shopenhauer e kierkegaard

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Testo

TRA DOLORE E NOIA, ANGOSCIA E DISPERAZIONE
Hegel ha elaborato un filosofia ingannatrice (attraverso bugie ha negato la vera essenza della vita)
=> nuova visione del mondo che rifiuta ottimismo (il mondo è un inferno)
Uomo non solo è infelice ma viene convinto del contrario => iniquità morale (pessimismo)
Condizione umana => angoscia e disperazione
Pessimismo causato da => storia personale
=> problemi dell’epoca (trasformazione tecnica, economica e sociale)
Primi 800=>si intravedono grandi possibilità di sviluppo (solo borghesia) con grandi sacrifici umani
Crollo speranze nutrite dall’Illuminismo (mondo retto da ragione che porta benessere e progresso)
Shopenhauer => nel suo ateismo si richiama a antiche religioni orientali (induismo e buddismo)
Kierkegaard=> fa appello alla verità cristiana
I 2 criticano sia l’idealismo sia il nuovo modello di società che il progresso ha creato (distruttiva)
La realtà non è del tutto razionale, esiste eterogeneità tra l’ordine delle cose e ordine dei concetti
Cambia il ruolo della filosofia: non ricerca + fondamenti assoluti ma diventa approfondimento della finitezza della condizione umana e tentativo di liberazione dai pregiudizi che la condizionano
Non + costruzione di sistemi onnicomprensivi ma attività di smascheramento degli inganni
SHOPENHAUER
Nacque in una ricca famiglia borghese => viaggiò molto e conobbe ambienti stimolanti
Visione dolente e pessimistica della vita (morte, eternità, smarrimento di fronte alla grandiosa maestà e potenza della natura); temi simili a Leopardi
Sentimento di insoddisfazione esistenziale => rifiuto totale della vita
Platone lo appassionò => evadere dalla prigione del mondo sensibile x sollevarsi all’iperuranio
Kant fu punto di riferimento privilegiato => oggetti esistono in relazione al soggetto; uomo avverte necessità di andare oltre il fenomeno x conoscere il noumeno (cosa in sé, vera essenza delle cose)
Interesse x religioni orientali perché esse considerano la fragilità dell’esistenza degli individui (un perenne fluire senza meta e senza senso, un apparire e rapido scomparire) e perché prevedevano raggiungimento di realtà profonda e immutabile se ci si liberava delle illusioni e delle apparenze
Il mondo ha una duplice prospettiva => il mondo è una mia rappresentazione
=> il mondo è volontà di vivere
● Il mondo è un mia rappresentazione => non conosco veramente le cose in sé ma gli oggetti esistono solo in relazione ai soggetti (fenomeno => illusione) => velo di Maya (velo che nasconde all’uomo la vera essenza del mondo
Rappresentazione=> modo x guardare le cos nel loro apparire rimanendo alla superficie della realtà
=> un continuo fluire e trascorrere di immagini o di fenomeni (cose che appaiono)
Soggetto deve organizzare fenomeni attraverso forme spazio-tempo (a priori)e categorie di causalità
Spazio e tempo sono condizioni fondamentali attraverso le quali le rappresentazioni ci appaiono ordinate in una successione temporale e reciprocamente collocate secondo precisi rapporti spaziali
Ogni fenomeno è collegato all’altro da un nesso di causa-effetto => realtà è una trama di fenomeni tra loro connessi e subordinati
La vita si rivela come illusione o sogno, un mondo di immagini evanescenti e ingannevoli
La vita e i sogni sono pagine delle stesso libro (vita è + ordinata, sogni senza ordine e connessione)
Shopenhauer pensa che l’uomo possa andare oltre il fenomeno per attingere la vera realtà=noumeno
L’uomo deve squarciare il velo di Maya e superare quella barriera che gli nasconde la vera realtà
L’uomo non è solo soggetto della conoscenza, è anche corporeità (analizzando sé stesso trova profondità) => in noi c’è una forte brama di vivere e una tenacia volontà di auto-conservazione
Essenza del proprio io /noumeno=> volontà di vivere (forte e irresistibile impulso che ci domina)
Volontà di vivere si estende a tutte le cose; tutto dipende da questo cieco e irresistibile impeto
Caratteristiche di questo impeto: inconsapevole (impulso cieco e naturale, precedente alla coscienza), eterno (indistruttibile), unico (non individuabile) e cieca (non ha fine né scopo)
Sopenhauer => filosofo dello smascheramento (la vita non ha un significato)
Volere significa desiderare (assenza di qualcosa che si vorrebbe avere) e il desiderio causa dolore
La continua ricerca di felicità lo pone in uno stato di perenne tensione che origina il dolore
Breve soddisfazione e poi rinasce sempre un nuovo desiderio
La vita è dolore; l’esistenza è un vano oscillare tra il desiderio (dolore) e la noia con solo un fugace appagamento (o cessazione momentanea del dolore) nel mezzo => diagramma del pessimismo
Quando l’uomo capisce che l’essenza della vita è la volontà diventa capace di intraprendere il percorso verso la propria redenzione
● deve attenuare il volere che riconosce dentro di sé attraverso l’arte e l’ascesi (libero dai bisogni)
● arriva alla cessazione del volere in cui la volontà viene estirpata alla radice e si trasforma nel suo opposto (noluntas – nirvana buddista/esperienza del nulla)
Sopenhauer rifiuta il suicidio in quando non è manifestazione della volontà di non vivere, ma è solo insoddisfazione verso le condizioni del proprio destino
L’esperienza estetica rappresenta la prima forma di liberazione dalla catena del bisogno; contemplando l’arte l’uomo dimentica sé stesso e il proprio dolore
Uomini capiscono che il loro dolore è il riflesso del dolore di ogni essere vivente (sofferenza cosmica) allora si sentono rinfrancati e comprendono la natura stessa della vita
Musica, indipendente dal mondo dei fenomeni, fa attingere all’uomo l’essenza profonda delle cose allontanandolo dal mondo fenomenico (musica equivale a filosofia)
Arte è una liberazione temporanea e breve dal dolore; ci prepara qualcosa di + radicale => ascesi
Solo il saggio può compierla e raggiungere la liberazione completa dal dolore
Cessando di volere la vita ed estirpando da sé il volere (radice di vita), l’uomo si libera dal dolore
3 momenti x raggiungere noluntas:
● Giustizia: uomo riconosce sé stesso e gli altri come rappresentazione di un’unica volontà
● Compassione (soffrire insieme): uomo comprende che proprio dolore è = a quello degli altri
Fa esperienza della carità (puro e sincero amore degli altri) fino ad assumere in sé la sofferenza del mondo, del passato, del presente e del futuro (pietà universale)
● Ascesi: uomo deve raggiungere perfetta castità x eliminare istinto alla generazione, rinunciando ai piaceri e dedicandosi all’attuazione di virtù (umiltà, digiuno, sacrificio, povertà e rassegnazione)
Redenzione finale consiste nella conquista del nirvana ( esperienza del nulla tipica del buddismo)
Nulla: negazione del mondo con tutti i suoi fenomeni e l’estinzione della volontà di vivere (dolore)
Nirvana non è la morte e nemmeno il nulla, ma è la conquista del tutto, di un oceano di serenità
KIERKEGAARD
È cresciuto in una famiglia con clima di rigida religiosità
È un pensatore esistenziale (interessato a concentrare la riflessione filosofica sull’esistenza)
Interessato a Socrate x capire necessità della scelta (filosofia intesa non come costruzione di concetti astratti ma come impegno personale)
Critica Hegel perché interessato solo alla verità oggettiva, non alle verità importanti x il singolo individuo => quello che conta è la persona nella sua singolarità, unicità e irripetibilità
Animali: singolo è inferiore alla specie Uomo: specie è inferiore al singolo
Specie diventa qualcosa di secondario e inutile; ogni uomo è una creatura forgiata a immagine e somiglianza di Dio e mantiene un rapporto individuale e intimo con il suo creatore
L’uomo è libertà e possibilità: libertà di decidere, possibilità di scegliere
2 pilastri su cui Kierkegaard fonda l’esistenza: singolarità e possibilità
Essere liberi: sciegliere tra termini opposti contraddittori => libertà è responsabilità
La possibilità genera angoscia e da essa si determina la disperazione => necessaria fede e Cristo
Rottura fidanzamento con Regina Olsen perché avendo abbracciato il cristianesimo con tremenda serietà, egli non poteva condividere il suo amore x Cristo con un’altra persona => questa scelta ha causato angoscia e insicurezza ma ha imparato che Dio ha la precedenza su tutto (testamento spirit)
Kierkegaard nei suoi scritti filosofici + importanti usa maschere, celandosi dietro nomi di fantasia, mentre negli scritti edificanti firma col suo nome
L’uso di pseudonimi serve a segnalare che quando si affrontano le verità dell’esistenza non è possibile utilizzare una modalità diretta e oggettiva, è necessaria una indiretta e soggettiva
I singoli personaggi delineano alcuni dei possibili percorsi della vita senza mai esaurirli cogliendo singoli frammenti dell’esistenza; Kierkegaard non si riconosce in nessuno di essi perché la sua dottrina cattolica gli insegna che di fronte a Dio ogni altra verità è relativa e contingente
Attraverso le maschere suggerisce modelli di comportamento senza mai chiudere l’infinito orizzonte delle possibilità, in cui consiste l’esistenza
Kierkegaard scelse Dio al di sopra di ogni altra cosa (principale pensatore cristiano)
Il suo cristianesimo non è quello della chiesa ufficiale; lui la accusa di essersi ribellata a Dio e di avere una visione puramente terrena e mondana dell’Assoluto, accusa gli uomini di chiesa che hanno ridotto il messaggio di Cristo a mera dottrina (speculazione filosofica)
Loro hanno tralasciato la parte + importante => l’imitazione di Cristo (essi lo hanno tradito) => è diventato ateismo cristiano
Esistere significa scegliere e la scelta si compie tra termini assolutamente contraddittori e inconciliabili. Ciò che da valore all’uomo è la capacità di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni. Aut-Aut: scelta tra 2 alternative:
● Vita estetica: vive nell’istante, nella ricerca continua del piacere (di ciò che è attraente) e nella fuga da tutto ciò che è ripetitivo, monotone e noioso => figura di Giovanni, seduttore intellettuale
Accurata strategia erotica che consiste nell’incantare la donna con le armi dello spirito e con la forza travolgente della parola (arguzia, intelligenza e finezza di spirito sconosciute alle donne e che travolgono le loro difese perchè la bellezza e il fascino non sono garanzie di vittoria)
Questa vita attrae il lettore ma non può costituire il fine della vita, ma al massimo uno stadio (tappa) perché non si può sempre giocare con la vita. Chi si dedica al piacere presto verrà colto dalla noia e dalla disperazione perché arriva a svuotare il suo essere e a perdere il senso della propria esistenza
Vita estetica non è frutto di una decisione, in essa l’individuo si lascia vivere in balia al piacere
Chiunque viva esteticamente giunge alla disperazione vista come qualcosa di positivo perché è il segno che l’uomo ha deciso di affrontare la sua vita in modo esistenziale, consapevole della scelta
● Vita etica: dominata dalla responsabilità => figura del marito
Famiglia esprime l’ideale del dovere morale nel senso + elevato; l’amore col matrimonio acquista spessore e profondità
La donna diventa l’emblema della concretezza, dell’amabilità e della felicità stabile e durevole
Nell’agire morale l’uomo sottomette la propria individualità alle regole della famiglia e della società rendendosi universale => rappresentazione modello di vita borghese incentrato su matrimonio, famiglia e lavoro e segnato dalla solidità dei rapporti
È possibile notare però l’alienazione tipica della nascente società industriale
Nonostante l’apparente serenità e tranquillità neppure lo stadio etico è pienamente soddisfacente perché è minacciato dal conformismo (necessità di conformarsi agli altri)
L’insoddisfazione ritorna a far capolino e nell’animo dell’uomo affiora un senso di colpa che deriva dalla presa di coscienza che questa vita così ripetitiva e normale è insoddisfacente
Individuo assapora amarezza della colpa (sua disposizione al male) e coglie la banalità della sua vita di fronte all’eternità => senso di inquietudine e pentimento => germe della vera fede
● Vita religiosa: attraverso un colpo di fortuna o di audacia si fa il salto alla fede => figura di Abramo che poteva obbedire o non obbedire a Dio; si tratta di una scelta irrazionale e assurda che va oltre al buon senso e a ogni regola umana
La fede è paradosso perché è contraria all’opinione degli uomini e del mondo e perché è individuale
Fede è rapporto individuale tra Dio e uomo, non si è in compagnia (solitudine)
Dio non è tranquillizzante, non da pace all’uomo, ma lo inquieta. Assoluta irrazionalità del comando divino è il segno che Dio ha scelto Abramo e gli ha fatto il dono della fede
Fede + paradosso e scandalo, è segno di contraddizione
Colui che crede lo fa perché è Dio che gli da la fede, non in base alle proprie forze
Contraddizione insolubile segno dell’incommensurabilità tra la fede e la ragione

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