Feuerbach:focus sulle tematiche

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

FEUERBACH
CRITICA DELLA TEOLOGIA E COSTRUZIONE DELL’ANTROPOLOGIA
Nell’Essenza del cristianesimo, Feuerbach scrive che il discorso dell’uomo su Dio non è altro che un discorso dell’uomo su sé stesso, una forma di antropologia.
Per questo la religione è vera e falsa insieme. Vera perché è la prima forma di autocosceinza dell’uomo, falsa perché l’uomo proietta sé stesso fuori di sé verso Dio, capovolgendo così la sua conoscenza in alienazione e illusione.
Il compito che si prefigge Feuerbach è quello di mostrare la religione come produzione interamente umana. Dissolvendo la religione nell’uomo, il vero sapere è nelle piene mani dell’uomo.
L’uomo si riappropria di tutto ciò che aveva rivolto al trascendente e cessa di immiserire in questo modo la sua esistenza. La liberazione da Dio è la liberazione dell’uomo.
La nuova fase della storia umana vede la piena affermazione dell’uomo: homo homini deus est è il nuovo principio che regola la vita umana.
A tal fine, l’opera si articola in tre momenti:
- Introduzione, in cui Feuerbach analizza l’essenza dell’uomo e della religione;
- La vera essenza (antropologica) della religione: viene dimostrato che i caratteri di Dio sono identici a quelli umani e che perciò non c’è differenza fra uomo e Dio;
- L’essenza non vera (teologica) della religione: dimostra l’illusorietà delle differenze fra uomo e Dio.
L’uomo viene analizzato come un ente articolato in due momenti: individuo finito, corporeo e portatore di un’essenza assoluta, “divina”.
Quest’essenza assoluta si compone di tre forze distinte: ragione, volontà, sentimento. Unite, queste tre forze formano la trinità divina, presente newll’uomo ma a lui superiore. L’essenza infatti, sebbene componga l’uomo, rappresenta anche il suo fine, perché l’uomo ancora non riesce ad identificarsi completamente in essa.
Nella religione l’uomo prende coscienza di questa essenza infinita che lo determina. L’uomo è spinto dal desiderio di conoscere questa infinitezza perché è consapevole della sua finitezza (cosa che lo dostingue dagli animali) e se ne vuole liberare. Ma è proprio questo porcesso di ricerca e la consapevolezza della finitezza che finiscono col portare l’uomo a separare da sé la propria essenza e a considerarla come un ente distinto.
La presenza di un Dio onniscente, perfetto e onnipotente scoraggia l’uomo che, invece di ritrovare in Dio la propria infinitezza, vede in Dio la propria miseria.
Ma questo Dio ha anche amore verso l’uomo peccatore. Questa nuova figura di Dio nasce dall’alienazione del sentimento e configura il cristianesimo come la religione più alta e più pura.
Attraverso l’incarnazione di Dio, infatti, la religione cristiana mostra il carattere umano di Dio o divino dell’uomo.
Ma se l’amore è la forza cristiana che spinge a riunificare ciò che era stato separato (Dio e uomo), un’altra forza si muove all’interno del cristianesimo in senso opposto: la fede.
Nella fede, infatti, la legittima aspirazione dell’uomo alla felicità si configura come egoistico desiderio di beatitudine e di vita eterna che spinge l’uomo a vivere solo in funzione della sua individuale salvezza. Ecco dunque la distruzione dei ivncoli familiari e sociali, il disprezzo per la cultura… perché la salvezza che il cristiano cerca è al di sopra dei beni terreni. La fede fa chiudere l’uomo in sé stesso, l’amore lega la felicità dell’individuo al destino di tutta l’umanità.
L’obiettivo di Feuerbach è allora anche quello di liberare l’amore dalla fede in modo che possa essere diretto tutto verso l’uomo e non più verso Dio: è una nuova religione. Eliminata la fede, potrà pienamente mostrrsi la grande bontà intrinseca nell’uomo nella quale Feuerbach crede ciecamente.
Bisogna comunque precisare il rapporto individuo-essenza.
Nell’Essenza del cristianesimo, l’essenza vi compare in due significati:
- l’essenza umana presente in ogni individuo come ciò che dà senso al suo esistere e lo apre agli altri;
- l’essenza come appartenente alla totalità degli individui.
Nel primo caso la religione porta al riconoscimento di un valore infinito presente in ogni uomo che si realizza solo con il rifiuto da parte dell’uomo dell’egoismo. Nel secondo caso, l’uomo risulta quasi annullato perché singolo all’interno di una specie.
Per liberarsi da questa contraddizione, Feuerbach elabora una nuova interpretazione della religione in chiave naturalistica.
La religione è vista scaturire dal rapporto di dipendenza uomo-natura (sostituito al vecchio rapporto uomo-essenza). In questo caso Dio è la prioezione della natura vista come estranea all’uomo. La religione allora non nasce più dalla finitezza dell’uomo nei confronti dell’essenza, ma dalla finitezza dell’uomo nei confronti della natura, finitezza che è destinata a scomparire con il progresso tecnologico.
Per emancipare luomo allora non è più necessaria una presa di coscienza, ma sviluppare il più possibile la società.
LE CRITICHE DI FEUERBACH A HEGEL
Il carattere astratto e acritico del sistema hegeliano
In primo luogo, Feuerbach critica la concezione speculativa della storia che porta Hegel a vedere ogni momento storico come una tappa della realizzazione dell’Assoluto.
In secondo luogo mostr acome anche la filosofia hegeliana sia una filosofia particolare, determinata dall’epoca in cui è sorta e dalle filosofie che l’hanno preceduta. In particolare, Hegel eredita da ficthe l’idea di una filosofia autofondata e senza presupposti.
Nella Logica Hegel dimentica infatti che il pensiero comincia la sua analisi dalla sensibilità, e comincia la sua opera dal concetto di essere astratto. Nella Fenomenologia egli tenta di dimostrare la falsità del sensibile e risolverlo nell’universale: questo gli è possibile perché non ha mai analizzato a fondo la sensibilità.
La dipendenza della filosofia di Hegel dalle filosofie precedenti (mentre Hegel diceva che ll sua era la filosofia assoluta) è dimostrato dal concetto di asosluto come unità di spirito e natura, che altro non è se non l’assoluto schellingiano, di fronte al quale Hegel non si pone il porblema dell’origine.
In Hegel la filosofia moderna vede la sua fine: essa diventa solo un’accozzaglia di sistemi filosofici l’uno nell’altro, che non riesce ad analizzare l’elemento sensibile.
La necessità del rovesciamento della filosofia hegeliana
Feuerbach afferma che la teologia rappresenta il “segreto” della filosofia moderna, così come lantropologia lo è della teologia.
L’argomentazione procede in tre momenti:
- viene mostrata la natura teologica della filosofia moderna e in particolare di quella hegeliana;
- mostra come la filosofia moderna attraverso la teologia astragga l’essenza dell’uomo e della natura ponendole come essenza divina, men
tre la filosofia speculativa trasfroma quest’essenza divina in qualcosa di metafisico;
- afferma che per concludere il movimento di superamento dell’alienazione iniziato con la filosofia moderna, bisogna capovolgere il vecchio concetto teologico: lo spirito astratto di Hegel si concretizza nella figura umana riscoperta nella sua finitezza manon per questo degradata. L’antropologia di Feuerbach vuole radicare lo spirito nella naturalità dell’uomo, conferendo alla corporeità e sensibilità dell’uomo una nuova dignità.

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