Materie: | Riassunto |
Categoria: | Filosofia |
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Data: | 18.04.2007 |
Numero di pagine: | 1 |
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Testo
Pag. 67 a 84
Cebete dice a Socrate che secondo gli uomini la loro anima dopo la morte muoia a sua volta.
Socrate quindi, per provare l’immortalità dell’anima, espone alcuni argomenti.
A) Argomento “ciclico”
Il divenire viene visto come un moto circolare, dove la fine si salda con l’inizio. Quindi, come s’alternano i contrari giorno-notte, caldo-freddo, ecc., così s’alternerebbero anche la vita e la morte.
Le anime dei morti verrebbero direttamente dall’Ade e quindi proprio dai morti sarebbero generati i vivi.
Le cose vengono generate dai propri contrari.
B) Argomento della “reminiscenza”
conoscere = ricordare
Cebete pone un collegamento tra la dottrina della reminiscenza (secondo cui il sapere coincide con il ricordare) e quella della preesistenza dell’anima esposta prima.
Se uno vede/sente una cosa, subito gliene viene in mente un’altra collegata a quella.
Per es. ad un innamorato la vista di un oggetto appartenente alla persona amata subito gli farebbe ricordare di lei.
Reminiscenza in 2 modi: via di somiglianza, via di dissomiglianza
Socrate, legandosi all’argomento ciclico, pensa che gli uomini, prima di nascere, abbiano delle conoscenze, le quali vengono perdute con la nascita. L’apprendere (x mezzo della reminiscenza) consiste quindi nel recupero di queste conoscenze che già ci appartenevano.
L’argomento della reminescenza ha dimostrato che le anime preesistono al nascere dell’uomo, ma non che l’anima debba sopravvivere dopo la morte.
Secondo Socrate la combinazione dei 2 argomenti (quello del ciclo e quello dell’anamnesi) dovrebbe risolvere quest’obiezione.