leopardi

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Testo

VITA
IDEE
PRODUZIONI
10 anni
È stato istruito da 2 preti, è profondamente cattolico
10 – 17
Leggendo gli illuministi diventa: ateo, sensista, meccanicista
Scrive moltissimo:
- ricerche
- traduzioni
17 – 23
Ateo, sensista, meccanicista
Cos’è la poesia?—conversione estetica.
Paesaggio rimembrato—ma finisce sempre col domandarsi, xkè viviamo, amiamo, soffriamo? Non sono un poeta, pessimismo storico, teoria del piacere, cos’è la felicità?
- Canzoni civili (trattano di tematiche sociali, politiche, grandezza dell’italia)
- piccoli idilli(infinito)
23 – 29
roma, bologna, Firenze, milano, pisa
Conversione filosofica
Pessimismo cosmico
- zibaldone
- 111 pensieri
- operette morali
30 – 32 recanati
- zibaldone
- grandi idilli
32 – 39 Torre del greco
- ciclo di espasia
- il tramonto della luna
- la ginestra

510, 514, 542, 555, 558, 562
Leopardi nasce nel 1798 e muore nel 1837.
Le idee di leopardi cambiano in base a ciò che gli succede durante gli anni della sua vita.
Leopardi nacque a Recanati un piccolo paesino di montagna dello stato pontificio (unico stato che non ha avuto la corrente di pensiero illuministico, era uno stato molto legato al passato e ancora viveva legato al Concilio di Trento), a Recanati c’erano solo 2 famiglie nobili una è quella dei Leopardi e l’altra è quella degli Antici, queste due famiglie per mantenere il sangue nobile e non farlo mischiare col popolo si sposavano fra di loro, e sposarsi fra parenti non giovava alla salute dei figli.
I nobili di Recanati non erano progressisti e intellettuali come i nobili delle grandi città come Milano. Infatti il padre di Giacomo Leopardi non manda a scuola il figlio perché non vuole che viene a contatto con il popolo.
Situazione familiare di Leopardi:
- padre: spendeva un sacco di soldi per comprare libri che non leggeva, solo per il gusto di avere la biblioteca più grande delle Marche. Così sperperò tutto il patrimonio familiare.
- Madre: si dedica al bilancio familiare e non si occupa dei figli.
Così Giacomo Leopardi non riceveva affetto dai suoi genitori, il Leopardi aveva + fratelli, ma solo 2 erano + o – suoi coetanei. Carlo e Paolina. Giacomo non era molto normale, e soprattutto non era un bambino come gli altri, era una specie di bambino prodigio, aveva un strabiliante intelligenza. I suoi fratelli invece non erano così, loro come bambini normali preferivano giocare, invece lui se ne stava sempre da solo. Non poteva uscire dalla sua proprietà (che comprendeva una grande valle) perché c’erano i non nobili fuori. Giacomo Leopardi fu istruito da 2 preti fino all’età di 10 anni, poi questi danno le dimissioni perché era un prodigio e ormai sapeva già tutto, aveva una formazione da liceale. Il padre +tosto ke averlo in mezzo alle scatole gli permette di entrare nella sua biblioteca.
10 – 17 anni
Giacomo Leopardi vive dai 10 ai 17 anni in biblioteca, questo periodo viene chiamato gli anni dello studio matto e disperatissimo, però in questo periodo di grande studio Leopardi si ammala, diventa + debole, si rovina la spina dorsale e perde quasi totalmente la vista. Leopardi in questo periodo legge con grande interesse gli illuministi, infatti Leopardi è molto moderno come concetti ma usa un linguaggio pieno di parole antiche.
17 – 23 anni
Quando Leopardi ha 17 anni viene visitato da un medico che gli proibisce di leggere e lo obbliga a passare tante ore al buio. L’ultimo libro letto da Leopardi prima della visita medica è L’ortis, questo libro rimane nella mente di Leopardi e gli lascia un segno.
Leopardi risponde alla lettera di madame De Stael scrivendo alla “biblioteca italiana” la sua lettera non viene pubblicata, però il redattore di questo giornale si interessa a Leopardi e così inizia un rapporto di lettere, in futuro Giordani andrà a trovare Leopardi.
Leopardi vuole iniziare a produrre qualcosa, infatti fino ad ora Leopardi è stato un Erudito, cioè uno che studiava e assimilava tutto, invece lui ora vuole diventare un poeta, questa decisione di Leopardi prende il nome di conversione estetica. Come prima cosa si chiede che cos’è la poesia?
Leopardi dei classici pensa che:
- possono essere una cosa positiva xkè ci potrebbero invogliare a fare qualcosa che ci renda grandi, come hanno fatto loro
- oppure possono essere una cosa negativa se noi pensiamo che loro han già fatto tutto il possibile, dunque oltre noi non possiamo fare. ( non ci stimolano)
Tutte le poesie di leopardi sono raccolte nei canti, che si dividono in 4 gruppi e 2 poesie sono a parte.
Le Canzoni Civili trattano di tematiche dell’epoca e di temi sociali.
In questo periodo Leopardi produce i piccoli idilli, idillio in greco antico significa quadretto, e di solito in questi quadretti erano rappresentate scene d’amore, però lui prende la parola in senso letterale, dunque lui inizia col rimembrare (ricordare dei paesaggi, prendo un paesaggio e lo ricreo) e li usa per fare poesie, ma si accorge che parte dai paesaggi ma cade sempre in discorsi filosofici, dunque ammette di non essere un poeta, ma di essere un filosofo, e decide di non fare + poesia.

In Germania siamo nell’età romantica, e i fratelli Schegel discutono sull’uomo. Essi trovano una differenza tra l’uomo moderno (vissuto dopo cristo) e l’uomo antico (vissuto prima di cristo).
L’uomo antico si poneva davanti alla realtà usando la fantasia (mitologia, poesia fantastica) quando non si riusciva a spiegare dei fenomeni. Mentre l’uomo moderno davanti alla realtà aveva un approccio di tipo sentimentale (poesia sentimentale, romantica).
Leopardi è d’accordo su come l’uomo antico si pone nei confronti della realtà ma per quanto riguarda l’uomo moderno lui sostiene che la realtà l’affronta con la ragione. Ma con la ragione non si può far poesia. X Leopardi l’unica forma di poesia possibile per l’uomo moderno sta nel rimembrare, cioè prendere un ricordo proprio e farlo rivivere attraverso parole dolci. Leopardi si rende conto che non tutte le situazioni sono poetiche allo stesso modo (il vago e l’indefinito, l’impreciso rendono una poesia + bella) e lo stesso ragionamento lo fa per le parole (la parola forse è una delle parole + poetiche).
La notte è + poetica del giorno (dato ke non vedendo bene le cose, gli posso dare una forma ke piace a me con la mia immaginazione), il lontano è + poetico del vicino.
Tra i 17 e i 22 anni Leopardi ha degli scontri col padre perchè chiedeva +libertà (voleva camminare x strada, andare a messa in una chiesa pubblica, andare a roma), il padre non accettava queste cose e dava la colpa a Giordani. Leopardi elabora la teoria del pessimismo storico, fa anche delle riflessioni sulla felicità dell’uomo, la teoria del piacere.

PESSIMISMO STORICO
Leopardi ha letto e modificato la teoria dei fratelli tedeschi, anche lui è convintissimo che l’uomo antico e quello moderno sono completamente diversi, e riflettendoci bene il Leopardi trova una differenza ancora + grande:
L’UOMO ANTICO VIVE SEGUENDO LA NATURA.
L’UOMO MODERNO VIVE SEGUENDO LA RAGIONE.
Ed è per questo motivo che l’uomo antico era felice , secondo Leopardi l’uomo antico non si poneva troppi problemi, non aveva rimorsi o dubbi, era come gli animali. Mentre l’uomo moderno è infelice. Lui da una valenza storica alla sua felicità, lui (riflessione individuale) era infelice perché:
- viveva a Recanati
- perché aveva quel padre stolto che gli proibiva tutto
- e perché stava molto male fisicamente
storicizza il suo pessimismo.
Il padre di Leopardi aveva delle conoscenze al vaticano, e il padre era convinto che il figlio era impotente e dato che non avrebbe potuto generare eredi voleva farlo diventare cardinale, ma i suoi agganci gli dissero che almeno il figlio doveva farsi prete per poi diventare cardinale, ma Leopardi era ateo (oltre che sensista e meccanicista) dunque ci fu uno scontro fortissimo col padre. (il padre lo faceva vestire da prete in casa, e Leopardi si vergognava quando venivano i parenti).

IL RAPP COL PIACERE & felicità
Gli illuministi sostengono che l’uomo tende al piacere, e non c’è nessuno Dio che te lo proibisce, dunque puoi fare ciò ke vuoi a patto ke non dai fastidio agli altri, e poi gli illuministi ritenevano che l’uomo è materia.
Dunque basta scoprire quali sono le cause dei fenomeni che mi danno piacere, e ricreare il fenomeno da solo.
Leopardi sostiene che il piacere è un qualcosa di infinito, mentre l’uomo è finito, dunque non riuscirà mai a raggiungerlo perché è limitato, l’uomo non arriverà mai al piacere desiderato.
Leopardi si chiede se esiste qualcosa che fa felice l’uomo? In pratica, NO. Ma in teoria, SI.
L’uomo potrebbe essere felice se potesse creare la realtà, dato che le cose accadono grazie alla natura. Causa-effetto dunque se l’uomo potesse interferire potrebbe eliminare i fenomeni come la morte, e creare solo quelli piacevoli. Posso creare la realtà, scrivendo poesia con i propri ricordi.

Io desidero una cosa: (2casi)
- la ottengo = ma è sempre meno di quello che desideravo, questo senso di insoddisfazione viene chiamato da Leopardi NOIA oppure TEDIO (che sarebbe noia in latino), Leopardi usa molto termini latini o greci xkè ha una formazione neoclassica.
- non la ottengo = sono infelice

GIOVANE E ADULTO
Leopardi ha in mente la differenza tra il giovane e l’adulto (non è un discorso anagrafico).
Il giovane: colui che crede di poter cambiare la realtà, di incidere sulla realtà, di essere padrone della propria vita. Vive di illusioni e ci crede.
Le illusioni:
- x Foscolo sono una scelta per vivere meglio
- x Leopardi il giovane ci crede veramente
L’adulto: a un certo punto le illusioni cadono, e così il giovane ormai adulto vive la realtà, il vero.
Leopardi non ha mai chiarito bene ciò che pensa sulle illusioni, se secondo lui sono positive o negative, infatti in alcune opere dice che:
- sono positive perché per un po’ ti fanno vivere bene, quando sei giovane sei felice.
- Sono negative perché poi è troppo amaro e doloroso poi scoprire la realtà.

23 – 29 anni
Leopardi ruba i soldi al padre, corrompe un servo per farsi fare un passaporto, e scrive una lettera al padre, dove scrive tutto quello ke non va e i motivi della fuga. Il servo però si pente e da il passaporto al padre, il padre da il passaporto a Leopardi senza dirgli nulla, ovviamente Leopardi si sente in colpa e cade in una forte depressione.
Si rimette in sesto grazie alle lettere di Giordani, poi i suoi parenti romani lo invitano a Roma, suo padre acconsente e lui tutto entusiasta va a roma. Leopardi era convinto di conoscere i romani, attraverso la lettura dei libri, invece andando li vede che roma è una grande recanati, c’è gente stolta, cattiva e villana.
Leopardi dice: “non sono a recanati ma sto male, non c’è quello stronzo di mio padre e sto male!xkè?”
Nel 1825 va a Bologna e poi va a Milano dove trova lavoro come aiuto editore. In seguito si sposta a Firenze dove stringe amicizia con degli intellettuali, e in questi incontri conosce anche Manzoni.
Nel 1827 Leopardi si trasferisce a Pisa, dove per la prima volta sta un po’ meglio di salute ed è anche + sereno, qui leopardi si innamora e si dichiara, ma oltre che venire respinto da questa ragazza viene preso in giro nei vari salotti intellettuali, cade in una tremenda depressione, la sua salute si aggrava e rimane senza soldi così è costretto a tornare a casa nel 1828.
Leopardi non apprezza i piccoli idilli, perché non era poesia, così attua la conversione filosofica cioè decide di non scrivere + poesia, ma di dedicarsi solo alla prosa.
OPERE
Zibaldone: non è né un’opera (xkè non era destinata alla pubblicazione,viene pubblicato nel 1898 centenario dalla nascita di leopardi, leopardi lo aveva scritto per se stesso) né un diario, bensì era un grosso quaderno dove Leopardi raccoglieva tutti i suoi pensieri, era un raccogli appunti. Inizia a scriverlo quando era a Recanati e continuerà a scriverlo fino alla morte. Lo Zibaldone è un piatto marchigiano, cucinato con tutti gli ingredienti; infatti nello zibaldone troviamo riflessioni: poetiche,religiose, culturali, linguistiche, poi si possono trovare relazioni su delle discussioni, degli appunti personali, ma anche singoli versi.
111 pensieri: sono 111 pensieri tratti dallo zibaldone pubblicato x essere a disposizione del pubblico.
Operette morali: è la produzione + importanti tra quelle filosofiche, platone usa moltissimo il dialogo, e Leopardi in questa produzione lo imita, infatti la maggior parte delle operette sono sottoforma di dialogo, spesso in queste sue opere fa dialogare un pessimista e un ottimista, in questi dialoghi la ragione la ha sempre il pessimista. Le persone di questi dialoghi a volte possono essere esistite realmente (es. Cristoforo Colombo, Parini) a volte sono personaggi mitologici o fantastici (ez. Ercole, oppure i Folletti).

PESSIMISMO COSMICO
Manzoni ritiene che il Dio buono che ci ha creati, interferisce nella storia in 2 modi:
- attraverso il miracolo
- dio fa fare a qualcuno il suo intervento dunque ognuno di noi può fare il suo progetto, l’uomo può scegliere se seguire il suo progetto o no!
In questo periodo Leopardi si continua a chiedere il senso della vita, dell’esistenza. L’infelicità non è storica, non è legata a motivi precisi. Dunque perché soffriamo? Se non esistessi non soffrirei, soffro xkè esisto!
Sto male xkè io non so nemmeno xkè esisto. Però non esisto solo io, ma anche gli altri esistono dunque anche loro soffrono (tutti anche gli animali e le cose), però io soffro + degli animali perché io in + ho la ragione, è vero anche gli animali soffrono ma loro non se ne rendono conto. Si da un valore positivo alla morte perché fa terminare l’esistenza, la morte ci toglie una vita di sofferenza, tanti dicono che la morte oltre che a toglierci le cose brutte ci toglie anche quelle belle, ma Leopardi risponde che è verissimo che ci toglie le cose belle ma è anche vero che ci toglie il desiderio delle cose belle.
Secondo Leopardi la cosa + brutta è la vecchiaia, non la morte, xchè durante la vecchiaia io desidero le cose belle, che mi danno piacere, ma non posso farle perché sono vecchio, dunque delle cose belle mi rimane solo il desiderio.

Leopardi nelle sue opere fa chiedere ai suoi personaggi il perché dell’esistenza: (le prime 2 sono nelle operette morali)
- una volta un suo personaggio lo chiede alla natura ma quando la natura gli sta per rispondere l’uomo viene mangiato da 2 leoni.
- Uno scienziato ha la possibilità di parlare con i morti, ma la conversazione non può durare + di un quarto d’ora, e lo scienziato si ricorda all’ultimo di fare questa domanda, ma non fa in tempo a ricevere una risposta.
- 1 pastore lo chiede alla luna, ma anche qui non riesce ad avere una domanda
Leopardi a Pisa scrive 2 poesie (che hanno una calore completamente diverso)
- IL RISORGIMENTO: non parla del periodo storico bensì la intitola così perché gli “risorge” la voglia di fare poesia, è scritta in settenario, risulta una poesia allegra e serena (assomiglia molto a una canzonetta).
- A SILVIA: in questa poesia Leopardi spiega la differenza tra il giovane (che ha le sue illusioni, e pensa di incidere sulla realtà) e l’adulto (vivere la realtà, la vecchiaia). Leopardi scrive questa poesia nel periodo in cui si dichiara a Fanny. Il giovane progetta la creazione della realtà, ma non la mette in pratica proprio xkè è giovane. Leopardi quando era piccolo da casa sua vedeva Teresa, la figlia del cocchiere, lui era piccolissimo, lei era già adolescente, Leopardi sentiva i progetti che la ragazza aveva per il proprio futuro, ma poi muore a 17 anni di TBC!( sia a silvia che nel tramonto della luna Leopardi termina la poesia con la parola sepoltura, Leopardi vuole trasmetterci il fatto che il giovane ha tante certezze, ma l’unica certezza della vita è la morte). In a Silvia Leopardi si immagina di essere suo coetano, e ci racconta che erano grandi amici. Leopardi chiama questa ragazza Silvia e non Teresa molto probabilmente xkè vuole fare un omaggio al Tasso (l’aminta). Dal Petrarca in avanti la donna bella è: biona, occhi azzurri, carnagione chiarissima, invece il Foscolo interrompe questo schema. Infatti Silvia aveva i capelli neri.
30 – 32 anni
Leopardi torna a Recanati senza soldi e molto malato e scrive i grandi idilli oltre che continuare ad aggiornare lo Zibaldone.
Grandi Idilli = era rimembrare un paesaggio e utilizzarlo come pretesto x iniziare un discorso filosofico. Magari questo paesaggio aveva degli elementi che potevano risultare contrapposti, però a Leopardi non importa xkè servono tutti x giungere al discorso filosofico.

LA SERA DEL DI’ DI FESTA
Es. viole= fine inverno, rose = maggio, erba = fine agosto: questi elementi non possono stare insieme!
Segno: la domenica è un giorno diverso dagli altri, il sabato c’è l’attesa di questo giorno.
Donzelletta: termine antico
“ad ovest dove tramonta il sole le vecchie filano”: il sole = tramonto della vita, per le vecchie usa i verbi al passato. La giovane pensa alle domeniche che verranno, mentre la vecchia pensa alle domeniche passate e che non ritornano +!
Il sabato al tramonto le campane suonano a festa e questo suono ci ricorda che domani e domenica giorno di grande festa e riposo, poi c’è il rumore dei bimbi che giocano, è un rumore lieto (come quando Leopardi ascolta Silvia cantare), il sbato sera il contadino torna a casa fischiettando anche se è stanco e non ha nulla da mangiare. Il falegname lavora tutta la notte +tosto che lavorare la domenica (face = fiaccola).
Sabato = gioia e speranza
Domenica = tristezza e noia
v. 38 – 42 Se la domenica non è stata bella come l’avevamo immaginata ci consoliamo xkè pensiamo: meno male che dom abbiamo sei giorni per pensare, immaginare, progettare la domenica dopo!
v. 43 garzoncello: parola francese che significa ragazzo, mentre in italiano è il giovane lavoratore, Leopardi usa il significato francese. La giovinezza è la vigilia della tua vita (che pensi che sarà una festa, parallelismo con il sabato e la domenica) Leopardi dice al giovane che la festa è ora che è giovane, non dopo. [Ma vale la pena dire al giovane queste cose]
v. 50 ci sarebbe da dire altro, che alla festa che tu credi che sia bella, tu ti annoierai, sarai triste, così Leopardi gli dice di andare il + tardi possibile a quella festa perché se no la festa sarà pesante (noiosa = metafora con l’età adulta)
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Ai tempi di Leopardi il temporale era visto veramente come qualcosa di terribile (poteva distruggere i raccolti, e poi non c’era nemmeno il parafulmine a quel tempo, dunque le saette potevano entrare in casa). Nella società agricola quando c’è un temporale si sospende il lavoro, e cmq si sta male. C’è l’attesa che il temporale finisca, quando questo finisce allora si riprende il lavoro e si sta bene. Di solito si pensa che siamo felici quando accade qualcosa di bello, invece il Leopardi ci fa capire che noi siamo felici anche quando è finito qualcosa di brutto, e non è successo nulla di particolare. Dunque ormai la felicità è la fine di una disgrazia, si è felici nell’intervallo fra due disgrazie, per fortuna Dio ci fa tirare un sospiro di sollievo tra un dolore e l’altro.(non accade nulla di bello)
IL PASSERO SOLITARIO
La domenica il passero, che per natura sta da solo, canta, mentre gli altri uccelli volano insieme, in compagnia, come i giovani che vanno in giro insieme e godono insieme (nel guardare e nell’essere guardati). Se il passero è da solo è felice, perché è nella sua natura, invece se un ragazzo studia sempre invece di uscire, non è felice xkè non è la sua natura!
CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA
Per canto si intende poesia. Notturno, xkè secondo Leopardi la notte è + poetica del giorno. Errante significa in cammino, dunque Leopardi usa questa immagine del pastore errante come metafora del viaggio della vita.
Il Leopardi si chiede il perché dell’esistenza, e perché continuiamo a riprodurci se l’esistenza è sofferenza, il piacere che viene dal rapporto sessuale è un inganno fatto dalla natura, lei che è maligna ha escogitato questo piano per perseguirci per sempre.

32 – 39 anni
Leopardi nei suoi viaggi conosce un giovane e ricco napoletano, Antonio Ranieri. A Recannati Leopardi era molto ammalato e i medici gli consigliano di andare in un posto di mare, e Leopardi viene ospitato dal suo amico Ranieri a Torre del Greco per 7 anni. Ranieri gli paga vitto, alloggio e medicine. Ranieri fa tutto ciò x diventare famoso, infatti quando il Leopardi muore scrive dove scrive che lui pagava tutto, e in + in questo libro scrive tutte le cose intime di Leopardi e ovviamente gli reca un’offesa alla persona. (lo sputtana). Leopardi muore per le sue malattie non di colera.
Leopardi in questo soggiorno a Torre del Greco scrive:
- il ciclo di espasia (una raccolta di poesie filosofiche, non c’è + il paesaggio ma solo il discorso filosofico)
- il tramonto della luna (scrive prima il tramonto della luna e poi la ginestra, ma pochi minuti prima di morire cambia il finale al tramonto della luna, 3°strofa fa un discorso religioso, poi della vecchiaia)
- la ginestra (nei Grandi Idilli, nel ciclo di espasia, nel tramonto della luna: il discorso religioso è individuale, mentre nelle Ginestra fa un discorso sociale, infatti Leopardi dice che il mondo sarebbe un pelino meglio se la gente smettesse di credere nell’esistenza di un Dio buono)
queste due ultime poesie come composizione sono come i grandi idilli (paesaggio + discorso filosofico). trattano del tema: del passaggio della giovinezza all’età adulta e della vecchiaia (che secondo il Leopardi ha elementi in comune con la morte, ma che la vecchiaia è peggio della morte)
GINESTRA
Leopardi non crede nella politica (la politica, il potere dovrebbe fare la felicità del popolo) e Leopardi parte dal presupposto che tutti sono infelici solo xkè esistono (nella ginestra questo pensiero è passato). C’è infatti un DISCORSO SOCIALE finchè la gente crede in dio le cose vanno male, se ci rendiamo conto che siamo soli, che in realtà questo Dio buono non esiste, e questa vita è l’unica che abbiamo da vivere, non è che siamo felici ma viviamo un po’ meglio. La ginestra è un fiore che nasce e vive sulla lava (situazione ambientale terribile, come lo è la vita dell’uomo)
v. 37 – 41 descrizione del Vesuvio, chi è abituato a esaltare il nostro essere venga a vedere questi posti dove ci sono le eruzioni, la puzza, la lava.
v. 49 – 51 qui Leopardi parla di Pompei. “magnifiche sorti e progressive” qsta frase nella poesia è scritta in corsivo proprio xkè è una citazione del cugino di Roma. Venite a vedere il dolore vissuto a Pompei, poi mi dite quali sono le magnifiche sorti.
v. 52 – 58 l’800 è stato un secolo superbo e sciocco. Superbo xkè vengono inventate tante cose in pochi anni, dunque c’è il progresso e l’uomo si esalta x le invenzioni, si sente saggio, potente. Sciocco xkè dopo ke l’illuminismo ci ha aperto gli occhi su la religione cioè dimostra che Dio non esiste, nell’800 l’uomo riinizia ad avere fede. Leopardi è indignato perché vede il 700 (l’illuminismo) come una cosa buona dopo il concilio di trento, invece l’800 torna indietro, l’800 rinnega l’illuminismo, e si pronuncia progressista, anche se in realtà torna indietro!
v. 80 – 86 oggi siamo vigliacchi, voltiamo la schiena all’illuminismo. I cristiani dicono che gli atei sono vigliacchi perché scappano da dio, in realtà i veri vigliacchi secondo Leopardi sono i cristiani xkè scappano dalla realtà rifugiandosi nella religione, infatti Leopardi dice tu che scappi chiami vigliacchi chi segue la realtà e chiami grandi uomini quelli che credono. Per Leopardi colui che crede o è stupido o è furbo (fa finta di credere, usa la religione come pretesto per far qualcos’altro).
Per il credente l’uomo è importante perché è stato creato da un Dio buono, a immagine di Dio, per amore.
Per il non credente l’uomo è materia, proprio come lo sono le piante e gli animali.
v. 314 – 317 la ginestra vive in un posto brutto ma è cosciente che quella è la sua vita. La ginestra è + saggia e – malata dell’uomo! Perché la ginestra non si è mai messa in testa che lei è immortale o la ginestra non crede che Dio la creata e messa al mondo x fare un mondo buono, e di essere stata creata per amore di un Dio buono.
INFINITO
È una poesia di 15 versi.
L’uomo sarebbe felice se potesse partecipare alla creazione della realtà. Con l’immaginazione tu puoi creare una tu a realtà!
Leopardi in questa poesia parte da una situazione (che non si sa se è vera). L’infinito si ambienta su un colle recintato da una siepe alta poco meno di una persona. Leopardi sta seduto dunque non vede oltre la siepe. La parola fondamentale è MI FINGO vuol dire che tutto quello che descrive dopo, è frutto della sua immaginazione. Nella realtà dietro la siepe ci sono cose fatte da materia, mentre nella sua fantasia al di là della siepe non c’è nulla e usa 3 sostantivi per descrivere questo nulla: spazi, silenzi, quiete, questi sostantivi già ci fanno pensare a qualcosa di vasto ma leopardi allarga la nostra immaginazione dicendo interinati spazi, sovraumani silenzi, e profondissima quiete, questi 3 aggettivi danno proprio l’idea dell’infinito.
Leopardi a un certo punto sente lo stormire di una foglia, che va ad intaccare il silenzio. Leopardi si chiede cos’è lo stormire di una foglia rispetto all’infinito? NULLA
Cos’è tutta la storia dell’uomo rispetto all’infinito? NULLA
Qui leopardi si perde nel pensiero dell’infinito, che soprannomina il naufragio della mente, e pensare all’infinito lo fa star male.
Ma se è lui a creare l’infinito ciò lo fa star bene! Lui lo crea attraverso l’immaginazione, attraverso le sue parole.
Bisogna ricordare che Leopardi non usa il paesaggio come lo usano i romantici – gotici (paesaggio riflette l’umore dell’autore) bensì fa il contrario quando descrive un paesaggio sereno vol dire che dentro sta male.
LA SERA DEL DI’ DI FESTA
Leopardi da ragazzo ha sempre sognato di uscire di casa quando è festa, stare con gli amici e guardare ed essere guardato dalle persone dell’altro sesso. A Leopardi da giovane sono state proibite queste cose, e quando ne ha la possibilità (30 anni) non le fa, dunque non ha provato mai queste sensazioni. Leopardi la domenica sera non riesce a dormire xkè sta male. Il sabato era il giorno dell’attesa, perché ci si preparava al giorno dopo ke era un giorno festivo, Leopardi sviluppa il tema dell’attesa nei grandi idilli. Leopardi praticamente sostiene che tutte le cose belle finiscono subito, e cmq le cose belle non posso essere fermate, e delle cose belle si ha solo il ricordo, con ciò Leopardi insiste sul fatto che il passato va perdendosi. Perciò di vivere tutte le cose belle (cosa che lui non può fare).
La colonna sonora delle notti nei giorni lavorativi è il silenzio.
Mentre la colonna sonore della domenica notte è il canto degli uomini ubriachi che tornano a casa, e Leopardi lega questo canto al suo stato malinconico.
TRAMONTO DELLA LUNA
Leopardi sul letto di morte desidera che il suo amico Antonio Ranieri gli legga la sua poesia (tramonto della luna). Leopardi in questa occasione si accorge che il finale di questa poesia era un po’ ambiguo sembrava che Leopardi aveva avuto un ripensamento su Dio, e che dopo la morte c’era una nuova vita. Così Ranieri sotto dettatura di Leopardi scrive nuovi versi per chiudere la poesia, con questi versi si capisce proprio che ciò che aveva detto prima non aveva una dimensione religiosa. Giovane notte argentata dalla luna = giovinezza, notte con la luna poi la luna tramonta c’è buio pesto, e poi sorge il sole, dunque sembrerebbe che dopo la giovinezza, c’è il buio pesto, cioè la fine delle illusioni, l’età adulta, xò poi viene il sole che potrebbe far pensare che dopo la morte c’è il paradiso. Leopardi assolutamente non vuole questa interpretazione, dunque c’è un finale ambiguo e così detta a Ranieri gli ultimi 7 versi.

Confronto tra Leopardi e Manzoni
- senso dell’esistenza
- ruolo dell’artista
- pessimismo
- la politica
- lingua

Beccarla__ mamma + 1 dei fratelli Verri (relazione extra coniugale) __ Manzoni
Manzoni dopo i 25 anni diventa cattolico.
Io sono stato messo al mondo per amore di un Dio buono. Dio vuole la salvezza degli uomini, ma Dio non può agire direttamente, xkè altrimenti Dio andrebbe contro il libero arbitrio. L’intervento diretto Dio è detto Miracolo, ma di solito dio agisce attraverso l’uomo.
Manzoni è pessimista, le cose sulla terra vanno male perché la maggior parte degli uomini non seguono il progetto di Dio. Ma cmq manzoni non si dispera xkè sa già che ci sarà un’altra vita, dopo quella terrena.

Sia Leopardi che Manzoni si chiedono cos’è l’artista, e cosa vuol dire fare poesia!
Leopardi: prendere un ricordo e rimembrare.
Manzoni: l’artista è colui che ha ricevuto da Dio delle doti speciali, dunque è una responsabilità, xkè l’arte deve avere la funzione di portare l’uomo a Dio.
Secondo Manzoni l’opera d’arte deve avere 3 caratteristiche:
- vera: non deve raccontare cose vere, cose accadute realmente (la storia dve essere almeno verosimile e dev’esserci la credibilità dei personaggi) bensì il mex che l’opera da deve essere vero, cioè il mex morale deve trasmettere i valori della religione Cristiana. (infatti nella lette di madame de stael Manzoni rinnega il neoclassicismo xkèp diceva che alla fine noi seguendo i classici parlavamo della mitologia, che x gli antichi era una religione!!!)
- utile: utilità dell’opera è di portare l’uomo a dio
- interessante

L’uomo si è interessato alla politica da giovane ma poi l’ha abbandonata. La politica è l’arte di far felice il popolo___Leopardi: “ma ogni essere è triste”
Nel 1830 – 32 nei moti nello Stato della Chiesa viene eletto capo provvisorio del Governo, ma a Leopardi non interessa.
Manzoni nasce da una famiglia illuminista, infatti da giovane è ateo, sensista e meccanicista. La madre era separata e si era trasferita in Francia (dove viveva con un uomo + giovane di lei, Carlo Imbonati), Manzoni viaggia pochissimo nella sua vita, e un viaggio che fa è quando va a trovare sua madre in Francia x consolarla dato che gli era morto il compagno incontra 2 persone (e dopo questo incontro si ferma 9 anni a Parigi):
- fauriel: è un intellettuale romantico e fa capire a Manzoni l’importanza della storia. Infatti sostiene che non si può conoscere l’uomo se non conosco la storia dell’uomo (concetto già fatto dai romantici). Lo scrittore romantico è il portavoce delle idee, dei desideri del popolo. Infatti gli scrittori romantici parlavano di politica, xkè un romantico desidera che dove c’è una nazione ci debba essere anche uno Stato, ma qst cosa non viene accettata ne da napoleone ne dal congresso di Vienna. Nel 1821 e nel 1830 fanno delle insurrezioni per raggiungere qst obbiettivi. Manzoni in tutte le sue opere mette un po’ di storia, e parla anche di questo argomento (nazione – popolo) e dice che è vero che Dio rinnega la guerra, ma quando gli oppressi insorgono Dio sta dalla loro parte. Manzoni lo sa xkè dio ha detto questo attraverso la bibbia.
- blondel: è una giovane protestante, Manzoni si innamora di questa donna, si crea una famiglia con questa donna. Inizialmente da ateo, Manzoni diventa calvinista (come sua moglie) poi insieme si convertono al cristianesimo.

Manzoni muore nel 1837 dunque il problema dell’unità di Italia è lontano.
Leopardi è neoclassico, non crede nella politica.
Manzoni si chiede quale lingua si debba usare x lo Stato italiano. Fino a quel momento per comunicare si usava il dialetto, mentre per la letteratura si usava il linguaggio usato dal Tetrarca per la poesia e quello usato dal Boccaccio per la prosa.
Anche Manzoni si attiene a questa regola ma nota che nex lo legge, inizialmente Manzoni non capisce che il motivo non era la lingua, ma crede che era il genere che non andava bene, così Manzoni inizia a produrre tantissime opere letterarie, dal teatro al romanzo, dalle commedie alle poesie…quando capisce che il problema era la lingua, si pone un problema letterario. Si chiede quale lingua si deve usare x far si che si ke tutti leggono? E si inizia a chiedere quale lingua si dovrà usare qnd l’italia sarà unita!
Secondo Manzoni si deve usare il fiorentino parlato dalla borghesia!
Fiorentino = xkè dal 500 si legge il fiorentino dunque un po’ già la si conosce.
Parlato = in quanto tutti ammettono che la lingua è in continua evoluzione.
Borghesia = xkè la borghesia viaggia è dinamica, mentre i nobili usavano un linguaggio un po’ vecchio e raffinato, mentre il proletariato usava un linguaggio rozzo.
Manzoni decide di trasferirsi a Firenze x imparare il fiorentino.
Manzoni scrive un romanzo che dopo la prima stesura lo modifica talmente tanto che alla fine ne escono 3 romanzi diversi:
FERMO & LUCIA: in questa versione c’erano tr elementi che andavano contro la morale e i valori della chiesa, era scritto con in uno stile gotico. Infatti il male viene rappresentato con grandezza. Es. assassinio della monaca, amore tra la monaca di Monza con l’uomo __ raccontato tutto nei dettagli, oppure nella prima versione Don Rodrigo non muore bensì si rianima e scappa (così appare un eroe)
GLI SPOSI PROMESSI:
I PROMESSI SPOSI:

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