Tema sul XVI Canto (Divina Commedia)

Materie:Tema
Categoria:Italiano

Voto:

1.5 (2)
Download:380
Data:13.04.2007
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
tema-xvi-canto-divina-commedia_1.zip (Dimensione: 4.38 Kb)
trucheck.it_tema-sul-xvi-canto-(divina-commedia).doc     27.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Alla luce delle tue conoscenze commenta questa affermazione di V.Cappelli sul XVI canto del Purgatorio: “Le somme autorità devono responsabilmente orientare la libertà dell’uomo. Il Papa deve guidarla al raggiungimento della pienezza mostrando la strada di Dio.; quanto all’ Imperatore, egli, promuovendo una politica giusta, deve rispettare il bisogno profondo dell’uomo, il suo desiderio di felicità totale; non può ingannare la sua libertà creando un ordinamento politico che censuri la fame profonda del cuore e la svii dietro falsi beni.
La concezione della politica come esercizio di responsabilità è una grande lezione che ci viene da questo canto”.

L’affermazione fatta da V.Cappelli riguardo al XVI canto del Purgatorio rispecchia sicuramente il pensiero di Dante riguardo alla politica e,più in generale ,la sua visione del mondo. Egli, infatti ,già nel De Monarchia,sosteneva che l’uomo fosse destinato da Dio ad una duplice finalità:la felicità terrena e la salvezza eterna. Per realizzare tali obbiettivi ,due sono i poteri ordinati da Dio :il Papato per la beatitudine eterna,l’Impero per la felicità terrena .
Questi poteri,per via delle loro finalità completamente differenti,sono concepiti come uno autonomo dall’altro, infatti ,così come il Papa non deve interferire in alcun modo nelle decisione politiche così pure l’Imperatore deve astenersi dal prendere decisioni in ambito religioso.
Una visione di questo genere che ha non una, ma ben due somme autorità,ognuna con un compito ben preciso,viene chiamata Teoria dei due soli ,Dante stesso nel canto XVI usa i termini per riferirsi a Roma ,perché in questo modo vuole sottolineare l’indipendenza di un potere dall’altro,mette in evidenza cioè quanto sia importante che potere religioso e politico non si incontrino,altrimenti l’ordine del mondo rischia di essere ribaltato.
Papa e imperatore quindi devono aiutare l’uomo a raggiungere la propria felicità e salvezza.Per fare ciò, l’Imperatore deve istituire un ordinamento politico in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini,un ordinamento quindi, che non soffochi il bisogno di felicità dell’uomo e allo stesso tempo non lo svii dalla retta via cioè la via che conduce a Dio.
Il Papa interviene poi,quando l’uomo ,una volta raggiunta la (beatitudo huius vite),aspira a qualcosa di più elevato,cioè alla salvezza eterna .
Come si può notare anche dall’affermazione di V.Cappelli,quindi Papa e Imperatore si devono comportare come se fossero due guide ,due soli appunto,che però si limitano solo ad indicare la via da percorrere ,infatti l’uomo ,essendo dotato di libero arbitrio, ha la possibilità di scegliere se procedere o no per le strade che gli sono state mostrate. Forse ,per questo motivo,Cappelli afferma > perché dal XVI canto si apprende che all’uomo viene solo indicata la via più giusta da percorrere ,ma poi sta a lui decidere cosa fare,se comportarsi responsabilmente e seguirla oppure No.
Con Quella frase Cappelli può intendere anche che la politica sia un esercizio di responsabilità soprattutto da partesi chi la esercita,ossia Papa e Imperatore,i quali devono essere i primi a capire la necessità di una suddivisione del potere per garantire la pace terrena e non solo.
Dante nel XVI canto afferma proprio questo ,la necessaria presenza di due figure ,una che conosca le leggi divine e un’altra che le faccia rispettare ;allo stesso tempo però denuncia la situazione del suo tempo ,dove accade esattamente l’opposto ,cioè una situazione in cui la chiesa ha ormai in mano ambedue i poteri ,politico e religioso,provocando così una degenerazione della società.
Concludendo penso che ciò che è affermato da V Cappelli concordi perfettamente con quello che Dante voleva intendere nel XVI canto,e trovo molto interessante il suo ultimo commento >perché da questa frase si può capire quanto effettivamente i temi di Dante siano moderni ,Egli infatti chiedeva al politico di rendersi conto del potere immenso che ha tra le mani e di essere responsabile nell’amministrarlo cosa che ancora oggi si pretende dai politici ,ma come già accadeva al tempo di Dante ,non sempre si ottiene.

Esempio