Il ritratto di Dorian Gray, cap XVII

Materie:Traduzione
Categoria:Inglese

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Testo

CAPITOLO 17

A casa egli pensò alla conversazione con Henry. Poteva davvero cambiare e si meravigliava? Aveva vissuto una vita malvagia, e aveva distrutto le vite di altre persone. C’erano altre speranze per lui?
Perché aveva espresso quel desidero al quadro? Egli aveva ottenuto la sua giovinezza e bellezza ma aveva pagato un terribile prezzo per questo. La sua bellezza aveva distrutto la sua anima. Egli prese uno specchio e si guardò fisso in faccia. Chi era adesso. Una faccia senza un cuore. All’improvviso odiò la sua stessa bellezza, gettò lo specchio sul pavimento dove si ruppe in tanti picoli pezzetti.
James Vane, Basil Hallward, Sybil Vane – questi morti non erano importanti per lui adesso. Era meglio non pensare al passato. Niente poteva cambiare ciò. Lui doveva pensare a se stesso. “Forse” egli pensò “se vivessi una vita migliore, il ritratto diventerebbe meno brutto”. Egli ricordò la graziosa ragazza del villaggio – egli non aveva distrutto la sua giovane vita. Aveva fatto una cosa buona. Forse il ritratto aveva cominciato ad essere migliore. Egli andò lentamente nella stanza chiusa. Si, lui avrebbe vissuto una buona vita, e aveva bisogno di non aver paura di niente della faccia indemoniata della sua anima. Ma quando scoprì il ritratto, pianse di dolore. Non c’era stato nessun cambiamento. La faccia raffigurata era ancora terribile – più odiosa, se possibile di prima – è il rosso sulla mano sembrava più luminoso, come nuovo sangue. Egli osservò il ritratto con odio e paura negli occhi. Anni fa aveva amato guardarlo cambiare ed invecchiare, adesso non poteva dormire a causa sua. Aveva rubato ogni possibilità di pace e felicità. Doveva distruggerlo. Egli si guardò attorno e vide il coltello che aveva ucciso Basil Hallward.
“Adesso ucciderà il lavoro dell’artista” disse a se steso.
“Ucciderà il passato e quando questo, sarà morto, io sarò libero”. Egli alzò il coltello e lo affondò nel ritratto.
Ci fu un grido terribile e un forte rumore. I servi si svegliarono e due signori che passavano per la strada sotto si fermarono e guardarono in alto la casa. Un poliziotto arrivò e loro gli chiesero: “Di chi è questa casa?”.
“Di Mr. Dorian Grey” fu la risposta. I due signori si guardarono l’un l’altro, poi si girarono e andarono lontano dalla casa.
Dentro la casa la servitù parlò con voce bassa e spaventata. Dopo alcuni minuti salirono nella stana. Loro bussarono ma non ci fu risposta. Chiamarono niente.
Loro non poterono aprire la porta, e così si arrampicarono dal tetto ed entrarono dalla finestra.
Contro il muro videro un bel ritratto del giovane Dorian Grey, in tutta la sua meravigliosa bellezza e giovinezza. Sul pavimento c’era un uomo morto con un coltello nel cuore.
La sua faccia era vecchia e brutta e gialla come di un malato.
Solo gli anelli alle dita fecero capire chi egli fosse.

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