La teoria della tettonica a zolle

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Testo

LA LITOSFERA
La terra solida per il 99% è costituita da dieci elementi chimici così collocati in superficie sodio(NA) alluminio (AL) calcio (CA) e il potassio (K) e silicio (SI); in profondità: ferro (FE) nichel (Ni) magnesio (MG). Questi elementi si uniscono in composti (cioè con altri elementi) o possono trovarsi allo stato puro: (Au) oro (Pt) platino (Ci) rame (C) carbonio (S) zolfo. Tutte le sostanze naturali (elementari o composti) quando sono solide, omogenee e tipicamente definite sono dette minerali.

LA TEORIA DELLA TETTONICA A ZOLLE
La teoria della tettonica a zolle prevede che la crosta solida sia suddivisa in una ventina di zolle i cui margini costituiscono zone di intensa attività tettonica, dove tendono a verificarsi terremoti ed eruzioni vulcaniche.
DERIVA DEI CONTINENTI
Deriva dei continenti tra il 1908 e il 1912, teorie sulla deriva dei continenti erano state proposte da Alfred Lothar Wegener il quale per dimostrare la realtà della deriva dei continenti era la corrispondenza geometrica di margini continentali che egli sosteneva essersi allontanati. A sostegno della sua teoria portò anche considerazioni su età, tipo e struttura delle formazioni,rocciose sulle sponde opposte dell’oceano Atlantico: in Brasile e in Africa occidentale. In tali formazioni, inoltre, erano stati rinvenuti fossili degli stessi animali terrestri.
ESPANSIONE DEI FONDI OCEANICI
Negli anni Venti, lo studio dei fondi oceanici registrò un notevole progresso quando il sonar, il dispositivo di ecoscandaglio, fu modificato in modo da poter misurare le profondità oceaniche e rilevare la topografia sottomarina. Diverse tecniche di ricerca oceanografica diedero risultati fondamentali: i profili magnetometrici attraverso le dorsali medio-oceaniche rilevarono che le rocce ai lati della dorsale erano disposte in bande simmetriche di diversa orientazione magnetica; la datazione dei basalti di fondo oceanico dimostrò che le rocce più vicine all’asse della dorsale erano effettivamente le più giovani. Inoltre, in corrispondenza della cresta della dorsale non si riscontrava alcun sedimento marino: i sedimenti appaiono ai lati e diventano più spessi a mano a mano che ci si allontana dalla dorsale. Queste e altre osservazioni suggeriscono l’ipotesi secondo cui la dorsale è il luogo di generazione di nuova crosta oceanica: essa viene trasportata come magma dalle correnti convettive interne, e non appena fuoriesce sul fondo oceanico si raffredda rapidamente, solidificando in roccia. Per fare spazio a questa continua aggiunta di nuova crosta, le zolle ai due lati della dorsale devono costantemente allontanarsi l’una dall’altra. Attualmente possiamo vedere un inizio di processo di frammentazione continentale nella grande Rift Valley africana, che partendo dalla valle del Giordano e dal mar Morto, passando per il mar Rosso, va ad attraversare l’Etiopia e gran parte dell’Africa orientale. Questo rift e l’inizio di una lacerazione della crosta continentale, che prelude all’apertura di un nuovo oceano.
Le nuove carte fisiografiche del fondo oceanico hanno anche rivelato che la cresta della dorsale medio-oceanica presenta profonde zone di frattura trasversali. Queste fratture corrispondono alle cosiddette faglie trasformi, che si sono sviluppate per scaricare le tensioni generate da tassi diseguali di espansione oceanica. Per quando la maggior parte di queste faglie sia nascosta sotto gli oceani, una di esse, l’altamente sismica faglia di San Andreas, emerge dall’oceano Pacifico in prossimità di San Francisco e attraversa centinaia di chilometri di territorio. Quando due zolle si avvicinano e si scontrano si genera il fenomeno detto subdizione, che può originare delle fosse oceaniche.
LE ROCCE IGNEE
La roccia ignea si è formata per il raffreddamento e la conseguente solidificazione di una massa fusa di materiale, chiamata magma. Può avvenire all’esterno(roccia effusiva) o all’interno (roccia intrusiva).
LE ROCCE METAMORFICHE
La roccia metamorfica è una roccia la cui composizione e struttura originali sono state alterate per effetto del calore e della pressione nelle profondità della crosta terrestre. Il metamorfismo che risulta sia da calore sia da pressione è detto dinamotermico, o regionale, mentre quello prodotto dal calore dovuto all’intrusione di rocce ignee è detto termico, o di contatto. Le rocce possono presentare vari gradi di metamorfismo, a seconda del livello di temperatura o del livello di temperatura o di pressione.
LE ROCCE SEDIMENTARIE
Le rocce sedimentarie si formano da detriti derivanti dal disfacimento delle rocce che si accumulano in depressioni della crosta terrestre, formando accumuli di sedimenti sciolti. Col tempo si formano grossi spessori di materiale e i sedimenti posti in basso vengono compressi e compattati. L’acqua che circola nei sedimenti viene espulsa e le sostanze disciolte formano un cemento, che trasforma il sedimento in roccia compatta. L’insieme dei processi che segue la sedimentazione e permette la formazione di rocce prende il nome di diagenesi.

Esempio



  


  1. annapia

    la teoria della tettonica a zolle in sintesi