Alessandro Manzoni

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

Voto:

1 (2)
Download:145
Data:06.07.2000
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
alessandro-manzoni_4.zip (Dimensione: 8.38 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_alessandro-manzoni.doc     41 Kb


Testo

Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785. Dopo gli studi compiuti in collegi religiosi, nel 1805 raggiunge a Parigi la madre Giulia, figlia di Cesare Beccaria, che si è separata dal marito.
Nella capitale francese il giovane Manzoni entra in contatto con Fauriel e con il gruppo degli ideologi di Antoine Destutt de Tracy. Nel 1808 sposa Enrichetta Blondel, di fervida osservanza calvinista. Due anni dopo, l’abiura della moglie riporta al cattolicesimo anche il marito, una conversione che si rivela determinante agli effetti dell’indirizzo critico e dell’attività letteraria di Manzoni, perché lo avvicina alle dottrine romantiche che, in Italia, hanno assunto una tendenza cristiana.
Tra il 1812 e il 1822 compone gli Inni Sacri e intanto pubblica la tragedia in versi Il Conte di Carmagnola (1820), dove si intrecciano motivi storico-politico ed etico-religioso.
Un’interpretazione storico-religiosa dell’epopea napoleonica è l’ode Il cinque maggio (scritta alla notizia della morte di Napoleone I, esemplare per forza di sintesi ed evidenza di immagini; di profonda ispirazione religiosa è anche la seconda tragedia, Adelchi (1822), di ambiente longobardo.
Già dall’aprile del 1821, sulla suggestione delle opere di Walter Scott, Manzoni si dedica alla stesura di un romanzo che appare nel 1823 con il titolo Fermo e Lucia. Ha subito inizio una faticosissima rielaborazione: nel 1827 il romanzo viene pubblicato a Milano con il titolo I promessi sposi, poi l’autore si trasferisce a Firenze per dare al suo linguaggio la dignità del fiorentino parlato dagli uomini colti, che egli giudica la lingua italiana per eccellenza. L’edizione definitiva di questo capolavoro della letteratura italiana ed europea appare a dispense dal 1840 al 1844.
Morti la moglie Enrichetta, cinque dei sette figli che aveva avuto da lei e anche la seconda moglie Teresa Borri Stampa, Manzoni si ritira sul Lago Maggiore dove trascorre anni solitari. Eletto senatore del nuovo Regno d’Italia, si pronuncia, lui cattolico, contro Pio IX nella definizione della “questione romana”. Muore a Milano nel 1873; nel primo anniversario della sua morte Giuseppe Verdi fa eseguire in suo onore la solenne Messa da requiem.

Opere principali
In morte di Carlo Imbonati (carme, 1805); Inni sacri: La Resurrezione, Il Nome di Maria, Il Natale (1812-13), La Passione (1815), La Pentecoste (1822); Osservazioni sulla morale cattolica (1819); Lettre à M. Chauvet (1820); Il Conte di Carmagnola (tragedia, 1820); Il cinque maggio (ode, 1821); Adelchi (tragedia, 1822); Lettera sul romanticismo (1823); I promessi sposi (1825-27 e 1840-42); Storia della colonna infame (1842); Del romanzo storico (1845); Marzo 1821 (ode, 1848); Dell’unità della lingua (1868).

I promessi sposi
Dopo aver cercato senza successo di sposarsi, e fallito il tentativo dei bravi di rapire Lucia, i due promessi e Agnese decidono di seguire il consiglio di padre Cristoforo e fuggono verso Milano. Una barca li attende per portarli al di là del lago. Nella chiara notte lunare, Lucia, silenziosamente piangendo, dà l’addio al paese natale.

dal cap. 8
«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo: cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branchi di pecori pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! [...]
Addio, casa natia, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.»

I promessi sposi
La vicenda si svolge in Lombardia tra il 1628 e il 1630, al tempo della dominazione spagnola. A don Abbondio, curato di un piccolo paese posto sul lago di Como, viene imposto di non celebrare il matrimonio di Renzo Tramaglino con Lucia Mondella, della quale si è invaghito Don Rodrigo, il signorotto del luogo. Costretti dall’arroganza dei potenti a lasciare il paese natale con l’aiuto del buon frate Cristoforo, Lucia e la madre Agnese si rifugiano in un convento di Monza, mentre Renzo si reca a Milano con il vago proposito di ottenere in qualche modo giustizia. Don Rodrigo fa rapire Lucia dall’Innominato, un altro signore prepotente e rotto a tutti i delitti, ma la vista della fanciulla così ingiustamente tormentata e l’arrivo del cardinale Borromeo provocano al losco sicario una crisi di coscienza: invece di consegnare la fanciulla a Don Rodrigo, l’Innominato la libera. Intanto Renzo è arrivato a Milano mentre il popolo tumultua per la carestia e, scambiato per uno dei capintesta della sommossa, è costretto a fuggire a Bergamo. La Lombardia è straziata dalla guerra e dalla peste, ma Renzo torna a Milano per cercare la sua promessa sposa. Ritrova Lucia in un lazzaretto insieme a frate Cristoforo che cura gli infermi tra i quali, abbandonato da tutti, c’è Don Rodrigo morente. Placata la peste, dopo tante vicissitudini Renzo e Lucia possono finalmente diventare marito e moglie.

Esempio