Bartleby di Melville

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

Scheda del libro

Titolo
Bartleby lo scrivano

Anno di pubblicazione
1853

Autore
Herman Melville

Herman Melville nacque a New York nel 1819, dove ricevette la sua prima istruzione. Egli fu segnato profondamente dalla morte del padre che avvenne in seguito ai suoi problemi psichici. Dopo questo inaspettato evento, la sua famiglia, ormai ridotta in miseria, si trasferì a Landingburgh. Qui Melville lasciò definitivamente la scuola e intraprese numerosi lavori. Prese più volte il mare e iniziò a scrivere romanzi. Il 4 agosto 1847 sposò Elizabeth Shaw a Boston; i due acquistarono una fattoria e, nello stesso anno, Melville iniziò a scrivere Moby Dick, il suo romanzo più famoso. Per alcuni anni tenne alcune conferenze presso delle scuole. Dopo una malattia durata diversi mesi, morì il 28 settembre 1891.

Trama
Il romanzo si svolge a New York, intorno all’anno 1840; il narratore è un magistrato, proprietario di uno studio legale a Wall Street. Egli svolge un lavoro “d’ufficio” e si fa aiutare dai suoi tre dipendenti: Tacchino e Pince-Nez, i due scrivani, e Zenzero, il fattorino. Tacchino è un vecchio inglese sulla sessantina, efficiente al mattino, ma insolente e pasticcione dopo pranzo; al contrario il giovane Pince-Nez è irritabile la mattina, ma lavora piuttosto bene al pomeriggio.
Il magistrato decide di avvalersi di un altro scrivano e, a questo scopo, mette un annuncio sul giornale. Si presenta Bartleby, una figura alquanto pallida, linda e rispettabile. Inizialmente si dimostra un diligente copista, ma in seguito si rifiuta di svolgere alcuni compiti con la semplice giustificazione “preferirei di no”; successivamente il magistrato scopre che egli non ha né casa né amici, e vive nello studio legale. Combattuto tra pietà ed esasperazione non ha il coraggio di licenziarlo, ma tenta di persuaderlo inutilmente a riprendere il lavoro. Ormai Bartleby non fa altro che andare su e giù per lo studio, perciò il magistrato, per riuscire a sfuggirgli, prende la decisione di trasferire la sua attività.
I nuovi inquilini, però, si lamentano con il magistrato a causa dell’inquietante presenza di Bartleby. Egli va a parlargli: gli offre somme di denaro, lo invita a casa sua, gli presenta alcuni lavori che potrebbe intraprendere, ma Bartleby non ne vuole sapere e i nuovi inquilini lo fanno arrestare per vagabondaggio. Il magistrato va a trovarlo alle Tombe, la prigione di New York, ma Bartleby non lo accoglie nel migliore dei modi. Tuttavia egli passa del denaro al vivandiere in modo che possa offrirgli dei pasti migliori, ma Bartleby persiste nel digiunare e, alla fine, muore.
Il racconto ha fine con una riflessione del magistrato che, dopo essere venuto a sapere del precedente impiego di Bartleby all’ufficio delle lettere smarrite di Washington, suppone che il lavorare con le lettere morte abbia influenzato il comportamento di Bartleby e lo abbia indotto alla depressione.

Analisi
Nel romanzo la narrazione è interna e la focalizzazione lo è anch’essa. La narrazione è interamente al passato e non sono presenti né analessi né prolessi.
La vicenda di Bartleby è la storia del graduale abbandono della vita. La cosa che più mi ha colpito di questo racconto è l’assoluto rifiuto di Bartleby di migliorare la sua condizione. Egli respingeva tutti i vari tentativi del magistrato di offrirgli soldi, un lavoro, una nuova casa e persisteva nel non volersi salvare. Mi fa riflettere sulla condizione di vita di tante persone disperate che, “afflitte” dalla depressione rifiutano la vita, innalzando un muro impenetrabile che non permette a nessuno di tendere loro una mano.

Esempio