Appunti sui carmi più famosi di Catullo

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Latina
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Data:03.06.2005
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Testo

Catullo, Carme 1, Dedica a Cornelio Nepote.

Traduzione. A chi regalo [questo] nuovo grazioso libricino appena rifinito dalla dura pietra pomice? A te, o Cornelio: infatti tu eri solito ritenere che le mie inezie (versi) valessero qualcosa giа da quando tu hai osato per primo tra gli italiani esplicare tutta la storia in tre libri dotti e levigati, per Giove. Perciт tieni te questo libricino per ciт che vale; [e] questo, o vergine patrona, rimanga perennemente piщ di un secolo. Parafrasi. Versi 8-9: “Quare habe tibi quidquid hoc libelli qualecumque” -> “quare habe tibi hoc libelli quidquid qualecumque”.
Particolaritа grammaticali.
Verso 2: pumex и di norma maschile, qui invece и femminile.
Verso 3: corneli и vocativo in -i perchй nome della 2° con nominativo in -ius.
Versi 8-9: hoc + gen partitivo + indefinito, anche Lucrezio e Virgilio.
Verso 10: congiuntivo ottativo -> attenuazione esplicita ambizione del poeta.
Verso 10: plus + abl., e non plus + quam + caso primo termine.
Verso 10: seaclo: forma sincopata di saeculo.
Verso 10: perenne: valore predicativo.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Soleo, es, solitus sum, ere: essere solito.
Audeo, es, ausus sum, ere: osare.
Nuga, ae: inezia, cosa inconsistente.
Particolaritа stilistiche.
Verso 1: lepidus indica sia l'aspetto esteriore che quello contenutistico.
Verso 1: omeoteleuti in -um.
Verso 1: significati di libellum: il diminutivo allude a tutto il Liber catulliano; C. si riferisce solo alle nugae; C. vuole stabilire un paragone con le piщ impegnative cartae di Cornelio Nepote. Predilezione neoterica per l'uso dei diminutivi.
Verso 1: uso dell'indicativo nell'interrogativa perchй и retorica.
Verso 2: arida pumex = iperbato.
Verso 3: “... tibi... tu” = poliptoto, stessa parola casi diversi.
Verso 4: meas... nugas = iperbato.
Verso 4: nugas= bazzecola, inezia / poesia breve di argomento amoroso o giocoso.
Verso 6: tribus: elogio della capacitа di sintesi di Nepote.
Verso 7: doctis... laboriosis: dottrina e fatica i 2 presupposti della ricerca storica; erudizione e labor limae sono i principi fondamentali della poesia neoterica.
Verso 8-9: alliterazione di qu-.
Verso 9: patrona virgo: musa protettrice dei poeti.
Verso 9: quod = nesso rel.
Catullo, Carme 5, “Lesbia, l'amore”.

Traduzione. Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo, ed i giudizi (/chiacchiere) dei vecchi troppo severi consideriamole tutte un solo soldo! I giorni possono tramontare e rinascere: noi una volta che la breve luce tramonta dobbiamo dormire una sola notte perpetua. Dammi mille baci, poi altri cento, poi ancora mille, poi ancora cento, poi mille senza interruzione, poi altri cento. Poi, quando ne avremo contate molte migliaia, confonderemo il conto , in modo tale da non sapere [quanti ce ne siamo dati] o perchй qualche cattivo non possa invidiarci (-> farci il malocchio),dal momento che sa che sono stati tanti. Parafrasi. Verso 2-3: “rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus assis!” -> “aestimemus omnes unius assis rumoresque senum severiorum!”. Verso 6: “nox perpetua una” -> “una nox perpetua”.
Particolaritа grammaticali.
Verso 1-3: vivamus, amemus, aestimemus: congiuntivi esortativi.
Verso 2: severiorum: comparativo assoluto per sottolineare l'eccesso di severitа.
Verso 3: assis: genitivo di stima.
Verso 4: soles: non и una metonimia di dies perchй mantieneil significato di sorgere e tramontare, dovuto anche dai verbi.
Verso 5: occidit: ripresa del verbo risspetto al verso precedente.
Verso 5-6: parafrasi passiva.
Verso 7: mi: forma contratta di mihi.
Verso 7: basia: parola di derivazione celtica e di uso popolare, per la prima volta usata da Catullo.
Verso 8: deinde secunda: e poi ancora.
Verso 8: dein: apocopato per deinde; usato davanti a consonante.
Verso 13: sciat: ripresa del verbo sciamus del verso 11.
verso 13: basiorum: ginitivo partitivo.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Verso 4: soles, orum: i giorni.
Verso 5: cum semel: una volta che.
Verso 9: usque: senza interruzione.
Verso 11: conturbo, as, avi, atum, are: turbare, mettere in disordine, alterare.
Particolaritа stilistiche.
Nella seconda metа, riferita ai baci: tradizione greca del genere aritmetico=l'espressione numerica serve per dare enfasi amorosa.
Il componimento и un colloquio a due.
Temi:
· L'amore и cosм intenso che non deve sottostare alle regole comuni e tradizionali della morale.
· Fugacitа della vita umana -> l'amore и il suo antidoto.
Verso 1: vivamus... amemus: trasgressione al mos maiorum; Lesbia и ciт che fa vivere ed amare, perchй in mezzo ai due verbi e li “sorregge”.
Verso 2: rumores: senso di “disapprovazione acida” nei confronti di chi non capisce il loro comportamento, e quindi lo deride o lo rimprovera.
Verso 2-3: allitterazioni in r e s, suoni onomatopeici -> sensazione dei brontolii.
Verso 3: “!”: chiusura della prima parte del carme.
Verso 4-5-6: contrappo tra una natura che si rinnova continuamente e la brevitа della vita dell'uomo.
Verso 5: brevis: sottolineatura della brevitа della vita.
Veso 6: nox perpetua: sonno ininterrotto = la morte.
Verso 6: chiusura della seconda parte del canto.
Verso 11: conturbabimus illa: linguaggio dei banchieri = fare bancarotta, buttare all'aria i conti.
Verso 11: ne sciamus: sottointeso ea o quot fuerint.
Verso 12: malus: il maggior invidioso puт essere il tempo o gli dei degli uomini. Lo iettatore era temutissimo, anche perchй si pensava che la felicitа attirasse il malocchio.
Catullo, Carme 13, Invito a cena con sorpresa.

Traduzione. Cenerai bene, o mio Fabullo, presso di me fra pochi giorni, se gli dei ti saranno favorevoli, se porterai con te una buona e grande cena, non senza una bella ragazza e del vino e dello spirito (/arguzia) e tutta la tua allegria. Se porterai ciт, ti ripeto, caro mio, cenerai bene; infatti il borsellino del tuo Catullo и pieno di ragnatele. Ma in cambio riceverai affetto sincero o se c'и qualcosa di piщ dolce ed elegante: infatti ti darт un profumo, che alla mia ragazza donarono le Veneri e le Cupidini, e quando tu lo annuserai, chiederai agli dei,che ti facciano tutto naso, o Fabullo. Parafrasi Verso 6: “Haec si attuleris” -> “si attuleris haec”. Verso 7-8: “nam tui Catulli / plenus sacculus est aranearum” -> “nam sacculus tui Catulli est plenus aranearum”. Verso 13: “quod tu cum olfacies” -> “cum tu olfacies quod”
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Faveo, es, favi, fautum, ere + dat. o ass.: augurare.
Rogo, as, avi, atum, are + doppio acc.: pregare.
Olfacio, is, feci, factum, ere: fiutare, annusare; far fiutare, abituare ad un odore.
Particolaritа stilistiche.
Il carme и scherzoso, sobrio ed elegante.
Vero 1: mi Fabulle: confidenza stretta.
Verso 2: ambiguitа, perchй non ci vuole l'aiuto degli dei per un invito a cena.
Verso 2: paucis diebus. Non и una data precisa, ambiguitа.
Verso 3-4: aprosdoketon: parola o espressione inattesa usata di solito con valore differente da quello usuale.
Verso 3-4: enjambement: ritarda la parola cenam.
Verso 4: non sine: per cambiare il modo di dire l'elenco e continuare il divertimento.
Verso 5: sale: spirito, arguzia; di solito и al plurale, neutro e maschile.
Verso 5: onibus cachinnis: tutta la tua allegria, per metonimia = tutto ciт che provoca il riso.
Verso 1-3-6-7: “Cenabis bene... attuleris... attuleris... cenabis bene”: chiasmo.
Verso 8: plenus sacculus est aranearum: espressione proverbiale ->Catullo non certo essere preso sul serio.
Verso 9: sed contra: seconda parte; la doppia forma affermativa ha la funzione di interrompere l'elenco di richieste.
Verso 9: meros amores: un amore schietto / un affetto sincero; anche se plurale.
Verso 11: meae puellae = Lesbia.
Verso 13: quod: nesso relativo richiesto da olfacies.
Verso 14: totum... nasum: come in italiano “ tutt'occhi, tutto orecchi”; allitterazione; immagine della grottesca metamorfosi a sorpresa.
Catullo, Carme 38, Catullo, addolorato, a un amico.

Traduzione. Sta male, o Cornificio, il tuo Catullo, sta male, per Ercole, e continua ad affliggersi, ogni giorno ed ogni ora di piщ. E tu, cosa che era semplicissima e facilissima da fare, con quali parole lo ai consolato? Sono arrabbiato con te. Cosм disprezzi il mio affetto? [Dammi] un po' di conforto, quale che sia, piщ triste dei carmi lacrimosi di Simonie. Parafrasi. Verso 5: “qua solatus es allocutione”= “qua allocutione solatus es”.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Sperno, is, sprevi, spretum, ere: allontanare; disprezzare, rifiutare.
Allocutio e alloquor hanno spesso il significato di “parlare” nel senso di “Consolare”.
Particolaritа stilistiche.
Frasi ellittiche: parlare emotivo e concitato quotidiano.
Riferimento al grande lirico greco Simonide.
Verso 1: malest + dat.= crasi di male est: lingua colloquiale, parlato; anche nel teatro = passarsela male.
Verso 1: tuo invece di mihi: valore di commiserazione enfatica.
Verso 2: me Ercule: espressione esclamativa e colloquiale; vuole richiamare l'attenzione dell'amico.
Verso 3: magis magis: intensificazione della sofferenze dell'autore.
Verso 2: laboriose est + dat. = continua ad affliggersi.
Verso 4: quem (et eum) nesso relativo, riferito a Catullo.
Verso 4: ,quod... est,: forma parantetica.
Verso 6: irascor tibi: passaggio prima-terza persona.
Verso 6: Sic meos amores?: con sottinteso se gerere = cosм si comporta una persona casa?, con spernis = cosм disprezzi, ricambi il mio affetto?
Verso 7: sottointeso da, mitte o praebe + gen part.
Verso 7: quid lubet -> quidlibet.
Catullo, Carme 49, All'avvocato Cicerone.
Traduzione.
O il piщ eloquente dei discendenti (nipoti) di Romolo, Marco Tullio, che sono e che furono e che saranno negli anni a venire, ti ringrazia moltissimo Catullo il peggiore di tutti i poeti, di tanto il peggiore di tutti i poeti quanto tu sei l'avvocato migliore di tutti.
Particolaritа grammaticali.
Verso 2: fuere sta per fuerunt.
Verso 4: gratias agere + dat. = ringraziare.
Patronus, i: difensore -> avvocato.
Particolaritа stilistiche.
Vocaboli solenni dove non ce ne di bisogno ed uso spropositato di superlativi -> senso ironico.
Verso 1: Romuli nepotum: in realtа lui non era romano, era originario d'Arpino; senso ironico. Formula solenne ed epica.
Verso 1: disertissime: lo stesso Cicerone distingue tra una persona eloquens e disertus.
Verso 2: Marce Tulli: vocativo espresso come nelle cerimonie ufficiale con nome e prenome.
Verso 2-3: anafora di quot.
Verso 3: quot erunt in annis: parodistico perchй indica una superioritа oratoria da estendere anche nel passato.
Verso 5: pessimus... poeta: esibizione eccessiva di modestia per essere credibile.
Verso 4-5-6-7: in questi versi troviamo sempre un superlativo (nota).
Verso 5-6-7: gen part; anafora della parola omnium, ripetuto tre volte nella stessa sede metrica.
Catullo, Carme 51, Passione d'amore.

Traduzione. Quella persona mi sembra pari ad un dio, quella persona [mi sembra], se и lecito, che superi gli dei, che sta continuamente seduto di fronte a te ti guarda e ti ascolta che sorride dolcemente, cosa che a me infelice strappa ogni sentimento: infatti non appena ti ho visto, Lesbia, niente mi rimane di voce in gola ma la lingua si intorpidisce, dentro le membra tenue scorre una fiamma, di un suono proprio ronzano le orecchie, gli occhi sono oscurati dalla notte gemella. L'ozio, o Catullo, ti fa male: ti ecciti troppo a causa dell'ozio: l'amore del lusso sia i re di un tempo sia le cittа fiorenti ha mandato in rovina. Parafrasi. Verso 15-16: “otium et reger prius et beatas perdidit urbes” -> “otium perdidit et reges prius et beatas urbes”.
Particolaritа grammaticali.
Verso 1: costruzione personale di videor.
Verso 1: mi equivale a mihi.
Verso 2: si fas est: se и lecito; espressione del linguaggio religioso; iperbole.
Verso 2: divos: forma di plurale arcaico che sta per deos.
Verso 3: adversus: aggettivo, anche se tradotto come avverbio.
Verso 3: te: retto da spectat ed audit sucessivi.
Verso 5: quod: ha valore avversativo.
Verso 6: misero: infelice in amore.
Verso 7: aspexi: perfetto logico = ti ho vista prima e ti guardo ancora.
Verso 8: vocis: genitivo partitivo retto da nihil.
Verso 14: exultare e gestire: saltare e gesticolare.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Verso 4: specto, as, avi, atum, are + acc.: guardare, verbo frequentativo.
Verso 6: eripio, is, ripui, reptum, ere: strappare.
Verso 9: torpeo, es, ere: intorpidire.
Verso 10: demano, as, avi, atum, are: scorrere giщ.
Verso 11: tego, is, texi, tectum, tegere: coprire, nacondere, proteggere.
Particolaritа stilistiche.
Libera ispirazione da una poesia di Saffo, poetessa greca dell'etа antica.
Poesia di tema amoroso -> descrizione degli effetti dell'amore.
Il poeta и geloso nei confronti di un fantomatico ille che riesce a controllare gli effetti dell'amore quando sta accanto a Lesbia. C'и anche ammirazione.
Verso 1: ille: indeterminatezza del rivale; paragone tra che и simile ad un dio perchй и beatus e chi и miser come il poeta.
Verso 1-2: anafora di ille, per sottolineare il distacco tra lui ed il suo “rivale”.
Verso 3: sedens: participio utilizzato per valorizzare il guardare e l'ascoltare del verso successivo.
Verso 5: dulce ridentem: collegato ai due verbi precedenti; elementi seduttivi del sorriso e dello sguardo.
Verso 7: est super: anastrofe: scambio di due parole; usuale nei poeti ellenistici ed neoterici.
Verso 7-8: enjambement.
Verso 9-10-11: alliteraioni onomatopeiche in s e t.
Verso 7->11: i sintomi dell'amore; climax ascendente.
Verso 11-12: ipallage: gamina con nocte.
Verso 13: l'ozio come causa dell'amore и giа presente nella filosofia greca (Teofrasto di Ereso).
Verso 13->16: riflessione del poeta.
Verso 14-15: l'anafora di otium serve per dare maggior risalto al topos.
Verso 15: beatas и in iperbato.
Catullo, Carme 84, Un arrivista mal riuscito.

Traduzione. Arrio diceva chommoda, tutte le volte che voleva dire commoda ed hinsidias [tutte le volte che voleva dire] insidias, ed allora sperava di aver parlato straordinariamente, quando aveva detto hinsidias con quanto fiato aveva in gola. Credo che cosм aveva detto la madre, cosм il suo zio materno liberto, cosм il nonno materno e la nonna materna. Mandato questo (Arrio) in Siria le orecchie di tutti si erano ristorate: sentivano queste stesse parole in modo soave e piano, ne temevano per se simili parole per il futuro, quando tutto ad un tratto fu portata una notizia orribile,il mare Ionios, dopochй che Arrio и passato di lа, ora non и piщ Ionios ma Hionios. Parafrasi. Verso 3: “et tum mirifice sperabat se esse locutum” -> “et tum sperabat se locutum esse mirifice”. Verso 9: “nec sibi postilla metuebant talia verba” -> “nec metuebant postilla talia verba sibi”.
Particolaritа grammaticali.
Verso 1: chommoda: non dovrebbe avere l'“h”.
Verso 2: hinsidias: non dovrebbe avere l'“h”.
Verso 7: requierant: forma contratta di requieverant.
Verso 7: omnibus: dativo di possesso invece del genitivo.
Verso 8: audibant: forma arcaica per audiebant.
Verso 9: postilla: avv. che equiavale a postea; dopo Catullo non viene piщ usato.
Verso 11: isset sta per ivisset.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Commodum, i: guadagni, premi promessi ai soldati.
Insidia, ae: raggiro.
Requiesco, is, requievi, requitum, ere: ristorarsi, ricrearsi.
Verso 8: leniter: dolcemente, leggermente.
Verso 8: leviter: senza pena; con poco peso; debolmente.
Verso 9: metuo, is, ui, utum, ere: temere qualcosa che ci minaccia.
Particolaritа stilistiche.
Verso 1-2-...: aggiunta di h anche a parole autoctone effetto comico.
Catullo, Carme 93, A Cesare.
Traduzione.
Non mi impegno troppo, o Cesare, di volerti piacere,
ne di sapere se sei un uomo bianco o nero.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Verso 1: nimiun: molto, troppo; eccessivamente, enormemente.
Verso 1: nil: corrisponde a nihil.
Studeo, es, studui, ere: aspirare, impegnarsi.
Particolaritа stilistiche.
Verso 1: velle: и del tutto inutile; indica la propria libertа di scelta -> sfida.
Verso 2: albus an ater: formula proverbiale, simile a bonus an malus potrebbe essere una'allusione alle qualitа morali o ai costumi corrotti di Cesare.
Catullo, Carme 109, Il patto d'amore.

Traduzione. O vita mia, mi proponi che questo nostro amore sarа tra noi gioioso e perpetuo. Dei grandissimi, fate in modo che possa promettere sinceramente, e dica ciт sinceramente e dall'animo, affinchй ci sia concesso di far durare per tutta la vita questo eterno patto di inviolabile amicizia. Parafrasi. Verso 6: “aeternum hoc sanctae foedus amicitiae” -> “hoc aeternum foedus sanctae amicitiae”.
Particolaritа grammaticali.
Verso 2: fore: indicativo futuro semplice di sum.
Paradigmi, vocaboli nuovi.
Verso 1: propono, is, posui, positum, ere: mettere davanti, proporre.
Verso 3: vere: sinceramente.
Verso 5: perduco, is, duxi, ductum, ere: far durare.
Verso 5: liceo, licuit o licitum est, ere: и lecito, и permesso, si puт.
Particolaritа stilistiche.
Verso 3: il sentimento d'amore dev'essere vero e profondo, tanto importante che dev'essere garantito dagli dei.
Verso 6: aeternum sanctae foedus amicitiae: un eterno patto di inviolabile amicizia; probabilmente si riferisce al matrimonio.

Esempio



  


  1. nicol

    metrica della carmina I 4 di orazio