Eutanasia

Materie:Tema
Categoria:Filosofia
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Testo

Di Martino Giovanni III B

DIALOGO

Socrate entra in un bar. Si accomoda ad un tavolino, comincia a leggere un quotidiano quando,dopo qualche minuto, viene interrotto dal suo amico Gigi. I due iniziano a scambiarsi i primi convenevoli quando...

Gigi: Cosa ne pensi, Socrate, di quel che sta succedendo a quella donna di Firenze?
Socrate: Hai letto anche tu il quotidiano?
G: Certo. Cosa pensi se una figlia desiderasse la morte della sua povera madre?
S: Bisogna considerare, Gigi, che la donna è malata terminale. Le possibilità di
tenerla in vita sono quasi nulle, ci vorrebbe un vero e proprio miracolo.
G: Concordo con te
S: E sai anche tu che la medicina difficilmente crede nei miracoli
G: Giusto. I medici sono molto scettici su un suo risveglio.
S: C’è da considerare inoltre che il tenere in vita questa donna comporta soltanto un
consumo di energia e di denaro essendo costantemente in funzione le macchine
necessarie alla sopravvivenza.
G: Non penso abbia una famiglia benestante da poter sostenere queste spese.
S: Infondo, non so se si può parlare di vera e propria vita essendo la donna in stato di
coma vegetativo. Si tratta di un profondo sonno da cui è quasi impossibile un
risveglio.
G: Sono d’accordo anch’io
S: Tenendo poi conto anche della sofferenza dei suoi familiari, del problema che può
esser per loro dover presenziare al capezzale della donna tutti i giorni.
G: Un impegno non da poco se si considera lo stato vegetativo della donna.
S: Ma ti domando, Gigi: non si tratterebbe questo un omicidio in piena regola?
G: ...mah... mi stai mettendo in difficoltà, non saprei.
S: Io ti direi sì. Uccidendo questa donna, a mio parere, saresti paragonabile a
qualsiasi assassino su questa terra. Questa donna è in stato di coma profondo,
scientificamente è malata in modo terminale, ma è da considerarsi comunque un
essere umano ancora in vita.
G: Mi confondi, Socrate, in questo modo. Non capisco ancora bene il tuo pensiero a
riguardo.
S: Semplice Gigi, ora ti spiego: seppur i suoi familiari pensino sia meglio staccare la
spina ai macchinari che tengono in vita la propria cara, si tratterebbe di un
omicidio in piena regola poichè la donna, seppur fisicamente inabile e con una
probabilità di risveglio di poco superiore se non uguale a zero, è ancora un essere
dotato di anima, non ancora deceduto nella vita terrena. E chissà che Dio non si
attivi compiendo un miracolo dall’alto della sua onnipotenza.
G: Ora capisco Socrate. Riflettendo, non credo che se fossi nelle medesime
condizioni dei familiari della donna desidererei, come loro, la morte di un mio
caro, a maggior ragione se si trattasse di un familiare stretto quale può essere una
madre o un padre.
S: La penso in eguale modo anche io. Per fortuna la giustizia italiana non permetterà
a queste persone di commettere questa barbaria, eppure in alcuni paesi come,
l’Olanda tutto ciò è assolutamente legale.
G: Non so spiegarmelo, Socrate
S: Sicuramente, in quei paesi, il valore del denaro è superiore a quello di una vita
umana. Non c’è limite all’inciviltà della gente.

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