Kierkegaard

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

KIERKEGAARD
Ci sono due fatti fondamentali nella sua vita:l’educazione del padre(rigida e cristiana). Kierkegaard era convinto che sulla sua famiglia ci fosse una maledizione(o per una bestemmia detta dal padre in gioventù o per il secondo matrimonio del padre).Il fidanzamento con Regina Olsen(il fidanzamento si ruppe perché lui la subordinava a Dio.
La sua filosofia critica Hegel e la sua filosofia del et et(porta avanti una cosa e l’altra)infatti nel suo processo triarico dice che la tesi contiene l’antitesi. La filosofia di K.invece è dell’out out(o una cosa o l’altra),lui è convinto che la vita è sempre scelta(una scelta implica una rinuncia).
Ci sono tre stadi:1.estetico2.etico3.religioso.
1.Don Giovanni,L’uomo esteta vive la vita come un seduttore.Non è legato a parole o a promesse ma a sguardi(è un gioco),quando la donna è sedotta il gioco è finito quindi l’abbandona.Crea sempre nuove situazioni per rompere la monotonia,è un uomo che vive d’immaginazione.Ma il seduttore prima o poi andrà in crisi perché cambiando ripete sempre le stesse cose e qui si trova davanti ad una scelta o rimane un seduttore e vive nella disperazione o diventa uomo etico,questa è la scelta che fa il buon marito.
2.L’assessore Guglielmo,rimane in un posto con una donna e si dedica a lei,ha comunque sensazioni sempre nuove,perché approfondisce le conoscenze.Il buon marito fa una scelta di dedizione verso un’altra persona ma questo è un errore perché ci si dovrebbe indirizzare a Dio(infatti K.si lasciò con Regina perché la subordinava a Dio).
3.Se tu scegli di fare il salto religioso(scelta di fede non sei più uomo etico ma diventi uomo religioso,come ha fatto Abramo(che accettò di sacrificare il figlio per una richiesta di Dio),una cosa simile la fece Agamennone ma la sua scelta non fu fatta in solitudine in quanto,facendolo per salvare la sua patria,aveva accanto a sé il suo popolo.
L’ESISTENZA COME POSSIBILITA’
K. ha cercato di ricondurre tutta l’esistenza umana alla categoria della possibilità(lo aveva fatto anche Kant ma quest’ultimo aveva messo in luce solo il lato positivo)K.mette in luce l’aspetto negativo(la possibilità oltre che del si è anche del non.La possibilità mette l’uomo in una condizione di instabilità,di incertezza e di dubbio.
L’angoscia è la condizione generata nell’uomo dal possibile che lo costituisce.Essa è connessa col peccato ed è fondamento dello stesso peccato originale.A differenza del timore o di altri simili sentimenti che si riferiscono sempre a qualcosa di determinato,l’angoscia non si riferisce a nulla di preciso.Essa è puro sentimento della possibilità.L’angoscia non è né necessità né libertà astratta ma libertà limitata e finita. La connessione fra angoscia e possibile rivela la connessione tra possibile e avvenire. Il passato può angosciare solo in quanto può ripetersi,così se non sorge il pentimento per una colpa del passato,sorge l’angoscia per la possibilità che essa possa ripetersi.L’angoscia è legata a ciò che non è ma potrebbe essere. K. collega l’angoscia al principio dell’infinità o dell’onnipotenza del possibile “Nel possibile tutto è possibile”. Per questo principio,ogni possibilità favorevole all’uomo è annientata dall’infinito numero delle possibilità sfavorevoli.
L’angoscia è la condizione in cui l’uomo è posto dal possibile che si riferisce al mondo;la disperazione è la condizione in cui l’uomo è posto dal possibile che si riferisce al suo io.La disperazione è inerente alla personalità stessa dell’uomo.Disperazione e angoscia sono dunque strettamente legate ma non identiche. La disperazione è strettamente legata alla natura dell’io.Infatti l’io può volere come non volere esser se stesso.La disperazione è la caratteristica sia dell’una che dell’altra alternativa,è il tentativo di negare la possibilità dell’io o rendendolo autosufficiente o distruggendolo nella sua natura concreta.Disperare di sé stessi significa voler essere l’io che non si è ,voler essere se stesso ad ogni costo significa ancora voler essere l’io che non si è veramente. Nell’uno e nell’altro caso la disperazione è l’impossibilità del tentativo.
La disperazione è il rifugio in possibilità fantastiche.
Proprio perché a Dio è tutto possibile, il credente possiede il siero sicuro contro la disperazione. La disperazione è peccato, la fede è l’eliminazione della disperazione, è la condizione in cui l’uomo non si illude della sua autosufficienza ma riconosce la sua dipendenza da Dio. La fede sostituisce alla disperazione la speranza e la fiducia in Dio.
Secondo K.la fede ha un carattere istantaneo perché implica un’improvvisa discesa della verità divina nell’uomo.
L’ANTIHEGELISMO
K. gli rimprovera –la mentalità pagana-la concezione della filosofia come scienza oggettiva-la scissione tra speculazione filosofica e vita vissuta-la tendenza a mediare e a conciliare ciò che non lo è-l’identificazione panteistica fra uomo e Dio.

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