propria persona, senza prendere in considerazione la razza, la cultura, la societа.

MINORI MALTRATTATI

Il maltrattamento nell'infanzia e nell'adolescenza, si presenta in modi diversi, sia perchи puт essere ricoducibile ad azioni ben definite, come la violenza fisica, emozionale, l'abuso sessuale, sia perchи si puт manifestare come conseguenza di "mancanze" come, ad esempio, la mancanza di cure adeguate, tipica della trascuratezza.
La caratteristica che accomuna i diversi tipi di maltrattamento, и data dalle gravi conseguenze sul piano fisico e/o psicologico del minore, che vanno direttamente a compromettere la sicurezza del bambino, il suo equilibrio emotivi, il suo sviluppo psico-relazionale, la stima di sи nel presente, ed il futuro ruolo sociale.

MALTRATTAMENTO FISICO

Le lesioni, conseguenza di un maltrattamento fisico, debbono essere distinte da quelle derivanti da un incidente e per questo, vi sono alcuni elementi che possono essere indicativi, come per esempio, il ritardo a cercare aiuto medico, il racconto vago, povero di dettagli e variabile da persona a persona su quanto sarebbe successo, posono far insospettire; inoltre, occorre porre attenzione anche all'atteggiamento del bambino e dei genitori. Diversamente dal medico che ha strumenti diagnostici piщ raffinati e puт valutare fratture o lesioni interne, chi si occupa del bambino o ragazzo, individua segni, che si riferiscono principalmente alla cute come ecchimosi, ematomi multipli, abrasioni, impronte come denti, mani ecc. Le lesioni al capo sono molto frequenti e nei casi di maltrattamento costituiscono la pricipale causa di morte per abuso fisico. Sono facilmente rilevabili anche le ustioni volontarie causate da liquidi bollenti, specie acqua, o da sigaretta.

ABUSO SESSUALE

Ci si riferisce a quell'insieme di situazioni in cui viene coinvolto in attivitа sessuali un soggetto minorenne, al quale manca, a causa dell'etа, la consapevolezza delle proprie azioni e la capacitа di scegliere. L'eventuale conenso del minore, non va considerato, perchи per poter parlare di consenso, и necessario che il soggetto abbia una conoscenza di ciт che sta per fare, e di tutte le relative conseguenze ed implicazioni e che ci sia la libertа interiore per autodeterminarsi. Nei bambini queste due condizioni non possono esserci, perchи anche se c'и una conoscenza intellettiva di ciт che sta per fare, non c'и la capacitа di gestire le proprie pulsioni affettive e menca la capacitа di sottrarsi alle pressioni fisiche o psicologiche dell'adulto, soprattutto se si tratta di un familiare. L'abuso и un fenomeno che colpisce tutte le fasce sociali, nel senso che, sia l'abusante, sia la vittima, possono appartenere ad una famiglia qualsiasi, benestante o marginalizzata, metropolitana o contadina ecc...e sono colpiti indifferentemente maschi e femmine, anche se vi и una netta prevalnza di bambine, di sempre piщ giovane etа. Se l'abuso avviene in famiglia, il problema principale che si presenta и il silenzio e l'omertа. Le reazioni alle violenze, soprattutto all'interno dlla famiglia, non sono di rifiuto o di difesa, perchи il bambino non ha una personalitа strutturata in grado di opporsi al desiderio degli adulti, in particolare se vi sono vincoli di affetto o di dipendenza emotiva. Il soggetto abusato, una volta adulto, grazie alla rimozione del suo dramma e all'identificazione con l'abusante, non "prova" sofferenza per la sua condizione e cosм non и in grado di provare compassione o empatia per le sue vittime.

INDICAZIONI DI LAVORO

La scuola, si presenta come l'istituto educativo che, dopo la famiglia, ha come suo ruolo istituzionale quello di occuparsi dell'educazione, socializzazione e acculturazione dei minori. Le iniziative che possono essere messe in atto, anche in collaborazione della scuola, in ragione di determinate esigenze, possono interssare direttamente il minore, ma anche il contesto nel quale egli vive, ed in modo particolare, la famiglia. Gli interventi sono di prevenzione primaria e secondaria, anche se non mancano gli interbenti da attivarsi quando il problema и giа in uno stato avanzato, come l'affido, centri diurni ecc.

INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITБ

Possono essere posti in atto dai Consultori Familiari, dalle agenzie educative, da associazioni di vario tipo.
Agire sulla funzione genitoriale ha il significato di una prevenzione su tutta una serie di fenimeni che possono interferire con lo sviluppo ed il successo scolastico e personale dei bambini.
L'intervento и prevalentemente quello della prevenzione primaria del rischio ed indirizzato a quei momenti della vita che, per la loro criticitа e complessitа, mettono a prova la stabilitа individuale e familiare:

- la scelta della maternitа/paternitа in cui si lavora con il genitore per portare a galla quali sono le sue convinzioni riguardo al bambino e su come la nascita influirа la condizione della coppia e della famiglia;

- la nascita e i primi anni di vita del bambino in cui gli interventi sono formativi/informativi e volti a far prendere consapevolezza sull'importanza delle prime tappe evolutive, sui bisogni del bambino e su come le pratiche educative diano una risposta a tali bisogni;

- l'adolscenza in quanto и una fase complessa della vita dell'individuo, in cui stanno strutturandosi la sua identitа personale e sessuale, le modalitа di rapporto con l'altro sesso e per un percorso di scelte autonome.

INTERVENTI ALL'INTERNO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA CON LE FAMIGLIE

Si tratta di servizi sorti all'interno dei tradizionali servizi per l'infanzia, come l'asilo nido, ecc., con l'obiettivo di dare una risposta piщ flessibile a esigenze emergenti, in particolare l'esiganza di avere uno spazio e un tempo da condividere con i figli al di fuori dell'ambiente domestico e che si configuri come "buono" per il bambino, perchи puт avere occasioni di stare con altri bambini in un ambiente ludico educativo, e per i genitori, perchи possono avere rapporit con altri genitori ed educatori. I servizi per i bambini e le famiglie articolano attorno all'attivitа di gioco, gran prte della loro progettualitа.
Gioco inteso sia come strumaneto attraverso cui il bambino si esprime, comunica, apprende, sia come mezzo che l' adulto ha per entrare nel suo mondo immaginario.
Un'altra attivitа и costituita dalla lettura di libri o dalla narazione di storie, e questo, permette di porre il bambino, in un rapporto precoce con un oggetto culturale.
La lettura aiuta l'apprendimento della lingua, la capacitа di tradurre pensieri in frasi articolate e stimola l'immaginazione. La capacitа di comunicazione и tanto importante nella nostra societа che si presente come societа della comunicazione, in cui il possesso del codice scritto ed orale и un potente strumento di interazione, integrazione sociale e di potere.

ANIMAZIONE ESTIVA

Le attivitа di animazione effettuate nel periodo estivo sono un'altra occasione per dare risposta ai bisogni dei ragazzi prevalentemente in etа scolare, piщ specificatamente risposte ai bisogni di aggregazione, socializzazione, avventura e scoperta; inoltre risponde a obiettivi legati all'educazione alla solidarietа, alla responsabilitа delle proprie azioni, all'autonomia.

L'AFFIDO

Si и sviluppato come tentativo di dare una risposta ai bisogni e alle dificoltа del minore e della famiglia d'origine. L'inserimento in una famiglia affidataria offre contemporaneamente un ambiente idoneo per la crescita del bambino la possibilitа di cambiamenti positivi, all'interno del nucleo familiare d'origine. L'affidamento и disposto dai servizi socioassistenziali degli enti locali, previo consenso dei genitori o del tutore, ed и reso esecutivo, dal iudice tutelare, nel caso di affidamento consensuale, mentre, nel caso i genitori neghino l'assenso, esso и predisposto dal Tribunale per i minorenni. In genere si tratta di bambini, anche molto piccoli, allontanati per trascuratezza o maltrattamnti gravi di preadolescenti e adolescenti con disturbo del comportamento.
Vi possono essere diverse forme di affido:

- affido a tempo parziale, in cui l'inserimento in un altro nucleo и previsto per alcuni giorni alla settimana, o per alcune ore ogni giorno;

- affido a tempo pieno, in cui l'affidamento и continuo e residenziale e i rapporti tra le due famiglie vengono definiti dai servizi o dal competente Tribunale e puт protrarsi per periodi brevi, medi o lunghi in ragione della situazione o degli obiettivi.

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