C'è nessuno

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura

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Data:14.09.2007
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Testo

Titolo: “C’è nessuno?”
Autore: Jostein Gaarder
Genere: Romanzo
Luogo di pubblicazione: Norvegia
Editore: Salani
Traduzione a cura di: Eva Kampmann
Luogo e tempo della storia:
La storia è ambientata in una casa norvegese vicino al mare. Il tempo storico è moderno e quasi contemporaneo.
Sintesi della trama:
Il protagonista, un bimbo di otto anni di nome Joakim, aspetta un fratellino.
Durante la notte in cui la madre corse all’ospedale col padre per partorire, accadde a Joakim un fatto molto strano: un altro bambino “cadde” dallo spazio proprio nel suo giardino.
Così, spinto dalla curiosità di chi fosse quella strana persona appesa a testa in giù, Joakim conosce Mika.
La iniziale sintonia che si avverte tra i due personaggi si trasforma subito in simpatia.
Inizia così un confronto tra due realtà totalmente differenti: quella umana e quella extraterrestre, dal quale nascono una serie di interrogativi comuni alla ragione di ogni vivente che viene a contatto con la realtà della vita.
Infine il racconto si conclude con la scomparsa di Mika, costretto a ritornare nel suo pianeta d’origine, e con la nascita del tanto atteso fratellino.
Descrizione dei personaggi principali:
Joakim: E’ il protagonista. E’ un bimbo che viene a contatto con il mistero della vita e di fronte a questo si meraviglia.
Notevole è la sua curiosità, per la quale pone sempre delle domande profonde, che vengono accolte dal suo interlocutore Mika con un altrettanto profondo inchino.
Mika: E’ il secondo personaggio di rilievo del racconto. Come Joakim, anche lui è un bambino e, nonostante la apparente somiglianza con gli umani, lui appartiene ad un’altra specie che, per dirne una, non potrebbe essere classificata tra i mammiferi, in quanto depone le uova.
Descrizione dei luoghi: I luoghi principali del racconto sono la casa di Joakim, il suo giardino e la spiaggia che c’è nelle vicinanze.
Narratore: Il narratore è lo stesso Joakim che, da adulto, racconta alla figlia la vicenda che gli è accaduta all’età di otto anni.
Stile dell’autore: Lo stile è molto semplice e si adatta perfettamente anche ai bambini più piccoli. Lo stesso libro infatti è stato scritto per una fascia di età che parte dagli otto anni fino ad arrivare agli adulti, che hanno ancora bisogno di leggere questo genere di racconti.
Commento:
Questo libro assomiglia molto ad un altro, con il quale condivide tanto lo stile quanto l’importanza del messaggio: “Il piccolo principe” (di Antoine Saint-Exupéry).
Ambedue sono a mio parere classificabili in quel genere di libri che possono essere letti e riletti a qualsiasi età: infatti, sebbene siano stati scritti soprattutto per un pubblico di giovanissimi, è molto utile per quegli adulti che si sono “abituati” al mondo, che perdono la capacità ed il coraggio di voler sapere “il Perché”, che non “sprecano” il loro tempo con l’inesorabile domanda che ripropone l’autore: “C’è nessuno?”.
Si, perché è proprio così che l’adulto incomincia a perdere la curiosità tipica del bambino: abituandosi al mondo.
Questo stesso argomento viene trattato da Saint-Exupéry nel suo capolavoro. Infatti sin dall’inizio si nota una radicale differenza tra bimbo ed adulto. Suggestivi sono i personaggi che il piccolo principe incontra: tanta gente grande che svolge il proprio lavoro meccanicamente e senza uno scopo vero e proprio.
Alla stessa maniera Gaarder traduce questa differenza tra il mondo del bimbo e quello dell’adulto con questa capacità di stupirsi tipica dell’infanzia.
Vorrei dunque citare una frase che Don Giussani scrive nel suo libro “Il senso religioso”: “Se io spalancassi per la prima volta gli occhi in questo istante uscendo dal seno di mia madre, io sarei dominato dalla meraviglia e dallo stupore delle cose come di una «presenza». Sarei investito dal contraccolpo stupefatto di una presenza che viene espressa nel vocabolario corrente della parola «cosa». […] Lo stupore, la meraviglia di questa realtà che mi si impone, di questa presenza che mi investe, è all’origine del risveglio dell’umana coscienza.”
E’ questo quello che l’autore vuole intendere con la domanda “c’è nessuno?”, è questo quello che vuole sapere: che cos’è questa cosa meravigliosa che chiamiamo mondo? quali sono i segreti di questa esistenza? che cos’è quella cosa misteriosa che chiamiamo vita?
Purtroppo sempre più frequentemente capita che l’uomo adulto si “atrofizza” in questa realtà, dotato di una falsa consapevolezza di onniscienza su questa esistenza.
Ed è questo un libro che rimette in discussione questa sensazione di assuefazione al mondo, che riporta il Cuore dell’uomo verso la risposta alla domanda, che riapre in noi quell’interrogativo che, come dice l’autore, ci ha portato fin dove siamo arrivati ed ha permesso il progresso dell’umanità: “c’è nessuno?”.

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