Verga: I Malavoglia e Nedda

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Malavoglia” e “Nedda”

Nelle due opere di Giovanni Verga prese in considerazione, “Malavoglia” e “Nedda”, viene messo in risalto lo stile di vita degli abitanti di due paesini siciliani del tardo Ottocento.
Sia nel romanzo “Malavoglia” sia nella novella “Nedda” viene narrato come della povera gente riesca a far fronte a varie disgrazie.
In entrambe queste opere si valorizza la figura della famiglia, infatti, i personaggi (Nedda e padron ‘Ntoni) fanno di tutto, anche sacrificando loro stessi, per riuscire a far vivere agli altri una vita dignitosa. Sono famiglie patriarcali, in particolare nei “Malavoglia”, dove si percepisce un forte senso dell’unione e dell’aiuto reciproco.
Un altro aspetto importante delle opere è la rappresentazione della società caratteristica di quegli ambienti, in altre parole è una società modesta dove tutti sanno tutto di tutti e giudicano l’importanza dei membri in base ai loro guadagni, tipica dei paesi piccoli. Di conseguenza si capisce perché i membri di questa società vogliono un guadagno sempre maggiore e cercano di ottenerlo coi mezzi più svariati, ma rimanendo sempre e in ogni caso onesti o meglio cercando di apparire agli occhi degli altri onesti.
Inoltre ha un ruolo fondamentale la figura di un dio onnipotente; il quale può essere allo stesso tempo buono, concedendo un buon raccolto o una buona pesca, e spietato, portando lontano le persone a cui si vuole bene. Anche la natura è vista come una forza incontrollabile che può condizionare la vita dei poveri contadini. La presenza del divino e della natura è sempre presente: dalla scansione del tempo lavorativo con le stagioni, alla scansione del tempo festivo con le varie commemorazioni dei Santi e delle feste cristiane.
In questo tipo di società il progresso scientifico e tecnologico non è ben visto, in quanto si crede che i metodi antichi siano quelli più adatti perché più vicini alla natura e si ha un gran rispetto per le tradizioni.
Verga ha voluto descrivere un modo di vita semplice e duro, dove il più debole non può riuscire a migliorare la propria condizione e perciò si rassegna ad avere una povera vita, oppure se cerca di migliorare finisce con lo stare peggio di prima. In conclusione, in queste società si dà molta importanza al destino contro il quale non si può fare niente ed è inutile lamentarsi o accanirsi contro.
C’è una netta contrapposizione tra lo stile di vita descritto in queste opere e quello attuale di una società avanzata come la nostra.
Innanzi tutto la visione della famiglia è completamente cambiata. Se prima si considerava la prole come una risorsa ora è un peso; è anche per questo motivo che la famiglia non è più allargata, ma è diventata nucleare. Ora non si è più affezionati ai beni materiali, come ad esempio la casa o la barca; inoltre, si sente il bisogno di abbandonare il piccolo paese per andare nella più ricca e più soddisfacente città.
Cambiando la struttura della famiglia è cambiata anche la società. La società in cui viviamo è molto più fredda, formale ed impersonale rispetto a quella ottocentesca. Nonostante ciò rimane costante l’attaccamento al denaro, il quale porta prestigio sociale e potere; non importa se guadagnato onestamente o no. Questo fatto di non accontentarsi delle piccole cose porta le persone a volersi migliorare, a desiderare di avere sempre di più; di conseguenza, a differenza della vecchia società, viene ammirato chi cerca con tutte le sue forze di raggiungere l’obiettivo della stabilità e sicurezza economica, mentre si guarda con disprezzo chi si rassegna al destino e non si rimbocca le maniche.
Tutta la vita della società si basa ora sul progresso scientifico e tecnologico, senza il quale molti membri di tale società non riuscirebbero a vivere a causa proprio dell’impossibilità di migliorare la loro esistenza; mentre le tradizioni non sono più prese in considerazione.
Anche la figura di Dio è molto diversa, infatti, ora non gli si dà più molta importanza o “colpa”, in pratica ci si assume la piena responsabilità delle proprie azioni e, soprattutto, delle proprie decisioni. La natura è vista come qualcosa di controllabile e non ha grande importanza per la nostra vita sociale.
Dopo aver preso in considerazione i due tipi diversi di società verrebbe spontaneo chiedersi quale sia la migliore, ma dal mio punto di vista è impossibile giacché ogni società appartiene al suo tempo.

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