La novella presenta infatti lo schema narrativo tipico di tutte le fiabe di magia (messo in luce per la prima volta da V. Propp in Morfologia della fiaba di magia), che è assai semplice, ripetitivo e strutturato su una serie di sequenze obbligate:
• l’eroe/l’eroina è costretto ad allontanarsi dall’ambiente familiare per inoltrarsi in un ambien
Letteratura Latina
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• L’onomastì komodèin, ovvero l’attacco personale dei viziosi chiamandoli per nome, e il moralismo; Tuttavia, a differenza della commedia stessa, lo scopo di O.era quello di concentrare l’attenzione più sui vizi che sui viziosi, che invece servono da esempio concreto;
• Lo spirito,o spudoghèloion, ovvero la capacità di trattare temi impegnati in mo
• È probabile che il pessimismo di Lucano sia andato maturando progressivamente nel corso della stesura del poema: in una fase iniziale, Lucano condivideva le speranze di palingenesi politico-sociale suscitate dall’avvento al potere di Nerone; nel seguito del poema il pessimismo di Lucano è molto più radicale e approda ad una concezione coerentemente pr
nuper sollicitum quae mihi taedium, nunc desiderium curaque non levis, interfusa nitentis
vites aequora Cycladas.
O nave, nuovi flutti ti riporteranno in mare. O che fai? Occupa a tutta forza il porto. Non vedi come il fianco sia privo di remi
E come l’albero sia danneggiato dal celere Africano e come le antenne cigolano e com
Viene condannato da Augusto all’esilio a Tomi, la causa è sconosciuta, anche se la si può ricollegare ai temi trattati nelle sue opere, non otterrà mai la remissione della pena, lungamente implorata tramite nelle 2 elegie 'Tristia' e 'Epistulae ex Ponto'
Amores
Elegia erotica soggettiva, storia d’amore per una donna chiamata con lo pse
perdidit urbes.
SINDROME D’AMORE
Assomiglia a un dio,
superiore, se è lecito, agli dei
colui che guarda e insistentemente ascolta che ridi dolcemente
te stando seduto di fronte
ciò a me misero
strappa tutti i sensi: infatti o Lesbia,
appena ti vedo non mi rimane un filo di voce;
ma la lingua si intorpidisce,
Orazio Le Satire (il primo libro fu pubblicato nel 35; il secondo nel 30), che prendono spunto dall'opera di Lucilio, hanno forma di dialoghi in esametri e originano da un intento morale, quello di colpire, con ironia quasi sempre benevola, i più comuni vizi umani quali l'ambizione, l'avidità di ricchezza, la brama di ascesa sociale. Le satire: Lucilio
ODI ET AMO (Carm. 85)
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
ODIO E AMO
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non so, ma sento che questo mi accede: qui è la mia croce....
TRAMA
La favola inizia nel più classico dei modi: c'erano una volta, in una città, un re e una regina, che avevano tre figlie bellissime. la più giovane, Psiche, possedeva una bellezza indescrivibile e il suo splendore veniva paragonato a quello di Venere, ma non solo, si credeva che essa fosse una nuova Venere nata dalla terra. Un numero incredibil
SFERIONE, schiavetto di Teopripide
Filolachete ha comprato la sua amante per liberarla, e mentre suo padre è lontano sperpera tutto il patrimonio. Quando il vecchio ritorna Tranione lo prende in giro: dice che in casa avengono prodigi terribili, e che da tempo hanno dovuto traslocare. Sopraggiunge un usuraio, avido di guadagno, reclamando gli i